SOSTENERE L’ECONOMIA LEGALE E IL LAVORO REGOLARE PER USCIRE DALLA CRISI ECONOMICA E SOCIALE. ALCUNI DATI SULLE ISPEZIONI IN LOMBARDIA. 

DICHIARAZIONI DI FULVIA COLOMBINI DELLA CGIL LOMBARDIA E DI VINCENZO MORIELLO RESPONSABILE DELL’UFFICIO LEGALITA’.

Si è tenuta nei giorni scorsi, presso la Direzione Regionale del Lavoro della Lombardia, la riunione della Commissione regionale di coordinamento dell’attività di vigilanza per esaminare i dati relativi all’attività di vigilanza effettuata da tutte le istituzioni pubbliche (Ministero del lavoro, Inps, Inail, Enpals, Inpgi, Enasarco, Guardia di Finanza, Carabinieri) nel 2013, e presentare il piano regionale di programmazione per l’attività di vigilanza dell’anno 2014.
Sulla base dei dati presentati (riferiti alle sole ispezioni delle direzioni territoriali del lavoro), nel 2013 sono state ispezionate in Lombardia 13.741 imprese di cui 8.171 sono risultate in posizione irregolare, con un tasso di irregolarità del 60,65%. Rispetto al 2012, nonostante la riduzione del numero degli ispettori (da 397 a 353, pari all’11,08%), si è registrato un leggero incremento delle ispezioni e delle aziende irregolari.
Le posizioni lavorative irregolari rilevate sono state 13.364 a fronte delle 21.404 del 2012. Sono stati rilevati 3.897 “lavoratori in nero”, quindi sprovvisti di qualsiasi copertura previdenziale e assicurativa, pari al 29,2% delle posizioni lavorative irregolari. Nel 2012 i lavoratori in posizione irregolare erano stati 21.404 e quelli in nero erano risultati il 31% del totale.
Il recupero di contributi e premi evasi e omessi è stato pari a 13.625.159 di euro.
“L’analisi dei risultati - dice Fulvia Colombini della CGIL Lombardia - evidenzia il permanere di una consistente quota di lavoro irregolare nella nostra regione. La riduzione del numero complessivo di lavoratori irregolari e in nero non deve trarre in inganno, ma è solo l’altra faccia della medaglia di una profonda crisi occupazionale. Nel 2013 si è registrato in Lombardia un calo dell’occupazione del 10%. Noi pensiamo che il paese ha un futuro se si investe sull’economia legale e sul lavoro che rispetta le retribuzioni contrattuali, i diritti e la sicurezza. Per queste ragioni la CGIL Lombardia ritiene fondamentale intensificare l’azione di contrasto al lavoro nero e alle pratiche di illegalità”.
Vincenzo Moriello, responsabile dell’ufficio legalità della CGIL Lombardia aggiunge: “occorre investire nel potenziamento dei controlli, assumendo più ispettori e rafforzando il coordinamento dei servizi ispettivi, e occorre investire sulla prevenzione oltre che sull’accertamento, per contrastare il diffondersi di comportamenti irregolari. Sono inoltre necessari interventi mirati per colpire ogni forma di lavoro irregolare, con particolare attenzione al lavoro nero e al caporalato. Occorre presidiare il sistema degli appalti, programmando interventi mirati di vigilanza finalizzati a garantire legalità, regolarità e sicurezza ai lavori inerenti l’evento “EXPO 2015”. Particolare attenzione va posta al contrasto dell’utilizzo irregolare delle tipologie contrattuali (contratti di collaborazione a progetto, contratti di associazione in partecipazione, prestazioni professionali con partite IVA, contratti di lavoro a tempo parziale e a chiamata), che dissimulano rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato, fenomeno molto diffuso in questo periodo di crisi economica”.
“Per la CGIL Lombardia - conclude Colombini - rilanciare l’impegno di tutti per l’affermazione della legalità del lavoro, è fondamentale per uscire dalla crisi economica e sociale, e rappresenta un atto di responsabilità verso il futuro del Paese e delle giovani generazioni”.
Sesto San Giovanni 27 maggio 2014

Login
Webmaster CGIL Lombardia: Via Palmanova 22 - 20132 Milano | e-mail: cgil_lombardia@cgil.lombardia.it | telefono 39 02 262541 | fax 39 02 2480944 | CGIL LOMBARDIA Codice Fiscale : 94554190150 Web Privacy Policy e Cookies