Un cittadino lombardo su dieci e' iscritto alla cgil. per susanna camusso occorre riprogettare anche la lombardia.


COMUNICATO STAMPA


COMUNICATO STAMPA

UN CITTADINO LOMBARDO SU DIECI E' ISCRITTO ALLA CGIL. PER SUSANNA CAMUSSO OCCORRE RIPROGETTARE ANCHE LA LOMBARDIA.

Si aprira' il 25 gennaio a Mantova il IX congresso della Cgil lombarda che avra' al centro la parola d'ordine "Riprogettare il paese. Lavoro, saperi, diritti, liberta' ". Una parola d'ordine che per Susanna Camusso, il Segretario Generale, vale anche per una regione, la nostra, il cui stato di salute e' ormai pessimo per quanto riguarda l'economia e l'occupazione, con oltre 60mila posti di lavoro a rischio.

La Cgil Lombardia, che con i suoi 903.054 iscritti, (5168 in più rispetto allo scorso anno, di cui il 40% donne e il 10% migranti), rappresenta un cittadino su dieci, ha concluso unitariamente tutti i suoi congressi confederali e di categoria, facendo registrare un consenso molto ampio al documento unitario (99%). Nel corso dell'incontro Susanna Camusso ha illustrato gli eventi culturali che animeranno le tre giornate congressuali: tre mostre, una satirica dal titolo Rido Cgil, due di artisti sia giovani che gia' affermati e quattro spettacoli: il 24 Vecchioni al Teatro Sociale, il 25 Trovesi al Bibiena, il 26 Ivana Monti al Bibiena e il 27 Musicomedians al Palabam.

La leader della Cgil lombarda ha commentato con soddisfazione la conclusione unitaria della lunga vertenza dei metalmeccanici, si e' soffermata sulla "strana polemica" sorta in questi giorni in Lombardia attorno al tema dellla contrattazione. "E' sbagliato che qualcuno si arroghi il diritto di decidere chi e' fuori e chi e' dentro il dibattito degli iscritti alla Cgil. Siamo una grande organizzazione plurale che e' sempre stata capace di trovare una sintesi al suo dibattito interno, come sa bene chi si e' battuto in altre occasioni per il pluralismo.

Sul merito della contrattazione e' in corso una discussione molto seria anche con Cisl e Uil. Personalmente sono convinta che il movimento sindacale abbia bisogno di ripristinare regole cogenti, sulla base del principio della solidarieta', che funzionino per tutte le categorie, quelle più forti e quelle più deboli. Il CCNL resta il riferimento fondamentale, ma non va bene la contrapposizione con il secondo livello di contrattazione, che va rafforzato perche', cosi' com'e', risponde solo ai problemi della media e della grande impresa. C'e' bisogno di pensare ad una contrattazione che guardi alle piccole aziende, alla filiera e che, senza diventare l'oggetto di diatribe ideologiche, segni una riflessione profonda del sindacato."


Sesto San Giovanni 20 gennaio 2006

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