Difendiamo malpensa le istituzioni e le forze sociali non travalichino i propri ruoli


COMUNICATO STAMPA

DIFENDIAMO MALPENSA, LE ISTITUZIONI E LE FORZE SOCIALI NON TRAVALICHINO I PROPRI RUOLI. Dichiarazione di Franco GIUFFRIDA - Segretario Regionale CGIL Lombardia e di Nino CORTORILLO - Segretario Generale Filt CGIL Lombardia


Il documento “LA LOMBARDIA PER IL RILANCIO DI MALPENSA” ha confermato la volontà delle forze economiche e sociali di contrastare le decisioni assunte da Alitalia che prevedono il dimezzamento dei suoi voli ed il conseguente svuotamento dell’hub di Malpensa.
La questione “Alitalia” e quella “Malpensa” non sono temi locali, ma attengono alle scelte del Paese.
Il rischio di fallimento della compagnia è reale, ma la scelta di uscire da Malpensa e sbagliata e chiama direttamente in causa il Governo.
Serve però che i ritardi sulle infrastrutture, tra tutti, il collegamento ferroviario che deve essere effettuato da Malpensa alla Stazione Centrale di Milano ed all’alta velocità e che può realizzare un diverso network nel nord Italia dimezzando i tempi e le distanze nell’area da Torino/Bologna/Genova/Venezia verso Malpensa.
È fondamentale un’azione delle istituzioni e delle forze sociali che non travalichino i propri ruoli.
Per questa ragione abbiamo sottoscritto il documento, ma non condiviso la richiesta del Presidente della Regione di partecipare al Consiglio dei Ministri del Governo.
Più opportuna, anche rafforzata dal documento condiviso, sarebbe una forte richiesta d’incontro al presidente del Consiglio, sia per la responsabilità politica e istituzionale sia in qualità di azionista di maggioranza di Alitalia..
Resta forte l’allarme occupazionale, per un settore senza tutele né ammortizzatori sociali che riguarderà qualche migliaia di addetti a rischio licenziamento.
A sostegno di queste ragioni il sindacato di categoria ha indetto per il 25 ottobre una protesta, in tutta la regione, con fermata di 4 ore dalle 10.00 alle 14.00.
La responsabilità sia del Governo che della Regione Lombardia non può però restare sulla carta.



Milano, 2 ottobre 2007

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