SE FORMIGONI INDAGATO, ANCORA UN PASSO VERSO IL BARATRO PER LA NOSTRA REGIONE.

DICHIARAZIONE DI NINO BASEOTTO, SEGRETARIO GENERALE CGIL LOMBARDIA.


"Se le notizie di stampa, che parlano del fatto che il Presidente Formigoni sarebbe indagato per corruzione e finanziamenti illeciti risultassero fondate, saremmo di fronte ad un ulteriore e più grave elemento nella già scandalosa situazione in cui versano il Presidente, la Giunta ed una parte consistente del Consiglio regionale della Lombardia. Sarebbe un passo in più verso il baratro nel quale la Giunta Formigoni sta trascinando la Lombardia e noi tutti cittadini". A dirlo e' il segretario generale della Cgil Lombardia Nino Baseotto.
"La CGIL da mesi sottolinea l'insostenibilità di questa situazione, che mette a repentaglio credibilità e dignità dell'Istituzione regionale.
Nessuno però si faccia illusioni sul fatto che un forse probabile avviso di garanzia possa indurre il Presidente della Regione a fare quel passo indietro che noi e tanti altri da tempo chiediamo.
Formigoni è un povero uomo solo, abbarbicato ad una poltrona e ad un potere che gli sta sfuggendo di mano, livoroso con amici ed avversari e, soprattutto, ormai incapace di esercitare il proprio ruolo.
Dirige una Giunta che, in questa legislatura, vanta un bilancio pressoché fallimentare, per il niente che ha fatto e sta facendo. Nei giorni scorsi, tra le altre cose, il Governo ha deciso di ricorrere contro l'articolo 8 della Legge regionale "Misure per la crescita, lo sviluppo e l'occupazione"; in quell'articolo si pretendeva di arrivare ai concorsi di istituto per l'assunzione del personale docente in Lombardia: norma che avevamo denunciato subito come palesemente illegittima, ma che Formigoni e i suoi avevano caparbiamente mantenuto. Il risultato è ora sotto gli occhi di tutti.
Una Giunta che non ha più credibilità e peso presso il Governo nazionale, al punto che dei primi 500 milioni di euro stanziati per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto a noi risulta che alla Lombardia per le zone in Provincia di Mantova siano destinati solo 5 milioni, cioè un misero e ridicolo 1%!!!
Inoltre, il Presidente ha con ogni evidenza smarrito ogni senso istituzionale del proprio ruolo, che imporrebbe di dimettersi per difendersi liberamente dagli addebiti mossi e per non compromettere definitivamente l'onorabilità della Regione agli occhi dei cittadini.
Le dimissioni sono l'unica via rimasta. Se ne sono accorti tutti ormai, tranne il Presidente e, almeno all'apparenza, la maggioranza che ancora lo sostiene".

Sesto San Giovanni 24 giugno 2012
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