Art. 18: La cronistoria

2014 - LAVORO, DIGNITA', UGUAGLIANZA. Camusso: quelle tutele da allargare

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»  Intervista a Susanna Camusso Quelle tutele da allargare"Con il 25 ottobre inizia una stagione di conquista di un cambiamento nella politica economica del paese. Senza articolo 18 tutti i lavoratori diventano di serie B. Per ripartire, serve un piano straordinario per l'occupazione" 

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2010 - Statuto dei lavoratori: Epifani, impensabile toccare i diritti

Alla vigilia dei quarant'anni dello Statuto, il Segretario Generale ribadisce la necessità di salvaguardare l'impianto della legge dagli attacchi che sta subendo a cominciare dal ddl lavoro

15/05/2010
“In una fase di crisi come questa, aggravata dagli ultimi tracolli finanziari che hanno messo a rischio la tenuta dell'euro, è impensabile mettere mano ai diritti dei lavoratori”. Lo ha detto - in un'intervista all'ANSA - il Segretario Generale della CGIL, Guglielmo Epifani, alla vigilia, il 20 maggio, dei quarant'anni dello Statuto dei lavoratori.

Epifani, sottolinea la necessità di salvaguardare “l'impianto della legge dagli attacchi che sta subendo”. A cominciare, dice, dalle tutele dei più deboli “messe a fuoco dallo stesso Capo dello Stato. Attacchi - insiste - pericolosi e subdoli, come quelli al grave e incostituzionale disegno di legge sul lavoro”. E riferendosi al Governo dichiara “ha usato strumentalmente la crisi per abbassare le tutele e cancellare i diritti acquisiti, un atteggiamento inspiegabile per quanto riguarda le politiche del lavoro, dei diritti e della cittadinanza. L'annuncio di un imminente intervento sullo 'Statuto dei lavoratori' da tramutare in 'Statuto dei lavori', con tutto ciò che questa differenza lessicale sottintende, si fonda su principi intollerabili che vanno ripudiati: la sostanziale equiparazione dei diritti dei lavoratori dipendenti con quelli dell'impresa, e la riduzione degli spazi di libertà e di autodeterminazione dei lavoratori”.

La convinzione di Guglielmo Epifani è che si punta a colpire la nostra carta costituzionale. “Ciò che si vuole cambiare - afferma ancora - non è soltanto la legislazione vigente, il quadro del diritto del lavoro consolidato, dallo Statuto alle leggi sullo sciopero, ma anche la radice e il fondamento della nostra architettura giuslavorista. Ovvero: la Costituzione e la sua coerente sostanza di difesa dei diritti dei lavoratori. Le norme contenute nello Statuto sono gli elementi fondanti della nostra legislazione in materia di diritti e di libertà dei lavoratori, del sindacato stesso che mantiene per intero la sua validità”.

La legge 300 Lo Statuto ieri e oggi >> Speciale di Rassegna.it

 

  • Dal 21 maggio 2000 (in 10 milioni rispondono NO al referendum che chiedeva l'abrogazione dell'art.18)

al referendum del 15 e 16 giugno 2003.   >> Le tappe dal 2000 al 2003

 

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