G2, LA CITTADINANZA ARRIVA CON L'ESTATE
Venerdì 19/1/2014
Fonte Avvenire
LUCA LIVERANI ROMA

La riforma della cittadinanza per i figli degli immigrati arriverà entro l'estate, assicura il sottosegretario Delrio. Come verrà superato lo ius sanguinis, però, è tutto da vedere: in Parlamento c'è chi la vuole riconoscere a chi nasce in Italia, a patto che i genitori siano legalmente residenti: lo ius soli temperato. E c'è chi invece la condiziona al completamento di un ciclo di studi: lo ius culturae. «Il rischio è che per mediare si arrivi a una "riformina" che non serve a nessuno», è il timore di Filippo Miraglia dell'Arci, che parla a nome di «L'Italia sono anch'io», il cartello che tre anni fa depositò in Parlamento una legge di iniziativa popolare con 200 mila firme.

L’occasione per verificare a che punto è la riforma della legge 91 del 1992 è l'incontro organizzato alla Camera da questo "pool" di 24 realtà (tra cui Acli, Arci, Cari tas, Centro Astalli, Cgil, Emmaus, Libera, Cnca, Migrantes, Tavola della Pace, Ugl, Uil, Legambiente, Sant'Egidio). C'è anche il sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio, che tre anni fa, da presidente dell'Anci, era stato tra i promotori del ddl popolare. «Il mio personale impegno c'è dice Delrio - perché questa è un grandissima occasione di ritrovare il senso della nostra nazione. Come Governo abbiamo messo in calendario, subito dopo le riforme costituzionali, le unioni civili e la riforma della cittadinanza». La legge, assicura, arriverà «entro l'estate».

«Non capisco le resistenze ideologiche in Parlamento», dice la presidente della Camera Laura Boldrini, che definisce «la cittadinanza il diritto ad avere diritti, la madre di tutte le questioni che riguardano l'inclusione». Come però spiega Marilena Fabbri del Pd, co-relatrice del testo assieme a Anna Grazia Calabria di Fi, «in commissione non c'è ancora un testo unitario, ma la maggioranza più ampia al momento è sullo ius culturae». La commissione comincerà a gennaio, confermando la tempistica indicata da Delrio. «La maggioranza delle proposte punta a dare cittadinanza ai minori nati o entrati in tenera età. Ma c'è chi la vuole sin dalla nascita, purché i genitori siano legalmente residenti; e chi la vuole solo dopo un ciclo di studi. Su entrambi le ipotesi c'è una maggioranza e non è quella di Governo». «Bene l'impegno di Delrio e del governo commenta Miraglia - ma non mi sembra ci sia un accordo. E giusto chiedere che i genitori siano residenti stabilmente, ma perché scaricare sul bambino ed eventualmente sul suo rendimento scolastico l'ottenimento della cittadinanza?».
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