Un'altra storia italiana.
10 mila in piazza della Scala a MILANO il 29 gennaio 2011

 

MOBILITIAMOCI PER RIDARE DIGNITA’ ALL’ITALIA

Nessuno può governare calpestando i principi di uguaglianza e dignità politica e sociale sanciti dalla Costituzione.

La Magistratura dovrà stabilire - e ci auguriamo che lo faccia al più presto - se sussistono i reati ipotizzati.

Non è però più tollerabile per noi, donne e uomini che con il nostro lavoro e il nostro impegno civile tentiamo di rendere migliore questo Paese, assistere al degrado e alla deriva dell’etica pubblica cui il Presidente del Consiglio sta condannando l’Italia.

Sentiamo il bisogno di porre un freno a tutto questo:

· perché arrivi alle giovani donne un messaggio di libertà, di giustizia, di diritto a una vita fatta di scelte consapevoli, di riconoscimento della dignità della loro persona, della loro intelligenza, del loro sentire e delle loro competenze;

· perché gli uomini, in particolar modo i giovani, rifiutino il modello sessista che domina e spezzino la complicità maschile contro il corpo delle donne;

· perché chiunque abbia cariche istituzionali e sia coinvolto in questa vicenda si faccia da parte.

A motivarci non è un astratto moralismo, bensì il rifiuto del fatto che coloro che sono sospettati di essere i responsabili di questa ennesima offesa al corpo e alla dignità femminili, continuino a rappresentare le istituzioni democratiche.
Come uomini e donne che abitano in questa regione, riteniamo che il Presidente Formigoni - che ne ha permesso l’elezione - ora debba chiedere alla consigliera coinvolta di dimettersi.

Sentiamo il bisogno non solo di prendere parola pubblica, ma anche di mobilitarci: mai come ora è giusto che l’indignazione e il disgusto trovino visibilità e siano di tutte e di tutti.

Possiamo voltare pagina e ridare dignità e speranza nel futuro, soprattutto alle giovani generazioni.


Primi firmatari:
Marilena Adamo, Ileana Alesso, Vittorio Angiolini, Gabriele Ballarino, Silvia Ballestra, Nino Baseotto, Ferruccio Capelli, Iaia Caputo, Arianna Censi, Daniele Checchi, Ilaria Cova, Chiara Cremonesi, Marilisa D’Amico, Adalucia De Cesaris, Diana De Marchi, Mari Fezzi, Francesco Francescaglia, Luca Gaffuri, Marisa Guarneri, Alessandra Kustermann, Carmen Leccardi, Pierfrancesco Majorino, Aurelio Mancuso, Maurizio Martina, Giorgio Oldrini, Elena Paciotti, Nello Patta, Antonio Pizzinato, Patrizia Quartieri, Onorio Rosati, Assunta Sarlo, Sara Valmaggi, Francesca Zajczyk, Maurizio Zipponi.

>> Programma della manifestazione | >> Appello

 

Dalla stampa

ORGANIZZATORI SCIARPE BIANCHE, SIAMO OLTRE 10 MILA
(ANSA) - MILANO, 29 GEN - "Siamo più di 10 mila": così gli organizzatori, soddisfatti, hanno stimato la partecipazione alla manifestazione che si è svolta oggi in Piazza Scala a Milano con le sciarpe bianche a simboleggiare il lutto per lo stato del Paese dopo l'affaire Ruby. All'appuntamento ha partecipato così tanta gente che è rimasto bloccato l'accesso alla piazza da via Case Rotte e anche dal Teatro alla Scala qualcuno si è affacciato per vedere cosa stava succedendo alla manifestazione. Dal palco, improvvisato su una panchina, si sono alternati gli interventi di alcuni attori che hanno letto i messaggi arrivati, come quello di Niki Vendola secondo cui "la manifestazione è un tassello importante per la costruzione di una Italia migliore". E' intervenuta Lucrezia Lante della Rovere che ha letto un appello di Concita De Gregorio, il direttore dell'Unità che per prima ha preso la parola. E' stata acclamata e 'costretta' a salire sul podio anche Franca Rame accompagnata dal marito Dario Fo e per tre volte dai manifestanti si sono alzate le grida di "Dimissioni, dimissioni" rivolte al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.


 

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