Infortunio mortale axial vedano olona varese

avoro - Il sindacalista (responsabile della sicurezza sul lavoro) chiede una presa di coscienza per mettere fine alla spirale di morte che sta interessando la provincia di Varese
Colombo (Cgil): "È una situazione gravissima"

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«Una situazione gravissima, intollerabile». Questo è il commento a caldo di Umberto Colombo, membro della segreteria varesina di Cgil delegato alla sicurezza sul lavoro, dopo l’ennesima morte sul lavoro in poche settimane, la prima in questo 2008. Quella di Luigi Sguazza, che a gennaio avrebbe compiuto 71 anni, è una tragedia ancora da chiarire per molti suoi aspetti: «Alla famiglia vanno le condoglianze ed il cordoglio di tutta la Cgil di Varese – prosegue Colombo -, saranno poi gli inquirenti a stabilire la dinamica esatta ed eventuali responsabilità. È certo che gli incidenti mortali e quelli gravissimi in provincia di Varese stanno diventando troppi, è un susseguirsi senza soste: dieci nel 2007, tanti dei quali proprio nell’ultima parte dell’anno. In troppi casi viene meno il rispetto delle norme sulla sicurezza, gli appalti sono affidati troppo spesso ad esterni e gli imprenditori si disinteressano della prevenzione e del controllo. Manca il coordinamento che invece è previsto dalla legge. Bisogna interrompere questo circolo vizioso, anche i datori di lavoro si devono prendere le proprie responsabilità, l’attenzione deve essere alzata e portata su tutti i fronti». Dalle indagini che ha fatto il sindacato, emerge un dato che deve far riflettere: «Non mi riferisco al fatto in questione – spiega Colombo -, ma con costanza inquietante si fa largo il nesso tra lavoro nero o “grigio”, precariato e incidenti mortali sul lavoro. Bisogna fermare questa spirale, tutti devono fare la propria parte».

Lunedi 7 Gennaio 2008
t.g.

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