CGIL LOMBARDIA UFFICIO STAMPA

NINO BASEOTTO RIELETTO SEGRETARIO GENERALE DELLA CGIL LOMBARDIA.
CONCLUSO IL 10° CONGRESSO A MALPENSA FIERE- BUSTO ARSIZIO.

Il Comitato Direttivo della Cgil Lombardia, eletto al 10° Congresso che si è svolto per due giorni a Malpensa Fiere (Busto Arsizio) alla presenza di 631 delegati in rappresentanza di quasi un milione di iscritti, ha confermato per i prossimi quattro anni il Segretario generale uscente Nino Baseotto alla guida della più grande struttura territoriale della confederazione.

54 anni, milanese, Baseotto era stato eletto Segretario Generale della CGIL Lombardia il 17 luglio del 2008.
La sua storia politica inizia con l’impegno come segretario della Lega per i diritti e la liberazione dei popoli (già Tribunale Russell). Successivamente inizia a collaborare con il Sindacato milanese, occupandosi tra i primi delle problematiche dell’immigrazione.
Obiettore di coscienza, dopo il servizio civile è entrato nell’apparato politico della Camera del Lavoro di Milano, occupandosi di politiche internazionali, mercato del lavoro, politiche sociali, dell’ ufficio stampa e dell’organizzazione.
Nel 1986 diventa funzionario della Filcams (la categoria del commercio della CGIL) di Milano, categoria nella quale rimane 10 anni, divenendone – dal 1989 – segretario sia milanese che regionale.
Al XIII Congresso, nel 1996, viene eletto nella Segreteria della Camera del Lavoro Metropolitana di Milano con l’incarico di responsabile dell’organizzazione.
A ottobre del 1997 diventa Segretario generale della Camera del Lavoro Ticino Olona, incarico che mantiene sino al dicembre 2000, quando viene chiamato a far parte della Segreteria della CGIL Lombardia, con l’incarico di Responsabile per le Politiche Organizzative.

La sua rielezione è avvenuta con 100 voti favorevoli su 149 votanti. 30 gli astenuti e 19 i contrari.

Com’è noto, in questo congresso si confrontavano due mozioni: la prima, “i diritti e il lavoro oltre la crisi”, di cui è primo firmatario Guglielmo Epifani, che ha ottenuto in Lombardia il 77,17 % dei consensi, mentre la mozione “La Cgil che vogliamo”, primo firmatario Domenico Moccia, ha conseguito il 22,83% dei consensi sui 249.235 voti validamente espressi nel corso dei congressi di base. Questo risultato, che pure non era stato certificato dal documento di minoranza, ha visto, nel congresso di Busto Arsizio, una novità positiva: la presentazione di un unico documento conclusivo e di un’unica lista unitaria, votati entrambi a larghissima maggioranza: il primo con 1 voto contrario e 29 astenuti e la seconda con 17 contrari e 25 astenuti; a favore 570 voti, pari al 93,1% .Un passo in avanti che, nel riconoscimento del pluralismo, costituisce il contributo della Cgil Lombardia al percorso politico che avrà la sua conclusione nell’assise nazionale della Cgil a Rimini, il prossimo mese di maggio.

Al congresso della Cgil Lombardia - nel corso del quale sono intervenuti numerosi ospiti (i candidati alla presidenza della Regione Roberto Formigoni, Filippo Penati, Savino Pezzotta e Vittorio Agnoletto, i rappresentanti di Cisl e Uil regionali Gigi Pettini e Walter Galbusera ed esponenti di alcuni sindacati europei) - oltre al Segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani, che ha preso la parola mercoledì, ha partecipato Morena Piccinini della segreteria nazionale, che ha concluso i lavori sottolineando la positività del dibattito che si è sviluppato nel corso della due giorni e, in particolare, del “riconoscimento del risultato politico, che significa che la linea politica che emerge da questo congresso sarà la linea politica di tutta l’organizzazione, nella quale si dovranno riconoscere i diversi pluralismi che nella Cgil convivono”.

Morena Piccinini, soffermandosi sui temi della crisi, che viene usata dal centrodestra e dal padronato per cambiare gli assetti sociali, ha sottolineato con forza il valore della “confederalità come impegno a ricostruire un senso comune di fronte alla disgregazione sociale e a quella materiale di tutti i capitoli fondanti, soprattutto della prima parte della Costituzione.

La Cgil è l’unica che si sta impegnando fortemente a contrastare l’affondo contro i diritti. C’è bisogno del sindacato, dunque, ma anche della politica, e forse qualcosa da questo punto di vista sta cambiando. Si sta muovendo la società civile ed è in atto una nuova fase di dialogo tra le forze di opposizione.

Ma soprattutto sentiamo vivere nelle piazze, dove c’è anche la Cgil, quel nesso indissolubile tra democrazia e lavoro, tra valore del lavoro e dignità della persona che per noi è fondamentale.

E’ anche per questo che è in atto un pesante attacco alle rappresentanze sociali, quando si fanno interpreti di interessi generali. Un ruolo che la Cgil sta svolgendo, a differenza di Cisl e Uil che hanno scelto la strada della corporativizzazione e della rinuncia.

I rancori che si accumulano nella società impediscono di guardare al futuro. “Guardare oltre” - ha concluso Morena Piccinini - che è il bello slogan che avete scelto per il vostro congresso, vuol dire costruirlo, quel futuro”.

Sesto San Giovanni, 19/3/2010
 

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