Il neosegretario generale della cgil lombardia nino baseotto alla manifestazione contro il ddl alfano

IL NEOSEGRETARIO GENERALE DELLA CGIL LOMBARDIA NINO BASEOTTO ALLA MANIFESTAZIONE CONTRO IL DDL ALFANO

Il neosegretario generale della CGIL Lombardia Nino Baseotto ha partecipato sabato 18 luglio, portando il proprio contributo, alla manifestazione indetta a Milano dal gruppo cronisti lombardi per protestare contro il Ddl Alfano, che, “affrontando un tema che pure deve interrogarci tutti, quello delle intercettazioni, - ha detto il Segretario della CGIL Lombardia - tende pero' a colpire il diritto ad un'informazione libera e indipendente.
Non si tratta, per la CGIL, di un problema di pochi addetti a i lavori, ma di una questione importante per la nostra democrazia, per l'immagine del nostro paese in ambito internazionale e per la difesa dei diritti di tutte e tutti a una giustizia equa e ispirata ai principi sanciti dall'articolo 3 della Costituzione Repubblicana.
Il ddl Alfano e' infatti l'ennesima "prova" alla quale verra' sottoposto un paese che avverte ben altre urgenze che non quella di leggi "ad personam" che per salvare il Presidente del Consiglio, impongono pesanti limitati all'accertamento delle responsabilita', anche agli occhi della popolazione italiana, degli innumerevoli episodi che stanno inquinando il nostro sistema politico e amministrativo.
Noi crediamo che in tema di amministrazione della giustizia un saldo ordinamento legislativo in Italia esista gia' e che sia rappresentato dalla nostra Carta Costituzionale; crediamo anche fermamente nella tutela della privacy, che va garantita con fermezza, contro ogni abuso. Pensiamo tuttavia che impedire la pubblicazione di atti giudiziari anche in assenza di segreto istruttorio e, peggio, punire chiunque li divulghi con la carcerazione, sia un provvedimento in contrasto con le regole democratiche di un paese civile come il nostro.
Per questo - ha concluso baseotto - la CGIL lombarda continuera' ad impegnarsi a fianco di chi vuole affermare il diritto dei cittadini a sapere, e quello dei giornalisti a raccontare la verita', difendendo cosi' la democrazia italiana”.

Sesto San Giovanni 18 luglio 2008