Salvate la voce dell’amazzonia


Non possiamo tacere, non vogliamo tacere.
La storia del giornalista e “sociologo urbano” Lucio Flavio Pinto, denunciata sull’Unità del 19 luglio 2004 dal giornalista Maurizio Chierici, è raccapricciante. E’ l’ennesimo segnale di come il mondo, la stessa storia dell’umanità, non riesca a liberarsi di quello “stato di natura” antico, e faccia emergere la legge del più forte dove la violenza è lo strumento per sbranare i nostri simili. E’ singolare, che un uomo impegnato a dare voce ad un’area come l’Amazzonia che è quotidianamente depredata e violata nel nome del libero affare e del libero mercato oggi rischi di perdere la libertà personale e forse anche la vita, nel Brasile del Presidente Lula.
Noi della CGIL Lombardia, che abbiamo sostenuto piccoli progetti negli stati dell’area amazzonica, che stiamo concludendo, dopo cinque anni, un progetto a favore di una piccola comunità di indigeni Guajá, nel sud-est dell’Amazzonia, non possiamo che dichiararci a favore di Lucio Flavio Pinto. Le sue battaglie sono contro un moderno faudalesimo, e contro i crimini ecologici.
La CGIL Lombardia è per la difesa del diritto, nel caso giudiziario dello stato del Pará in Brasile, la giustizia rischia di essere calpestata , se spariscono prove, modifiche e se si affermano abusi di potere da parte di chi deve fare rispettare lo stato di diritto.
Chi lotta per difendere la natura, l’ecosistema, i diritti dei nativi nell’area amazzonica o in qualunque parte del mondo è benemerito.
La CGIL Lombardia, a fronte di una condanna viziata nelle motivazioni e nei contenuti contro un cittadino che si batte contro le prepotenze e l’egoismo proprietario, aprirà una campagna di denuncia per chiedere la libertà di Lucio Flavio Pinto che già sentiamo come amico e compagno.

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