L’acqua è un bene pubblico, non approvate quella legge. dichiarazione di susanna camusso, segretario generale cgil lombardia



L’acqua è un bene pubblico, non approvate quella legge
Dichiarazione di Susanna Camusso, segretario generale CGIL Lombardia


Il Consiglio Regionale della Lombardia è impegnato in una maratona di approvazione di provvedimenti vari tra cui la proposta di legge n. 120 sul conferimento di funzioni agli enti locali in materia di servizi locali di interesse economico generale.
Il testo al voto modifica la Legge regionale n. 26 del 2004 all’articolo 41 (non modificato dal PdL) recita: “La Regione riconosce l’acqua quale patrimonio dell’umanità da tutelare in quanto risorsa esauribile di alto valore ambientale, culturale ed economico; riconosce altresì l’accesso dell’acqua quale diritto umano, individuale e collettivo e ne regolamenta l’uso al fine di salvaguardare i diritti e le aspettative delle generazioni future”.
Una perfetta definizione del senso di un bene pubblico che non possiamo che sottolineare e sottoscrivere, ma dopo queste premesse le norme proposte conducono alla “obbligatorietà delle gare sulla gestione”, sostituendo interamente l’Art. 49 della Legge 23 e definendo una prospettiva certa di privatizzazione della distribuzione dell’acqua ed un rischio nella definizione della tariffazione che farà pesare sui cittadini-utenti i costi dei profitti delle imprese private e quelli degli investimenti sulle reti e la qualità.
Banale sarebbe richiamarsi, in questi giorni di siccità, sulla funzione vitale dell’acqua, ma se vale quanto detto nella legge stessa di un bene pubblico così rilevante va salvaguardata tutta la filiera e il ciclo dell’acqua.
Come dimostra anche l’Art. 13 del decreto legge cosiddetto Bersani, appena approvato al Senato, il tema dei beni pubblici, delle società, delle gestioni è da rileggere con attenzione ed uniformità.
Non allontanandosi dalla mediazione raggiunta con la legge nazionale. Utile sarebbe una fase di riflessione per determinare una visione compiuta e di salvaguardia dei beni pubblici.
Per questo, nell’esprimere tutta la sua preoccupazione, la CGIL Lombardia chiede di non far precipitare una decisione con l’approvazione dell’attuale testo del PdL n.120.


27 luglio 2006

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