FIOM-CGIL LOMBARDIA

CCRL ARTIGIANATO AREA MECCANICA: POTEVA ANDARE DIVERSAMENTE ! 

Nella serata di mercoledì 24 luglio 2013, si è consumata la rottura sindacale tra le categorie dei metalmeccanici e le associazioni artigiane lombarde, con la sottoscrizione di un’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo Regionale di Lavoro, non sottoscritto dalla FIOM CGIL della Lombardia. 
Un epilogo che lascia sconcertati, considerando che la nostra categoria ha partecipato a tutte le fasi di questo lungo negoziato, iniziato ormai molti anni or sono, visto che il precedente accordo, in un comparto ad alta frammentazione, in cui più che i rapporti di forza contano le relazioni, era scaduto il 30 giugno 2002. 
Una trattativa complessa, sovrapposta a quella per il rinnovo del CCNL (firmato unitariamente il 16 giugno 2011) in cui la nostra categoria ha inciso, concorrendo ad una mediazione complessivamente positiva, su molteplici tematiche oggetto del rinnovo. 
Soluzioni dignitose ed interessanti si sono individuate sull’Osservatorio regionale, sulla Formazione, Ambiente e sicurezza (in cui si sono recepite le recenti intese confederali) e Permessi straordinari (con particolare attenzione ai lavoratori migranti). 
Per la prima volta, in un momento di forte crisi nel settore, si è convenuto un Premio di risultato, sperimentale a livello regionale, la cui articolazione ha migliorato le linee guida definite a livello confederale, superando il correttivo legato all’effettiva presenza individuale.

Particolare attenzione è stata posta alla complessa tematica degli orari di lavoro: 
grazie al lavoro svolto in sede negoziale, si è potuto individuare una soluzione più che accettabile sull’istituto della banca ore (di cui esiste un preciso demando dal CCNL al livello territoriale), attenuando il ricorso agli strumenti di ammortizzazione sociale e limitando l’aumento generalizzato dell’orario di lavoro individuale, lasciando in capo al singolo dipendente la volontarietà circa l’adesione o meno al suddetto strumento. 
Analogamente, per quanto concerne la flessibilità di orario, pur non comprendendo appieno la richiesta di aumento formulata dalle associazioni artigiane (in questo momento di forte crisi), la delegazione trattante ne ha contenuto l’incremento (rispetto a quanto già definito nel CCNL) definendo al contempo maggiorazioni aggiuntive a quelle previste a livello nazionale.

Viceversa, con l’introduzione del cosiddetto regime di orario multiperiodale, non previsto dal CCNL e forzando al contempo quanto contenuto nelle linee guida confederali, si è introdotta una precisa ed inaccettabile deroga al CCNL. 

In buona sostanza, si consente all’impresa artigiana di modulare l’orario settimanale di lavoro di 40 ore, da un minimo di 32 ore la settimana, fino ad un massimo di 48, senza il riconoscimento di alcuna maggiorazione. 

A nostro avviso, questo rimane il vero ostacolo alla definizione di un rinnovo unitario, rimosso il quale, si può valutare la sottoscrizione dell’intesa. 

Ovviamente, saranno gli organismi dirigenti a pronunciarsi formalmente sul testo, ma rimane il forte rammarico per non aver saputo (o voluto) percorrere responsabilmente l’ultimo miglio, quello più importante. 

Quello che fa la differenza tra un contratto sottoscritto da tutte le organizzazioni ed uno separato. 

Poteva andare diversamente. E forse non tutto è perduto, basta volerlo.

Sesto San Giovanni, 25 luglio 2013 
 
Angela Modellini - Segr. Generale FIOM CGIL Monza Brianza 
Carlo Bossi - Segr. Generale FIOM CGIL Pavia

Diego Cremaschi - Segr. FIOM CGIL Bergamo

Domenico Lumastro - Segr. FIOM CGIL Varese

Fabio Fasani - Segr. FIOM CGIL Ticino Olona

Federica Trapletti - Segr. FIOM CGIL Brescia

Giovanni Tonelli - Segr. FIOM CGIL Varese

Jorge Torre - Segr. FIOM CGIL Milano 
Nino Cartosio - Segr. FIOM CGIL Varese

Pietro Locatelli - Segr. FIOM CGIL Lombardia

Pietro Occhiuto - Segr. FIOM CGIL Monza Brianza 
Pino Barbusca - Segr. Generale FIOM CGIL Sondrio 
Stefania Filetti - Segr. Generale FIOM CGIL Varese 

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