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Si e' chiuso oggi a mantova il ix congresso della cgil lombardia. rieletta susanna camussoCOMUNICATO STAMPA
SI E' CHIUSO OGGI A MANTOVA IL IX CONGRESSO DELLA CGIL LOMBARDIA. RIELETTA SUSANNA CAMUSSO
All'insegna dell'omaggio e del ricordo - nel giorno della memoria - delle vittime della Shoah, si è concluso oggi a Mantova il IX congresso della Cgil Lombardia.
Dopo le conclusioni di Guglielmo Epifani e dopo la votazione all'unanimità del documento congressuale, è stato eletto il Comitato Direttivo a scrutinio segreto su tre liste distinte (facenti capo rispettivamente a Guglielmo Epifani, a Gian Paolo Patta presentatore della tesi 9a e a Gianni Rinaldini presentatore delle tesi 8a e 9b). I 157 componenti del Comitato Direttivo, com'era nelle previsioni, hanno rieletto con un largo consenso il Segretario Generale Susanna Camusso.
I 642 delegati, in rappresentanza di 903.054 iscritti, hanno affrontato per tre giorni i temi sul tappeto del confronto politico e sindacale, approvando unitariamente un documento congressuale nel quale si sottolinea la necessità della proposta autonoma e forte che la Cgil ha formulato sotto il titolo "riprogettare il paese", che per la Cgil Lombardia assume anche il significato di riprogettare la nostra regione.
Il governo della Regione non si è infatti distinto da quello nazionale, in particolare con la paralisi delle relazioni sindacali e con l'assenza di risposte sul terreno dello sviluppo e della qualità sociale, delle produzioni manifatturiere, delle infrastrutture, del terziario, dell'innovazione, della ricerca, dell'energia e della mobilità.
Sono migliaia i posti di lavoro a rischio, mentre pesa l'assenza di ammortizzatori sociali per la piccola impresa e per quella artigiana.
Le politiche della regione dimostrano - si legge nel documento conclusivo che qui sintetizziamo - un'accelerazione della trasformazione del welfare da garanzie di cittadinanza e servizi erogati, a forme di monetizzazione che determinano una crescita delle disuguaglianze e che scaricano tutto il peso sulle donne. Questi temi sono all'origine della piattaforma regionale CGIL CISL UIL sul welfare ed il lavoro.
La Cgil propone a Cisl e Uil la definizione delle modalità con cui dare il via alla mobilitazione regionale a sostegno delle proposte avanzate per la sanità, le politiche sociali, la scuola e il lavoro, mentre l'ostentato silenzio di Formigoni consente di dare un giudizio conclusivo sull'inefficacia del sistema di relazioni.
La Lombardia è l'unica regione priva di Statuto ed è sempre più evidente la volontà politica di aggirare l'ostacolo agendo sulla modifica degli assetti istituzionali per via di leggi ordinarie, quale quella sulla sussidiarietà.
Nell'attenzione del sindacato al fatto che non si stravolga l'assetto istituzionale dei servizi pubblici, c'è l'idea del federalismo solidale, unica via possibile per coniugare autonomia regionale e welfare universalistico, esigibile in modo uniforme sul piano nazionale, per la sanità e l'istruzione e per gli altri beni comuni.
Per le stesse ragioni la Cgil è impegnata, con Cisl e Uil in tutta la Lombardia nei "Comitati salviamo la Costituzione" fino all'appuntamento del referendum, dove ritiene che debba affermarsi un sonoro no alla devastazione della Costituzione approvata dal solo centro destra.
In tema di diritti civili - prosegue il documento congressuale - abbiamo assistito ad una progressiva messa in mora della laicità dello Stato italiano.
La mobilitazione delle donne in difesa della legge 194 e delle libertà femminili, culminata nella straordinaria manifestazione del 14 gennaio scorso a Milano, ha risposto ad uno dei terreni di attacco della destra e delle parti più oltranziste della gerarchia ecclesiale, per respingere l'intimidazione e la colpevolizzazione e per ricostruire un clima di diritti di cittadinanza che guardi laicamente alle decisioni dei singoli.
Le scelte del centro destra in Lombardia anticipano quelle nazionali, ne è riprova la recente approvazione di un progetto di legge sul mercato del lavoro che non promuove la piena e buona occupazione e ribadisce tutta l'impostazione della legislazione del centro destra. E' invece indispensabile superare l'attuale precarietà per dare un futuro di certezze alle giovani generazioni, capovolgendo l'impostazione attuale che ha come scopo principale la messa in discussione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Questo significa che è necessario cancellare la legge 30 con nuove norme che restituiscano centralità al rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Il documento ripercorre poi l'impegno della Cgil lombarda nelle lotte per la pace, condotte unitariamente raccogliendo la pressione delle lavoratrici e dei lavoratori; ciò ha permesso di tenere un argine contro la follia della guerra, per il ritiro delle truppe italiane inviate in palese contrasto con quanto è previsto dall'art. 11 della Costituzione.
Fondamentale anche continuare l'iniziativa politica nell'ambito della CES per il ritiro della direttiva Bolkestein, proseguendo la mobilitazione che avrà una sua nuova tappa nella manifestazione di Strasburgo del 14 febbraio prossimo.
I giovani così visibili nella mobilitazione di questi anni non sono, però, presenti con altrettanta forza nelle organizzazioni sindacali. La crescente precarietà è sicuramente una delle ragioni, va qui definito un impegno crescente della Cgil per contrastarla, riaffermando che l'obiettivo è lo sviluppo e la buona e stabile occupazione.
Si tratta di rafforzare la contrattazione collettiva, e ciò presuppone che dal confronto sul modello contrattuale esca la riconferma del ruolo del contratto nazionale quale strumento universale e indispensabile di solidarietà, per la difesa e l'incremento del potere di acquisto delle retribuzioni e per aumentare i salari contrattuali. Altrettanta importanza assume l'estensione di un secondo livello di contrattazione esigibile, che non possa derogare in peggio il contratto nazionale.
Si legge poi nel documento politico che il congresso della Cgil Lombardia considera un importante risultato la recente conclusione della vertenza dei metalmeccanici.
Alla richiesta di aprire un tavolo negoziale per la riforma del modello contrattuale, la Cgil risponde a Confindustria e a Cisl e Uil che prima di iniziare la trattativa è indispensabile ricercare una posizione sindacale unitaria che contenga anche le regole condivise di democrazia da adottare per la pratica contrattuale, in modo da garantire la validazione delle piattaforme e degli accordi.
La Cgil si è ripromessa, con il Congresso, di rendere più visibile la presenza dei lavoratori migranti, ampiamente iscritti in varie categorie, impegnandosi a continuare un'iniziativa che riconosca diritti di cittadinanza ai migranti e confermando quanto rivendicato con Cisl e Uil nella piattaforma regionale: il diritto di voto alle elezioni amministrative.
L'Italia ha, sul terreno dell'istruzione, subìto il progetto Moratti, di cui la Cgil chiede la cancellazione. Per non essere da meno la Regione Lombardia ha drasticamente peggiorato il proprio sistema formativo. Nel confermare la strategicità delle proposte della Cgil previste nei documenti congressuali, bisogna valutare con le categorie interessate e con Cisl e Uil come determinare una vera e propria vertenza istruzione, formazione e ricerca nella nostra regione.
Il trasporto pubblico ha assunto un carattere di vera emergenza: i pendolari lombardi giornalmente sono costretti a subire i disservizi di un sistema dei trasporti che non funziona e del quale la Giunta regionale e Trenitalia sono responsabili.
Le città della Lombardia sono sempre di più in preda all'aumento del PM 10 che rende irrespirabile l'aria ed aumenta le malattie del sistema respiratorio. L'inquinamento atmosferico dovuto alla presenza nell'aria delle polveri sottili per essere ricondotto nei termini di legge, ha bisogno di interventi specifici in modo che le nostre città siano compatibili con i requisiti europei per migliorare la qualità della vita dei cittadini lombardi.
Molti dei temi indicati fanno emergere l'esigenza di una forte integrazione delle politiche territoriali: in questo ambito la programmazione negoziata e la contrattazione territoriale diventano fondamentali per estendere diritti sociali individuali e collettivi e per un effettivo sviluppo sostenibile del territorio.
A chiudere la tre giorni lombarda del sindacato di Epifani, lo spettacolo di Musicomedians, un evento culturale di rilievo che insieme agli altri tre spettacoli e a quattro mostre ha animato un congresso intenso e partecipato, nonostante le indubbie difficoltà determinate dal maltempo.
Mantova 27 gennaio 2006 Ufficio Stampa della Cgil Lombardia
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