La mobilitazione della CGIL anche in Lombardia per cambiare i provvedimenti del Governo. Nino Baseotto propone a CISL e UIL di discutere iniziative comuni. Susanna Camusso oggi a Cremona e venerdi’ a Pavia

In questi giorni il Sindacato è impegnato a discutere nei propri organismi dirigenti territoriali e di categoria la riforma del mercato del lavoro, così come impostata nelle sue linee generali dal Governo, alla vigilia della presentazione al Parlamento del Disegno di Legge.

La CGIL sta riunendo in ogni territorio larghissime riunioni di delegati, delegate, pensionate e pensionati per dare la più ampia informazione ed ascoltare le voci e le opinioni del proprio quadro attivo. In Lombardia questa attività di discussione e confronto è particolarmente intensa e vede tra le altre cose una costante presenza dello stesso Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso che, dopo essere stata a Milano, è oggi a Cremona e venerdì sarà a Pavia.

“L’informazione e la discussione con i nostri militanti e dirigenti – dice Nino Baseotto, Segretario generale CGIL Lombardia – è il primo passo per preparare le iniziative di mobilitazione e di lotta che abbiamo deciso a livello nazionale.

Guardiamo con molta attenzione – aggiunge Baseotto – alle analoghe riflessioni che si stanno svolgendo all’interno di CISL e UIL; in particolare, mi auguro che le assemblee di domani dei quadri della CISL offrano un terreno di iniziativa comune. Alla CISL e alla UIL propongo anzitutto di vederci e definire insieme un calendario di assemblee nei luoghi di lavoro: perché una discussione comune sarebbe già di per sé un segnale importante.

Disagio sociale crescente, gestione della crisi deficitaria, necessità di un fisco più equo e di politiche per la crescita e lo sviluppo, esodati e aziende in crisi: sono tutte questioni che richiederebbero un ben altro intervento da parte del Governo, che invece pare unicamente interessato a modificare negativamente l’art. 18.

Sono, questi, temi che non riguardano solo la Lombardia e che necessitano risposte nazionali – conclude Baseotto. Se la CISL non esclude “niente, neanche lo sciopero”, rispondiamo: bene, parliamone, contribuiamo insieme alla definizione di una più forte iniziativa unitaria nel Paese, perché di fronte alla portata di questi temi proprio non ce la caviamo solo con iniziative in salsa lombarda”.

Sesto San Giovanni, 3 aprile 2012

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