Il Presidente della Regione Roberto Maroni ha proposto di far approvare in questi giorni dalla Giunta una modifica al regolamento di accesso nei luoghi pubblici che vieta di entrare a volto coperto.

Ragioni di sicurezza, ha commentato Maroni, ma non si capisce come possa garantirla questa volontà di porre l’accento - del tutto inutilmente visto che ormai da decenni esiste una legge del Parlamento italiano molto chiara in materia - su elementi che non fanno altro che acuire i rischi di radicalizzazione delle posizioni, anziché favorire una linea di civile convivenza e di integrazione.
Noi crediamo sia fondamentale che una legge dello Stato venga rispettata da tutti e tutte e che sia garantita la riconoscibilità delle persone.
Questo però non deve lasciare spazio a nessuna forma di propaganda ideologica e di discriminazione rispetto al diritto che hanno tutti e tutte di usufruire dei servizi pubblici di tutela, in particolare se legati ai temi della salute e dell’assistenza.
Pensiamo inoltre che i divieti non contribuiscano a rasserenare il clima già teso di questa fase politica, nel nostro paese e non solo.
La Cgil crede da sempre nei valori della legalità, dell’accoglienza, della solidarietà e del rispetto, a partire dalla difesa della libertà femminile, che implica in primo luogo un impegno di dialogo e di confronto tra culture, oltre che un cambiamento di carattere culturale, per affermare i principi sui quali il movimento delle donne si batte da sempre.
Sulla base di questi valori la CGIL Lombardia è impegnata non solo a far crescere la cultura dell'integrazione, ma anche a tutelare -dai luoghi di lavoro ai territori- la condizione delle persone, di qualsiasi colore e di qualsiasi religione, compresa la negazione all'accesso alla cura e ai sistemi di welfare.

Milano 10 dicembre 2015