Intervento di susanna camusso alla manifestazione del primo maggio a belem (brasile)
Il Primo maggio è la festa internazionale del lavoro, quindi delle lavoratrici e dei lavoratori. In questa giornata, ovunque nel mondo, la parola, le strade, i volti, le piazze sono quelle del lavoro.
E’ un grande onore per me celebrare quest'anno il Primo maggio in Brasile, a Belem: non solo è il segno di una forte tradizione internazionale che lega la Cut alla Cgil, non solo è il segno della cooperazione, dello scambio e dei progetti comuni, ma è il segno che c'e' un altro mondo possibile, quello che contrasta una globalizzazione che si caratterizza con il liberismo piu' sfrenato, quello piu' comunemente noto come neoliberismo, quello che applica le regole del wto e si fa dettare legge dal fondo monetario internazionale.
Quello stesso che copre e permette il crac di parmalat, azienda italiana i cui disastri finanziari si sono scaricati sulle spalle dei lavoratori in tante parti del mondo; anche in Brasile i lavoratori e le lavoratrici sanno che vi è un'altro mondo possibile, quello dove l'interdipendenza tra i paesi è democratica e regolata, dove i paesi possono decidere del loro modello di sviluppo, dove le scelte si integrano, non si cancellano per volonta' di qualche potenza o della finanza.
Interdipendenza come modello di rispetto dei paesi, dei loro popoli, della loro storia, delle loro tradizioni, della loro cultura; questo vuol dire che non ci puo' essere riduzione della sovranita',
perche' la riduzione della sovranita' imposta da organismi internazionali non democratici, non scelti dai popoli, è riduzione della democrazia, favorisce l'autoritarismo, come abbiamo purtroppo visto; autorizza chi si sente superpotenza a scatenare guerre ed occupazioni di paesi.
Il modello neoliberista è quello che ha portato alla potenza unica, che si sente autorizzata a decidere per tutti, è la negazione dello sviluppo, della democrazia e dei diritti i lavoratori. Il movimento sindacale si e' sempre battuto e lotta per il multipolarismo; chiede, rivendica, vuole che l'Onu diventi effettivo rappresentante dei paesi e che abbia forme di conferma democratica dai popoli, perche' questo permette di immaginarsi un mondo che sceglie la diplomazia e la pace e contrasta la guerra, perche' nella democrazia ci sono le condizioni per soddisfare e far crescere i diritti dei lavoratori.
l'Italia ed il Brasile sono oggi soggetti di un processo unitario importante nei rispettivi continenti; nessuno si nasconde le difficolta', ma possiamo guardare con speranza al futuro per il vento nuovo che spira da qualche tempo in america latina, la straordinaria condizione di crescita della democrazia e il processo del mercosur, che pur con le sue difficolta' è prospettiva aperta che favorisce il disegno di crescita di un ruolo che abbiamo visto e apprezzato quando è stato esercitato dal Brasile nel confronto dei cosiddetti grandi.
1 maggio 2006