CGIL LOMBARDIA 

COMUNICATO STAMPA

IL PROGRAMMA DI GOVERNO DELLA GIUNTA FORMIGONI NON TIENE CONTO DELL’AGGRAVARSI DELLA CRISI.

DICHIARAZIONE DI NINO BASEOTTO SEGRETARIO GENERALE DELLA CGIL LOMBARDIA.

“Il programma di governo della IX° legislatura presentato oggi dal Presidente Formigoni mi pare molto general generico, cioè un’elencazione di punti ed obiettivi, alcuni dei quali del tutto condivisibili in quanto semplici titoli”. Così Nino Baseotto, Segretario generale della CGIL Lombardia ha commentato la seduta del Consiglio di oggi.

“Si tratta di passare dalle parole ai fatti, e sui fatti vogliamo misurare gli intenti della nuova Giunta regionale.

In particolare è condivisibile l’accento sui temi della crisi, del lavoro e dell’occupazione, del welfare inclusivo.

Ma occorre chiarezza: su crisi, lavoro e occupazione mi preoccupa il fatto che Formigoni sembri non tener conto dell’aggravarsi del contesto internazionale e nazionale.

Non convince dire che la Regione vuole intensificare il proprio impegno per lo sviluppo e l’occupazione e, contestualmente, tacere il fatto che, se realizzati, gli annunciati provvedimenti del Governo colpirebbero le fasce più deboli del lavoro dipendente e delle pensioni, penalizzando non solo i redditi ma anche i consumi e quindi il principale volano su cui puntare per lo sviluppo.

Su crisi e lavoro è indifferibile l’apertura, in una regione come la nostra nella quale è in continuo aumento il ricorso agli ammortizzatori sociali e ai licenziamenti, di un tavolo di confronto permanente tra le parti sociali e la Giunta regionale, che a partire dalle crisi più gravi, dia risposte con risorse e nuove politiche industriali utili a sostenere e rilanciare l’occupazione e un sistema produttivo equo e compatibile. Così come l’idea di welfare inclusivo è affermazione importante, ma la risposta ai bisogni sociali non può venire soltanto da una sussidiarietà che guarda solo alle famiglie e al terzo settore, ignorando i tagli prefigurati dal Governo e in parte già operanti, alla spesa sociale, al reddito da pensione e che non risponde a buona parte delle nuove povertà.

Infine due cose chiare sulle ipotesi federaliste: non si giochi con le parole!

Il Presidente Formigoni chiarisca due punti essenziali:

1) vuole un federalismo capace di valorizzare il sistema delle autonomie locali, o pensa ad una nuova centralizzazione in chiave regionale?

2) Quando parla di federalismo differenziato, pensa ad un sistema che punta alla coesione sociale e a diritti universali di cittadinanza, oppure si vogliono aprire spazi utili all’affermazione di differenze, di separazione e, a volte, anche di discriminazione?

La sfida – ha concluso Baseotto – per il sindacato e per la CGIL è di aprire una stagione di confronto che porti a costruire accordi utili ad affermare la centralità della buona occupazione, di un sistema industriale competitivo, di sostegni selettivi a innovazione e ricerca, di una protezione sociale che prefigurino un futuro meno incerto, più equo e solidale per le vecchie e le nuove generazioni”.


Sesto San Giovanni 18 maggio 2010

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