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Intesa tra confindustria lombardia e cgil, cisl uil lombardia sulle politiche regionali di sviluppoCGIL CISL UIL LOMBARDIA CONFINDUSTRIA LOMBARDIA
“INTESA TRA CONFINDUSTRIA LOMBARDIA E CGIL, CISL UIL LOMBARDIA SULLE POLITICHE REGIONALI DI SVILUPPO”
Milano, 18.4.2005.
Le politiche regionali di sviluppo nella prossima legislatura sono i temi al centro dell’intesa che Confindustria Lombardia e Cgil Cisl Uil lombarde hanno siglato al termine di un confronto sui temi-chiave: l‘innovazione, le infrastrutture, il mercato del lavoro, la formazione, l’ambiente e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Su questi argomenti si sono registrate posizioni condivise perciò Confindustria Lombardia e Cgil, Cisl, Uil della Lombardia intendono al più presto riprendere il confronto con la Regione. L’analisi, sulla quale si sono soffermati oggi, nel corso di una conferenza stampa, il Presidente della Confindustria Lombardia Mario Mazzoleni e i tre Segretari Generali di Cgil, Cisl, Uil della Lombardia Susanna Camusso, Carlo Borio e Walter Galbusera, è partita dalla considerazione che la Lombardia si trova in una situazione di perdurante stagnazione e registra una crescita reale debole rispetto al passato e nel confronto con gli altri paesi industrializzati.
I principali elementi di difficoltà sono rappresentati dalle piccole dimensioni dell‘impresa, dall‘insufficiente tasso di innovazione nei settori tradizionali, dalla carenza di manodopera professionalizzata, dalla crisi di alcuni settori e aree territoriali, dalla bassa capitalizzazione, dalle difficoltà di rapporto col mercato finanziario e con quello globalizzato. Di qui la necessità che le parti sociali siano protagoniste nella definizione di un nuovo patto regionale per lo sviluppo che contenga le direttrici del cambiamento e le proposte di intervento. La semplificazione amministrativa nella concessione degli incentivi, il sostegno alle fusioni/aggregazioni tra imprese, l‘internazionalizzazione e la ricerca, accompagnate ad adeguate politiche di filiera e al completamento dell‘esperienza dei metadistretti, possono contribuire al rilancio dell’industria lombarda.
Per questo è necessario un impegno comune per informare e sensibilizzare il mondo del lavoro verso politiche per la ricerca e l‘innovazione. L’intesa sollecita il governo regionale a definire provvedimenti in grado di rispondere alle carenze infrastrutturali e all’inadeguatezza dell‘offerta di mobilità rispetto alla domanda, che ha ricadute negative sul sistema economico, riducendone la competitività. Occorre finanziare opere locali prioritarie per lo sviluppo del sistema infrastrutturale e intermodale,
completando il sistema aeroportuale sulla base della specializzazione degli aeroporti lombardi, con un’attenzione particolare al completamento dei collegamenti del nuovo polo fieristico di Rho-Pero e di Malpensa e alla riforma del trasporto pubblico locale.
Per Confindustria Lombardia e Cgil, Cisl Uil è fondamentale che il sistema universitario lombardo sia appetibile nei confronti dei laureati dei paesi esteri e produca competenze professionali per l‘innovazione e la ricerca. Ulteriore esigenza sottolineata dal documento comune è quella di completare efficacemente il sistema del collocamento e dei servizi all‘impiego - con un impegno particolare sull’estensione del lavoro femminile - avvalendosi anche delle possibilità offerte dal part-time e dal lavoro immigrato e aumentando la formazione continua. Sul tema della salute, nell’intesa si chiede l’attuazione delle direttive UE in tema di vincoli ambientali, del piano energetico regionale e dell’incentivazione dell‘ecogestione. Ultimo, ma non in ordine di importanza, il perdurare del fenomeno degli infortuni sul lavoro richiede, al sistema industriale e alla pubblica amministrazione, un impegno continuo per realizzare progetti e promuovere iniziative adeguate e per diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro.
Mario Mazzoleni - Presidente Confindustria Lombardia
“L’intesa sottoscritta con i sindacati regionali - significativamente per la prima volta - vuole anche essere un preciso messaggio inviato all’Ente Regione nella fase di avvio della costituzione del nuovo governo regionale.
Ciò a dire che nella complessità attuale occorre governare una realtà importante quale la Lombardia non solo con gli strumenti politico-amministrativi, ma anche e soprattutto con una forte partecipazione dei rappresentanti del mondo delle imprese e del lavoro.
Il contributo offerto dalle parti sociali richiede perciò di essere tenuto in seria considerazione ai fini della creazione di quel consenso che sta alla base dell’indispensabile coesione sociale necessaria a orientare le scelte di politica economica per la competitività delle imprese.”
Susanna Camusso - Segretario Generale Cgil Lombardia
"E' il primo accordo che i sindacati siglano con Confindustria Lombardia ed è importante non solo perché il lavoro e il sistema industriale vengono posti al centro, ma perché si indica un metodo utile anche nel confronto con la Regione per produrre, finalmente, politiche di sviluppo coordinate, condivise ed efficaci.
Il documento pone l'esigenza comune di tale confronto,
e la necessità che esso produca politiche attive per contrastare una situazione di crisi e di stagnazione che colpisce l'economia lombarda non meno di quella nazionale.
Di particolare importanza mi sembra l'aver individuato una linea di realizzazione di infrastrutture nel rispetto dell'ambiente, e di aver dedicato la giusta attenzione al problema della sicurezza sul lavoro, che resta tuttora un'emergenza".
Carlo Borio - Segretario Generale Cisl Lombardia
“E’ la prima volta che si sviluppa un confronto di merito con Confindustria Lombardia che si concretizza con una significativa intesa. Il documento illustrato oggi dimostra che attraverso un rapporto paritario e costruttivo a livello regionale si possono raggiungere buoni risultati. L’accordo è di buon auspicio e spero che il metodo utilizzato dalle parti sociali in questa occasione si possa applicare anche al confronto con la Regione, abbandonando la diffusa logica lobbistica.
Nel merito delle politiche regionali di sviluppo, l’intesa individua le filiere produttive quale priorità da privilegiare nelle scelte che la Regione dovrà compiere, superando la logica degli interventi a pioggia scarsamente efficaci.
Anche per quanto riguarda le infrastrutture, ne dovranno essere individuate poche e qualificate, da realizzare in tempi brevi”.
Walter Galbusera - Segretario Generale Uil Lombardia
“La politica di concertazione tra Regione e Parti Sociali, declinata nel Patto per lo Sviluppo sottoscritto nel settembre 2001, va ripresa e resa più puntuale ed efficace per la prossima legislatura. Andrà aggiornato e meglio articolato il Patto, e la scelta del partenariato come strumento di governance per la Regione iscritta nel nuovo Statuto.
Chiediamo alla Regione di concertare con le Parti Sociali misure e strumenti di protezione a favore dei lavoratori non tutelati dal sistema tradizionale di leggi e contratti (parasubordinati, precari, microimprese) per consentire un mercato del lavoro più flessibile ma non senza garanzie.
Gli interventi che la Regione deve mettere in campo per promuovere la crescita delle imprese lombarde richiedono la possibilità di disporre di risorse autonome acquisibili soltanto in un contesto di governo della fiscalità; per questo credo che le Parti Sociali debbano rivendicare con forza l’attuazione del federalismo fiscale, bloccato da tempo dal Governo, e in particolare debbano sollecitare che la sostituzione del gettito dell’IRAP vada risolta prefigurando strumenti di fiscalità autonoma regionale.”
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