GIORNATA INTERNAZIONALE DEL MIGRANTE/ OIM: NECESSARIO AGIRE IN MODO CONCRETO PER SALVARE LE VITE DEI MIGRANTI
martedì 16 DICEMBRE 2014 17:23
GINEVRA\ aise\ - In occasione della Giornata Internazionale del Migrante, che cadrà giovedì prossimo 18 dicembre, il Direttore Generale dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) William Lacy Swing lancia un appello perché si intervenga immediatamente per salvare le vite dei migranti e per interrompere il traffico di esseri umani che, speculando sulla disperazione, guadagna enormi somme di denaro.
I dati dell’OIM dimostrano come siano sempre più numerosi i migranti che perdono la vita durante i pericolosi viaggi intrapresi nella speranza di migliorare le proprie condizioni di vita e quelle dei propri familiari.
Circa 5mila migranti (4.868) hanno perso la vita in mare, nei deserti, sulle montagne. Il 2014 è stato l’anno peggiore che si ricordi, con circa il doppio di vittime rispetto all’anno precedente.
Il numero più alto di vittime è stato registrato nel Mediterraneo, dove più di 3mila persone sono affogate dopo essersi imbarcate su natanti fatiscenti. Oltre 540 migranti sono morti nella Baia di Bengali e almeno 307 hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il confine tra Messico e Stati Uniti.
"Dobbiamo affrontare i motivi alla base di questa ‘migrazione della disperazione’ e agire in modo coerente e concertato", afferma l’Ambasciatore Swing. "È una battaglia che dobbiamo combattere insieme. Abbiamo bisogno di un maggiore sforzo politico e dobbiamo avere il coraggio di contrastare la preoccupante ascesa della xenofobia".
Per proteggere i migranti vulnerabili e ridurre il numero di morti, il Direttore Generale elenca tre priorità: soccorrere le persone e quindi salvare vite, affrontare le cause dell’immigrazione irregolare, avviare partnership concretamente operative.
"Tutti gli Stati hanno l’obbligo internazionale di salvare le vite di coloro che sono in cerca di aiuto. Le operazioni di soccorso dovrebbero continuare anche nelle acque internazionali del Mediterraneo. L’operazione Triton,sicuramente lodevole, copre un’area di intervento troppo limitata", nota l’Ambasciatore Swing.
L’OIM teme che, "se l’Unione Europea non avvierà nel Mediterraneo un’operazione di soccorso ampia e dotata di un numero di mezzi in grado di sostituire la ormai terminata Missione Mare Nostrum,
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