Non sacrificare malpensa, non svendere alitalia. dichiarazione congiunta su alitalia – malpensa


NON SACRIFICARE MALPENSA, NON SVENDERE ALITALIA
DICHIARAZIONE CONGIUNTA SU ALITALIA – MALPENSA

Il sistema istituzionale e delle rappresentanze economiche e sociali lombarde, in diverse occasioni e in più sedi, si è espresso nei mesi scorsi con voce unanime a sostegno dell’aeroporto hub di Malpensa in considerazione del suo valore strategico per migliorare la competitività di tutto il Paese.

A tale riguardo, nei vari documenti sottoscritti, ha più volte espresso la volontà di giudicare le proposte dei possibili acquirenti di Alitalia - nella convinzione della utilità di continuare a disporre di una compagnia nazionale di riferimento - sulla base dei piani industriali presentati e della loro maggiore o minore credibilità nel sostenere e incrementare lo sviluppo di Malpensa.

Oggi, di fronte alla presentazione delle offerte per l’acquisizione di Alitalia e nell’imminenza della decisione del CdA dell’azienda e del Governo relativamente al partner unico con cui proseguire la trattativa di vendita, esprimiamo le seguenti considerazioni:

1. Dal comunicato ufficiale Air France-Klm che ha accompagnato la presentazione della proposta di acquisto emerge con chiarezza che il Piano industriale è “in linea con i principi fondatori del piano di sopravvivenza e transizione elaborato dal presidente Prato” prevedendo l’inserimento nel sistema hub di Air France – Klm solo di Roma- Fiumicino e riservando per l’aeroporto di Malpensa un allarmante quanto inaccettabile ridimensionamento. Per queste ragioni il Piano di Air France configura un progressivo, inesorabile ridimensionamento di Malpensa fino a snaturarne le caratteristiche di aeroporto hub per le quali è stato realizzato e quindi è allo stato non accoglibile

2. Il comunicato di AirOne sul piano industriale riconosce la necessità di servire il mercato del Nord e propone una equa ripartizione dei collegamenti intercontinentali diretti tra gli scali di Fiumicino e Malpensa. In questo senso è certamente preferibile anche se non completamente in linea con i dati di mercato che evidenziano come il traffico passeggeri sia già per il 70% collocato nel Nord Italia,

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