SCIOPERO GENERALE DI 4 ORE IL 14 NOVEMBRE: L’EUROPA PER IL LAVORO E LA SOLIDARIETÀ, CONTRO L’AUSTERITÀ.

 I DATI DI UNA CRISI CHE SI CONFERMA PESANTE IN LOMBARDIA ANCHE A FINE OTTOBRE. 


Una giornata di mobilitazione europea con astensione dal lavoro in molti Paesi è una novità positiva nel panorama sociale e sindacale del nostro Continente.
Il 14 novembre, in concomitanza con la giornata europea “per il lavoro e la solidarietà, contro l’austerità” lanciata dalla Confederazione Europea dei Sindacati, la CGIL ha indetto quattro ore di sciopero generale. Ci sono motivazioni forti per aderire a questo sciopero: unirsi anzitutto a milioni di lavoratrici e lavoratori europei per chiedere un netto cambiamento di politica economica, perché con la logica del rigore e dell’austerità, in fondo al tunnel si vede solo la luce malsana della stagnazione e della recessione.
Alla fine del 2012 è ormai chiaro che anche in Lombardia, come nel resto del Paese, nessuna ripresa della crescita: cresce solo l’allarme per la difficile situazione del mondo del lavoro e delle imprese.
I numeri dell’economia reale e del sistema produttivo ne sono una conferma.
Anche a fine ottobre i dati Inps, rielaborati dal Dipartimento politiche contrattuali della CGIL Lombardia, confermano una crescita della cassa integrazione complessiva del 5% rispetto ai primi dieci mesi del 2011. 
Aumentano cassa in deroga (14%) e cassa ordinaria (54%), mentre si riduce del 14% la cassa straordinaria. L’osservatorio regionale rileva che nei primi dieci mesi del 2012 siamo già arrivati a 50.141 licenziamenti, con una crescita del 23% rispetto ai mesi precedenti del 2011, a conferma della già preoccupante tendenza all’aumento. 
Confermiamo dunque le nostre analisi, e ribadiamo che siamo in un’emergenza rispetto alla quale occorre dare nell’immediato quelle risposte che sono attese ormai da troppo tempo. 
Occorre mettere al centro dell’azione politica e delle scelte economiche il valore del lavoro.

I DATI
Secondo i dati di ottobre anche nella nostra regione, che è quella col più alto numero di imprese manifatturiere, la crisi che continua a far sentire le sue pesanti conseguenze sul sistema produttivo e occupazionale. 
Si tratta di dati conseguenti alle avvenute trasformazioni, alle ristrutturazioni delle aziende e alle specializzazioni produttive e al tessuto sociale dei singoli territori che tutti, senza eccezioni, soffrono le conseguenze della crisi.
Ci sono stime che indicano una perdita, in questi ultimi quattro anni, di circa il 25% del tessuto produttivo. 
La stessa cassa integrazione, in aumento anche nel mese di ottobre 2012, rispecchia la caduta della domanda e della produzione industriale, nonché le oscillazioni di un mercato ancora soggetto alla crisi. 
Complessivamente, nei mesi di gennaio-ottobre 2012, si registra, rispetto agli stessi dieci mesi dell’anno precedente, una crescita delle ore autorizzate di CIG del 5,41% (196.975.521 ore), una significativa crescita della Cassa ordinaria del 54% (81.104.833 ore), e della Cassa in deroga del 14% (51.176.660 ore); diminuisce invece la cassa straordinaria del 14% (64.694.028 ore). 
La variazione complessiva sul mese precedente (ottobre-agosto 2012) è di un aumento del 25%, mentre la variazione tendenziale sull’anno 2011 cresce del 4%.

Tutti i settori registrano tassi di crescita della cassa, ma i più colpiti sono: l’attività connessa alla chimica (27,74%), la carta-editoria (23,36%), l’elettricità, il gas e l’acqua (366,60%), i trasporti e le comunicazioni (35,98%), i servizi (63,71%), il commercio all’ingrosso (49,18%), il legno (28,95%), gli intermediari (27,71%).

Le province più colpite, cioè quelle che si collocano al di sopra della linea regionale (5,41%) sono: Varese (12,99%), Bergamo (29,17%), Sondrio (17,39%), Bergamo (25,90%), Cremona (32,29%), Mantova (24,46%), Lecco (14,47%), Lodi (19,39%). Al di sopra della linea, cioè le province meno colpite, sono Como (1,82%), Milano (-6,20%), Brescia (-3,52%), Pavia (-3,00%).

I LICENZIAMENTI

Complessivamente i licenziamenti, cioè le indennità di mobilità e di disoccupazione, tra il gennaio-ottobre 2011 e il gennaio-ottobre 2012 crescono del 23,13%, ed è già di 50.141 il totale complessivo dei licenziati nei primi dieci mesi dell’anno. 
I dati gennaio-ottobre indicano in 15.458 i licenziati con la legge 223/91 (indennità di mobilità), con un aumento percentuale del 4,46% sugli stessi mesi del 2011, mentre i licenziati con la legge 236/93 (indennità di disoccupazione) sono 34.526, con un aumento del 33,56%. Tra i frontalieri sono 157, con un aumento del 118,13%. 
Dati significativi e preoccupanti, che testimoniano di come in molte realtà la cassa integrazione non sia stata in grado di contenere l’occupazione o di evitare la chiusura.
Il tasso di disoccupazione lombardo è in crescita continua, e ha ufficialmente superato il 7%.

LA CGIL NON SI RASSEGNA ALLA CRISI

Senza politiche industriali, nazionali e regionali, di investimento e di indirizzo pubblico in economia finalizzate a favorire innovazione, ricerca, sviluppo e crescita non si costruisce una prospettiva per il futuro del Paese e delle nuove generazioni.

Sesto San Giovanni 9 ottobre 2012

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