Piena riuscita dello sciopero generale a brescia: piazza loggia gremita. in ottomila con la cgil. dichiarazione di nino baseotto segretario generale della cgil lombardia


COMUNICATO STAMPA





PIENA RIUSCITA DELLO SCIOPERO GENERALE A BRESCIA: PIAZZA LOGGIA GREMITA. IN OTTOMILA CON LA CGIL. DICHIARAZIONE DI NINO BASEOTTO SEGRETARIO GENERALE DELLA CGIL LOMBARDIA

«Più diritti, più salario, meno precarietà», «Pace, diritti, lavoro», «No al modello contrattuale di Confindustria», «Contro gli accordi separati», Volevate braccia, sono arrivate persone». E in testa, in apertura al corteo, lo striscione : «Non la paghiamo noi la vostra crisi». Sono state almeno 8mila - dice la Camera del Lavoro di Brescia in una nota - le persone, uomini, donne studenti, pensionati, lavoratrici e lavoratori, che questa mattina hanno partecipato alla manifestazione promossa dalla Cgil in occasione dello sciopero generale territoriale di quattro ore contro la politica economica del Governo e contro le linee guida di riforma del modello contrattuale di Confindustria.

Un corteo lungo, festoso e colorato che è partito intorno alle 9.30 da piazza Repubblica ed è arrivato in piazza Loggia dopo essersi snodato lungo le vie del centro storico. Bandiere della Fiom e dei pensionati, ma anche della Flc, degli edili, della Funzione pubblica e delle altre categorie della Cgil. I primi dati sull'adesione allo sciopero sono positivi: All'Iveco oltre il 70 per cento, alla Beretta l'80 e oltre il 50 anche la Funzione Pubblica.

Sergio Guerra, delegato Rsu all'Ocean, parlando dal palco ha spiegato che metalmeccanici, studenti e pensionati sono in piazza per una politica economica diversa, e bene ha fatto «la Cgil a mettersi in campo».

Chiara Corgin, studentessa universitaria, ha ricordato che «la riforma della Gelmini non colpisce baroni e privilegi, ma taglia solo i fondi all'università». Le stesse considerazioni di Paola Dioni, rappresentante del Comitato per la difesa della scuola pubblica.

Carlos Corbellini è poi intervenuto dal palco per ricordare la vicenda del Punto Incontro, un servizio per migranti che il Comune di Brescia ha annunciato che a breve a chiuderà.

Ibrahima Niane, funzionario Fillea, si è presentato come un «abbronzato» Cgil, parlando della necessità di bloccare la Bossi Fini e rimarcando il fatto che nell'edilizia il quaranta per cento dei lavoratori sono migranti che ora,

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