da Rassegna.it - 17 luglio 2015

INSIEME PER UN'ALTRA LOMBARDIA

La riforma della sanità parte col piede sbagliato

Intervista al segretario regionale Cgil Elena Lattuada: "C'è un abisso profondo tra il libro bianco, sul quale c'era un accordo tra giunta e sindacati, e il testo che va in discussione in aula". Sul reddito di cittadinanza "pronti a discutere"

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“È una riforma che non ci piace. Noi abbiamo sottoscritto con la giunta regionale un accordo a settembre 2014 sul libro bianco proposto dal presidente Maroni. C'era l'idea di fondo dell'ospedale come luogo di cura, ma la maggioranza ha trovato un altro equilibrio. Il primo punto che mettiamo in discussione è questo: tra quel libro bianco e la riforma che va in discussione in aula in questi giorni c'è un abisso profondo”. Così il segretario generale della Cgil Lombardia, Elena Lattuada, ai microfoni di RadioArticolo1 (qui il podcast della tramissione Italia Parla). Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto di ritornare al tavolo delle trattative e un incontro è in programma la prossima settimana.

Il libro bianco, ricorda l'esponente sindacale, rimetteva al centro il tema del territorio: “Abbiamo scommesso, pur in presenza di una giunta che non sempre ha le opinioni delle organizzazioni sindacali, su un accordo che mettesse al centro il tema della territorialità della struttura socio-sanitaria, l'integrazione, il ruolo dei soggetti sociali e dei Comuni, e aveva come obiettivo la riduzione significativa dei super ticket, ponendo anche il problema delle strutture residenziali per gli anziani”. 


Non piace alla Cgil, in particolare, il passo indietro sui ticket. “Ridurli sarebbe stata una risposta sociale in una regione dove abbiamo famiglie in gravissima difficoltà economica. In quella che è sempre stata definita la 'ricca Lombardia', oggi abbiamo famiglie che non sono in grado di curarsi, che hanno un anziano o due non autosufficienti e non sono in grado di reggere una situazione che pesa soprattutto sulle donne”. 

Uno degli obiettivo è che il 50% di quella spesa sia a carico della struttura pubblica nel momento in cui si ricovera un anziano in una casa residenziale di riposo. “Deve essere garantito, riteniamo che ci siano le risorse per farlo e questo ovviamente è solo un pezzo della nostra rivendicazione. Come andrà a finire è tutto da scrivere. Abbiamo quell'accordo e intendiamo farlo rispettare in tutti i modi e in tutte le forme; non ci fermeremo neanche di fronte a una riforma che potrà essere approvata”. 

Altro tema all'ordine all'ordine del giorno è il reddito di cittadinanza: “Cgil, Cisl e Uil hanno avviato una riflessione interna e hanno lanciato una sfida al presidente Maroni. Siamo disponibili a discutere se ha la finalità di attivare le persone, di costruire opportunità di lavoro per tutti quelli che sono a fine corsa del sistema degli ammortizzatori, ovviamente tenendo conto delle condizioni di povertà. Definiamo qual è il costo di questa operazione - conclude - perché bisogna evitare il trucco di prendere risorse togliendole da un'altra parte, va trovato un equilibrio sociale. In fondo, l'obiettivo che abbiamo è la coesione sociale”.

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