www.repubblica.it Milano, 11 ottobre 2015

I sindacati bocciano il "pacchetto"di Maroni 

Cgil, Cisl e Uil: "Le misure su reddito di autonomia e ticket insufficienti per aiutare i redditi bassi"

ALESSANDRA CORICA

IL GIUDIZIO è unanime: «Le misure sono insufficienti: si deve fare di più». Cgil, Cisl e Uil bocciano il reddito di autonomia varato da Roberto Maroni: «Destinare 50 milioni per gli ultimi tre mesi del 2015 non è la risposta alla povertà — dicono le tre sigle — C'è ancora molto da fare». Il pacchetto di misure (taglio dei ticket, bonus bebè e affitti, aiuti ad anziani e assegni di 300 euro ai disoccupati da più di tre anni) è stato approvato dalla giunta giovedì, ed entrerà in vigore nei prossimi giorni (il bonus bebè è già partito, lo sconto sui ticket sarà attivo da giovedì). Ma per i sindacati, che incontreranno il governatore martedì 20, ha una portata troppo limitata: «Escludendo la misura per i disoccupati, le altre fanno poco per i problemi legati alla mancanza di lavoro, come dovrebbe essere se si parla di reddito di autonomia — ragiona Elena Lattuada, segretaria della Cgil Lombardia — . È stato inserito il criterio d'accesso dei cinque anni di residenza che discrimina molte persone: se, come sembra, vorranno portarlo a dieci anni, solleveremo il dubbio di costituzionalità». Sul piede di guerra anche la Cisl, la sigla tradizionalmente più vicina a Maroni: «La manovra è tutta da costruire — dice il segretario lombardo Osvaldo Domaneschi — . Non si può pensare di aiutare le persone a uscire dalla povertà con misure che valgono pochi mesi: servono interventi strutturali». Nel mirino dei sindacati, anche i mancati sconti sulle rette delle case di riposo, nonché la manovra sui ticket: per Cgil, Cisl e Uil le esenzioni dovrebbero valere per chi ha un reddito familiare sotto i 30mila euro. Il limite fissato dalla manovra è invece di 18mila. Non solo: l'idea di Maroni di favorire i nuclei numerosi, introducendo il quoziente familiare "alla francese", non convince. «Se il governo ha varato il nuovo Isee, perché introdurre un altro parametro?», si chiede Lattuada.
Quello dei ticket è, al momento, un tema sensibile in Regione. Visto che il ministero delle Finanze ne ha stoppato l'abolizione, inserita nella riforma della sanità. La legge, dopo le valutazioni del Mef (che ha dato parere negativo) e dai ministeri di Salute e Giustizia, domani arriverà in Consiglio dei ministri, che dovrà decidere per un'eventuale impugnativa. L'ipotesi è che il nuovo sistema (con 16 punti da modificare su richiesta di Roma) sia sperimentale fino a fine 2020, con verifiche dopo tre e cinque anni, per vedere se tiene ed è esportabile fuori dalla Lombardia.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Cgil, Cisl e Uil: "Le misure su reddito di autonomia e ticket insufficienti per aiutare i redditi bassi"

Login
Webmaster CGIL Lombardia: Via Palmanova 22 - 20132 Milano | e-mail: cgil_lombardia@cgil.lombardia.it | telefono 39 02 262541 | fax 39 02 2480944 | CGIL LOMBARDIA Codice Fiscale : 94554190150 Web Privacy Policy e Cookies