contrattazione

5 maggio 2011  - Intesa per la promosione del

“PIANO REGIONALE 2011-2013 SULLA SICUREZZA E SALUTE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO”.

L'intervento di Giacinto Botti, Segretario CGIL Lombardia
Si è tenuta stamattina, presso la sede della Regione Lombardia, la riunione dei consigli generali convocati per siglare l’intesa per la promozione del “Piano regionale 2011-2013 sulla sicurezza e salute negli ambienti di lavoro”.

Nel corso dell’incontro Giacinto Botti, della Segreteria della CGIL Lombardia ha detto: “nella nostra regione il primo quadrimestre 2011 si chiude con un tasso di infortuni mortali sempre troppo alto per un Paese civile e una regione come la nostra.

Alla fine del mese di aprile i dati ufficiali confermano 20 incidenti mortali, senza contare quelli accaduti sulle strade ed “in itinere”.

Vite cancellate non dalla fatalità, ma dall’eccessiva superficialità, dalla disattenzione e dalla mancata prevenzione nell’affrontare le questioni della sicurezza nei luoghi di lavoro da parte di chi ha la responsabilità di tutelarla.

In troppe situazioni lavorative, come confermano le ispezioni realizzate, ci sono inadempienze e non vengono pienamente applicate le leggi e le regole sulla sicurezza e la prevenzione.

Il quadro rimane desolante.

Non si può continuare a morire nei luoghi del lavoro.

Non si possono mettere a rischio vite umane in nome del profitto, abbassando le condizioni di sicurezza. Come conferma la storica sentenza sul gravissimo incidente Thyssen Krupp, le responsabilità della sicurezza sono in capo all’impresa, non al lavoratore.

Il ripetersi di infortuni mortali - ha proseguito Botti - cui si aggiungono quelli comunque molto gravi e le malattie professionali, devono vedere tutti, imprese, sindacati, Regione, Comuni, enti ispettivi, fare di più e meglio per intervenire in questa drammatica situazione.

Con questa consapevolezza CGIL CISL e UIL hanno portato un contributo alla stesura del Piano regionale 2011-2013 per la promozione della sicurezza e della salute negli ambienti di lavoro, e alle stesse linee guida “Sicurezza e prevenzione EXPO 2015”.

Sul Piano triennale - ha detto ancora Giacinto Botti - la CGIL esprime soddisfazione e un giudizio lusinghiero sul percorso costruttivo, sulla condivisione raggiunta e sul risultato conseguito.

Il piano regionale 2011-2013 per la promozione della sicurezza e della salute negli ambienti di lavoro deve ora essere operativo; per la sua concreta e coerente applicazione a tutti i livelli, decisiva è la funzione istituzionale e politica della Regione.

Rimarchiamo la necessità dell’utilizzo delle risorse provenienti dalle attività ispettive, che devono essere finalizzate alle politiche e agli interventi per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Contemporaneamente riteniamo indispensabile, a fronte dei risultati ottenuti e del livello di illegalità registrato, supportare gli organi ispettivi a svolgere al meglio il loro compito in particolare sul fronte della prevenzione.

Siamo convinti che per applicare i contenuti del Piano e diffondere la cultura della prevenzione e della sicurezza, per fare di più e meglio, siano indispensabili il confronto tra le parti sociali, la contrattazione, il coinvolgimento delle delegate e dei delegati sindacali, degli RLS, degli organismi paritetici, dei lavoratori e degli imprenditori, anche per superare la visione burocratica sulla sicurezza.

Per la CGIL è inderogabile ed essenziale un intervento a tutto campo sull’educazione al rischio correlato al lavoro, la diffusione di una cultura della prevenzione che veda l’imprenditore e il lavoratore consapevoli del valore della sicurezza e della vita, in una regione con un tessuto economico fatto di centinaia di migliaia di piccole e piccolissime unità produttive e di molte cooperative con la necessità di contenere i costi e problematiche non comparabili alle grandi aziende, nelle quali spesso i RLS sono solo sulla carta, o non hanno ricevuto la formazione prevista dalla legge.

Occorre investire in cultura e formazione fin dall’istruzione di base, nelle scuole primarie e nelle università, per affinare e consolidare la conoscenza e la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Occorre - ha concluso il Segretario della Cgil Lombardia - investire in macchinari, in tecnologie, fare rete e intervenire sui modelli organizzativi, affinché il sistema delle imprese si innovi in qualità e in sicurezza, fattori necessari anche per affrontare la crisi, e fondanti per rilanciare il sistema produttivo e l’occupazione".

Sesto San Giovanni 5 maggio 2011

 

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