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«L'Expo deve lasciare il segno nel paese»

Il segretario generale della Cgil Lombardia, Elena Lattuada, ai microfoni di Italia Parla. "Ci sono tanti lavoratori dietro l'Expo. Non lo consideriamo un evento che finisce il 31 ottobre, ma un'esperienza che deve lasciare un segno importante nel paese"

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Nel giorno dello sciopero della scuola "è stata davvero una manifestazione straordinaria". Lo dice il segretario generale della Cgil Lombardia, Elena Lattuada, nel corso della trasmissione "Italia Parla" su RadioArticolo1 (ascolta il podcast integrale). "C'è stata una risposta all'altezza della sfida che abbiamo di fronte - spiega -, la maggioranza delle scuole in Lombardia sono state chiuse, un livello davvero elevato di partecipazione allo sciopero. I sindacati vogliono provare a cambiare la direzione della legge, in questo senso la piazza ha offerto una bellissima manifestazione colorata, un incrocio tra insegnanti, studenti e cittadini".

Lattuada ha poi parlato dell'Expo, dove la Cgil Lombardia mette in campo una serie di iniziative con lo slogan "Il lavoro nutre il futuro". "La realizzazione dell'Expo è stata frutto di un grande lavoro - a suo giudizio -, l'accoglienza e il lavoro di questi sei mesi è tutto assolutamente rilevante per far funzionare una macchina così complessa. Occorre riconoscere il lavoro a ogni livello, dal più alto profilo a quello più umile. Noi, come sindacato, abbiamo fatto la nostra parte costruendo accordi che anche in questi giorni qualcuno prova a mettere in discussione. Dall'altra parte, ovviamente, diciamo che Expo non può essere solo un evento che finisce il 31 ottobre, ma deve lasciare un segno importante nel paese".

"La fase preparatoria dell'Expo ci consegna oggi un risultato che possiamo dire soddisfacente", osserva Lattuada. "Poi quando si parla di infortuni sul lavoro è sempre difficile e complesso. Dinanzi a una grande opera - sicuramente - è stata messa attenzione, grandi controlli, una grande quantità di contrattazione che ha permesso di concludere la fase di costruzione dell'Expo senza nessun incidente mortale. C'è stata una vasta quantità di persone occupate e impegnate, una squadra ha coperto anche 24 ore su 24 attraverso i turni, il lavoro di edili e meccanici è stato di alto livello. C'è poi stato un gesto rilevante, passato sotto silenzio: una squadra di operai nepalesi stava lavorando mentre si è verificata la tragedia del terremoto in Nepal. A loro è stato permesso di tornare a casa, sono stati sostituiti da una serie di muratori bergamaschi che hanno completato l'opera".

La Cgil si sta impegnando per un nuovo Statuto dei lavoratori e delle lavoratrici. Così Lattuada: "Riscrivere le regole di diritti e tutele universali significa prendere atto che oggi c'è un mondo del lavoro che ha bisogno di un adeguamento di norme. Da una parte ci sono le regole generali di cui chiederne l'applicazione, dall'altra c'è il ruolo della contrattazione. In questo senso è stata importante l'esperienza dell'Expo che, in fondo, potremmo considerare nella sua complessità come un grande sito produttivo. Andiamo avanti sulla strada della contrattazione inclusiva".

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