Si tratta di occupati in imprese che stanno attraversando confuse situazioni proprietarie, intricati problemi giuridici e che, pur in presenza di sospensione dell’attività lavorativa e in assenza di stipendio, non hanno le condizioni per accedere agli ammortizzatori sociali.
Per dare una prima risposta a queste drammatiche situazioni è stato individuato un voucher di 350 euro mensili, erogabile per 6 mesi (a fondo perso) come “Buono spesa” che verrà erogato su richiesta delle Organizzazioni sindacali e/o delle RSU, quando ricorrono i criteri sopra riportati.
Progetto immigrazione
E’ stato varato un documento che prevede che nel corso del 2010 si farà una sperimentazione nelle Province di Milano, Bergamo e Brescia, creando un sistema articolato di governance territoriale che consenta di prendere in carico i lavoratori stranieri non comunitari che perdono il lavoro per avviarli, attraverso percorsi di politiche attive, verso il reimpiego, in tempi utili per non far scadere il permesso di soggiorno.
Quanto è stato ottenuto è frutto del nostro continuo incalzare la Regione, unitariamente con Cisl e Uil, affinché si potessero dare risposte ai problemi più immediati dei lavoratori quali la necessità di sostegno al reddito e la limitazione dei licenziamenti, attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, in particolare Cassa Ordinaria e Cassa in deroga, la creazione di opportunità di formazione e riqualificazione utili alle persone e negoziate attraverso gli accordi sindacali, l’impegno verso i lavoratori stranieri non comunitari per sostenere i loro diritti, l’individuazione di risposte concrete per le necessità delle fasce più deboli.
“Siamo consapevoli hanno commentato per la CGIL Lombardia il Segretario Generale Nino Baseotto e la Segretaria responsabile Fulvia Colombini - che il 2010 rappresenterà un altro anno molto duro per il lavoro, e che il solo utilizzo degli ammortizzatori sociali non basterà per contenere gli effetti negativi sulle persone, la perdita dei posti di lavoro, la diminuzione del reddito, ma che bisognerà puntare più in alto, sia nei confronti della Regione che delle Parti Imprenditoriali, per ottenere politiche industriali innovative capaci di creare sviluppo, posti di lavoro, investimenti in settori manifatturieri meno tradizionali.
Occorre puntare all’eccellenza, alla qualità del prodotto e del lavoro, in un quadro nel quale il sistema degli ammortizzatori sociali deve diventare universale e dare risposte a tutti, mentre ancora oggi un numero consistente di persone risulta esclusa dal sistema dei diritti e delle tutele”.
Sesto San Giovanni, 28 gennaio 2010