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Riunione oggi del comitato direttivo della cgil lombardia di valutazione della consultazione sull’accordo del 23 luglio e sulla legge finanziariaCOMUNICATO STAMPA
CGIL LOMBARDIA
RIUNIONE OGGI DEL COMITATO DIRETTIVO DELLA CGIL LOMBARDIA DI VALUTAZIONE DELLA CONSULTAZIONE SULL’ACCORDO DEL 23 LUGLIO E SULLA LEGGE FINANZIARIA.
Si è svolta oggi la riunione del Comitato Direttivo della CGIL Lombardia convocato per compiere una valutazione, dopo il dibattito nelle categorie e nei territori, sulla consultazione referendaria in merito all’accordo del 23 luglio e sulla legge Finanziaria.
Nella sua relazione, il segretario generale Susanna Camusso ha sottolineato che “finalmente questo paese si interroga sulla redistribuzione del reddito, che attraverso un grande spostamento delle risorse, ha gravemente penalizzato i redditi da lavoro dipendente e da pensione.”
Susanna Camusso ha sottolineato come si sia ricominciato a “parlare delle cose da fare, mentre uno strano coro, peraltro di coloro che sono tra i responsabili di questa distorta distribuzione del reddito, continua a rilanciare il tema del salario.
Questa è da tempo la nostra priorità in agenda - ha detto - e sappiamo che si deve affrontare agendo su molti fattori che determinano i costi, e quindi la debolezza dei redditi, la tassazione diretta ed indiretta, i costi dei servizi, la tassazione nazionale e quella locale”.
Risorse considerevoli, secondo la CGIL lombarda, possono venire dalla riforma della politica, almeno sotto due punti di vista: l’indiscutibile sperequazione che si è costruita tra le retribuzioni della politica e quelle del lavoro e la proliferazione di quella che si potrebbe definire la “deresponsabilizzazione” della politica nell’amministrare.
Per Susanna Camusso, occorre intanto “lavorare sul terreno delle detrazioni, per permettere riduzioni fiscali al lavoro dipendente e alle pensioni, perché se non ci sono le risorse per mettere mano alle aliquote e se non vogliamo che la distribuzione guardi anche i redditi che vanno ricondotti a trasparenza, si rischiano forme - alle quali pure qualcuno sta pensando - che mettono in discussione il principio del reddito procapite.
Sul terreno della contrattazione, nella sua relazione al CD della CGIL Lombardia Camusso ha denunciato “lo scandalo del contratto - scaduto da oltre 30 mesi - delle imprese di pulimento, e il silenzio e l’invisibilità di quel contratto di lavoro ci deve porre domande ed imporre scelte.
Ci pare - ha aggiunto - che sia arrivato il momento di affrontare, ora, il tema di uno sciopero generale per i rinnovi dei contratti ancora aperti, che segua le mobilitazioni del 16 e del 17 di meccanici e commercio.
Se il tema è quello del salario, dobbiamo avere una visione complessiva, sapendo che quello dei contratti è un tema cui va data visibilità, e che va davvero affermato come diritto di tutti. E’ per questo che credo che da questo Comitato Direttivo debba partire in tutti i territori, in tutti i luoghi di lavoro la campagna "adotta la tua impresa di pulizia".
Un tema correlato a questo è quello dei migranti. Si è registrata una certa freddezza e qualche mormorio nelle assemblee quando si arrivava a parlare di questo, se si decideva di parlarne. C’è una rottura della solidarietà”.
Con la consapevolezza di affrontare un tema delicato, che desta persino irritazione, Susanna Camusso ha parlato del leghismo e di come questo attraversi anche le nostre fila. “Si vuole accreditare l’idea che chi ha votato no siano esclusivamente donne e uomini di sinistra, ma non è cosi, né per il si, né per il no. Soprattutto in questa regione - ha detto - nel clima di leghismo che oggettivamente si respira, se tra noi, tra i nostri delegati si dà per scontato che il lavoro dei migranti è quello che non fanno più gli italiani, un ghetto stabile alla minorità, non parliamo ad una parte del mondo che ci sforziamo di rappresentare”.
Sulla contrattazione il Segretario generale della CGIL Lombardia ha proposto per febbraio una grande iniziativa di discussione e di riflessione, per il momento della CGIL su:
-la qualità della contrattazione di secondo livello, le esperienze che abbiamo, la sua estensione, gli strumenti che ci vengono dal protocollo;
-come innovare ed articolare la contrattazione, ricomprendendo tutti i soggetti che ci sono in un’azienda e conciliando la contrattazione aziendale con quella per il contratto nazionale;
-il rapporto tra le leggi e la contrattazione;
-il numero dei contratti nazionali e la loro moltiplicazione: specificità che si moltiplicano e che esprimono poi una tutela debole;
-il modello contrattuale, sapendo che non partiamo da zero, che abbiamo necessità di farne una manutenzione ed anche di ragionare delle riarticolazioni delle associazioni di impresa, perché serve un modello universale.
“In definitiva - ha concluso Susanna Camusso – il percorso contrattuale non è e non può essere la pura traduzione meccanica dei nostri deliberati. Allora bisogna riconoscere che il protocollo è coerente con le linee che ci siamo dati, e che lo è nel giudizio preciso che la CGIL ha dato”.
Sesto San Giovanni 14 novembre 2007
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