Corriere della Sera, 17 gennaio 2012

Morti sul lavoro in aumento Milano e Brescia le più colpite

Tornano ad aumentare i morti sul lavoro in Lombardia. Erano 59 nel 2010, sono diventati 61 nel 2011. Così chi, negli ultimi anni, aveva cominciato a sperare che il fenomeno delle morti e degli incidenti sul lavoro fosse destinato a ridimensionarsi gradualmente grazie a nuove attenzioni e rafforzata consapevolezza, ora è costretto a ricredersi. Ieri è stata la Cgil regionale a diffondere ì dati contenuti nel registro regionale degli infortuni mortali aggiornato dalle Asl del territorio. Tra i settori che hanno fatto da traino a questa recrudescenza del fenomeno, l`agricoltura e le costruzioni. Unica nota positiva: il record dei 104 morti sul lavoro registrato nel 2007 in Regione resta ancora lontano. Il territorio più colpito è quello della provincia di Milano (14 incidenti mortali), seguito da Brescia (il), Bergamo (9), Mantova (7), Como (6), Varese (4). I territori di Cremona, Lecco e della Vallecamonica-Sebino hanno registrato due infortuni mortali ciascuno. Uno soltanto nelle province di Monza Brianza, Lodi, Pavia, Sondrio. «In troppe situazioni lavorative, come confermano le ispezioni, ci sono inadempienze e non vengono pienamente applicate le leggi e le regole sulla sicurezza e sulla prevenzione -- lamenta Giacinto Botti della segreteria Cgil regionale -. Per quanto necessari e giusti, non bastano più i moniti del presidente della Repubblica. Occorre rafforzare interventi a tutto campo, consolidare politiche a sostegno delle attività ispettive e di controllo, sia sul piano quantitativo che qualitativo». La Cgil lamenta anche la mancanza in molti luoghi di lavoro di rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls): «O se ci sono sulla carta, poi si scopre che non hanno ricevuto la formazione prevista per legge». Pur registrando, tra le vittime, un alto numero di lavoratori di nazionalità italiana, aumenta in modo considerevole il tasso di mortalità di lavoratori stranieri: molti i Sicurezza Erano 59 nel 2010, sono diventati 61 lo scorso anno, con una forte incidenza di stranieri. La Cgil: «Occorre rafforzare la prevenzione» lavoratori europei, comunitari e non, con una piccola presenza di lavoratori sudamericani. Lo schiacciamento rimane la principale causa di morte, soprattutto a opera di masse in lavorazione o di automezzi in movimento. Seguono altre cause: la caduta dall`alto, la grave contusione, l`esplosione di masse gassose o sotto pressione e la folgorazione. Gli incidenti colpiscono giovani e anziani, nessuna fascia d`età risulta risparmiata. Rita Querzé

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