COMUNICATO STAMPA 

CGIL LOMBARDIA: A RISCHIO LA COESIONE SOCIALE. SITUAZIONE ESPLOSIVA PER GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA, IL PRESIDENTE MARONI INTERVENGA SUBITO.

DICHIARAZIONE DI NINO BASEOTTO SEGRETARIO GENERALE DELLA CGIL LOMBARDIA E DI FULVIA COLOMBINI DELLA SEGRETERIA. 

“Siamo reduci da una allarmante riunione con l’Assessorato al lavoro della Regione Lombardia nel corso della quale è stato confermato ciò che da tempo temevamo ed abbiamo più volte denunciato: vi è una totale inadeguatezza delle risorse pubbliche destinate agli ammortizzatori sociali in deroga, in ragione del fabbisogno”.
A denunciarlo sono Nino Baseotto e Fulvia Colombini, segretario generale e segretaria della CGIL Lombardia.

“Al Presidente Maroni chiediamo di intervenire da subito perché così è a rischio la coesione sociale, non attenda la nomina formale, ma intervenga immediatamente sul Governo.
Gli chiediamo inoltre di incontrare al più presto le parti sociali per trovare soluzioni che guardino in modo particolare a creare posti di lavoro, a politiche di sviluppo, a vere ed efficaci politiche attive per la ricollocazione, a misure per sostenere lavoratori e imprese in questo drammatico periodo.

Al Governo attualmente in carica chiediamo di
- far arrivare subito in Lombardia i 49 milioni mancanti ma già deliberati con la Legge di Stabilità, per poter almeno arrivare al prossimo mese .
- eliminare tutte quelle disposizioni burocratiche ingiustificate che sono state inviate al territorio che rendono la situazione ingestibile .
- rendere più efficiente la rendicontazione Inps per verificare tempestivamente lo scarto tra risorse deliberate e risorse utilizzate in modo da rimettere in circolo quanto non utilizzato .

Al nuovo Governo di provvedere subito a trovare altri fondi per mettere in sicurezza imprese e lavoratori al fine di conservare il più possibile i posti di lavoro .

Avevamo già denunciato con forza nei mesi scorsi – aggiungono i due sindacalisti - l’inadeguatezza delle risorse, tanto che l’Accordo Quadro Regionale ha validità solo fino al 30 giugno 2013, ma oggi siamo sull’orlo di un precipizio molto prima della data prevista e se non si troveranno le soluzioni adeguate la coesione sociale è fortemente a rischio.

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