CASA: UNA MANIFESTAZIONE MARTEDI’ 1 DICEMBRE PER PROTESTARE CONTRO L’ENNESIMA LEGGE SBAGLIATA.

Regione Lombardia cambia tutte le regole sull’assegnazione, la gestione e i canoni delle case popolari.

Martedì 1 dicembre i sindacati confederali CGIL CISL UIL e degli inquilini SUNIA, SICET, UNIAT, UNIONE INQUILINI e CONIA della Lombardia scenderanno in piazza per protestare contro la legge regionale di riforma presentata dalla Giunta Maroni, che non risolve i problemi e stravolge le finalità sociali e di servizio dell'edilizia pubblica, scaricando sull'utenza e sui Comuni la sostenibilità del servizio.
Il provvedimento, infatti, esclude dalle case popolari le famiglie povere, e trasferisce ai Servizi Sociali compiti e spese di assistenza.
In più la Regione prevede una riduzione degli alloggi assegnabili a canone sociale, e apre la gestione delle case popolari ai privati, senza aver stabilito requisiti di qualità ed efficacia
del servizio.
Abolisce inoltre principi e criteri di legge sul canone sociale, trasferendo alla Giunta il compito di regolare gli affitti, per garantire con nuovi aumenti la copertura di tutti i costi delle gestioni e delle ALER.
Mancano completamente, nella proposta di legge, impegni adeguati e permanenti sul finanziamento dell'edilizia pubblica e sul terreno del rilancio di un modello di servizio e di gestione pubblica delle case popolari che garantisca i diritti di persone e famiglie in condizioni di disagio. Questa impostazione penalizza anche molto l’utenza anziana, particolarmente esposta, cui andrebbe destinata la realizzazione di servizi di prossimità.

I sindacati confederali e degli inquilini regionali chiedono, con la loro mobilitazione, che venga ristabilita la sopportabilità del canone e delle spese rispetto alle reali capacità economiche degli inquilini con affitti più bassi, che si individui una fascia di esenzione e si predisponga un intervento regionale di sostegno per le famiglie povere o in difficoltà.
Chiedono inoltre di garantire il passaggio da alloggi a canone moderato o convenzionato ad alloggi a canone sociale, o comunque l'applicazione del canone sociale in caso di peggioramento della condizione economica.
La vendita delle case popolari va sospesa, e in ogni caso vanno tutelati i diritti degli assegnatari sui piani in atto, escludendo il ricorso alla mobilità forzata.

Ogni anno almeno l'1% del bilancio della Regione, per i sindacati, dev’essere destinato a garantire il buon funzionamento del servizio, la manutenzione programmata e gli investimenti per la riqualificazione dei quartieri degradati e per nuove case popolari, e dev’essere assicurato il sostegno al risanamento delle ALER con fondi regionali, per valorizzarne la funzione.

Per tutte queste ragioni saremo in piazza martedì 1 dicembre
dalle ore 16 davanti alla sede del Consiglio regionale, in via Fabio Filzi, 22 a Milano


Milano 27 novembre 2015

Ufficio stampa Cgil Lombardia: Cristina Pecchioli 
Ufficio stampa Cisl Lombardia: Stefania Olivieri 
Ufficio stampa Uil Lombardia: Matteo Vismara 

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