28 marzo 2013

L’INCONTRO DI OGGI TRA IL PRESIDENTE MARONI E LE PARTI SOCIALI: DICHIARAZIONE DI NINO BASEOTTO, SEGRETARIO GENERALE DELLA CGIL LOMBARDIA. 

“Apprezzo la scelta del nuovo Presidente di dedicare uno dei primi atti del suo mandato al tema del lavoro, incontrando le parti sociali”. Questo è stato il primo commento del Segretario generale della CGIL Lombardia Nino Baseotto al termine dell’incontro di oggi in Regione.
“Il lavoro è oggi la vera emergenza per la Lombardia e per il Paese.
I dati dicono chiaramente che non c'è luce in fondo al tunnel, al contrario, gli effetti devastanti della crisi sul lavoro mettono seriamente a rischio la coesione sociale.

In questi giorni siamo chiamati a dare risposte urgenti ad un’emergenza che è rappresentata dal finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga, e che richiede risposte strutturali che debbono venire dal Governo e dal Parlamento. I 42 milioni aggiuntivi assegnati ieri alla Lombardia sono del tutto inadeguati a coprire il fabbisogno.

Il Ministro Fornero non può continuare a nascondersi dietro al ritornello del "non ci sono soldi" - ha proseguito il leader della CGIL -: deve assumersi le proprie responsabilità per aver fatto una riforma degli ammortizzatori, con i relativi stanziamenti economici, sulla base della previsione sbagliata che con i primi mesi di quest'anno la crisi sarebbe stata archiviata.
C’era da immaginare che non potesse essere così, e ora servono risorse per assicurare protezione sociale alle decine di migliaia che sono stati e continuano ad essere colpiti.

Chi è in cassa in deroga in buona parte è dipendente da aziende piccole o piccolissime e da imprese artigiane, se viene meno il sostegno della cassa avremo migliaia di persone senza lavoro, con un'aggravante: il rischio che molte imprese artigiane o molte piccole aziende siano costrette a chiudere.
Se ciò capitasse non avremmo solo il problema dei dipendenti senza più occupazione né reddito, ma anche quello di tanti piccoli imprenditori artigiani che vivono del proprio lavoro e che si troverebbero a precipitare in una condizione di difficoltà.
Nemmeno la pur ricca Lombardia può sopportare una tale eventualità, ha detto ancora Baseotto.

Quindi è giusto che la Regione e le parti sociali, insieme e distintamente, ognuno per il ruolo che ha, mettano in atto tutte le forme di pressione possibili per garantire il finanziamento degli ammortizzatori in deroga.

Ed è anche giusto sollecitare il Parlamento ed il Governo che verrà a mettere in campo, finalmente, adeguate politiche per la crescita e l'occupazione, soprattutto volte a dare risposte immediate al dramma della mancanza di lavoro per i giovani
In questo senso la CGIL è pronta a fare la propria parte, ma tutto questo non basta, c'è bisogno di una iniziativa forte di Regione Lombardia nell'immediato e in prospettiva”.
Baseotto ha a questo punto illustrato le richieste che il sindacato rivolge all’istituzione regionale:

“La Giunta reperisca subito nel bilancio regionale risorse da anticipare per evitare il tilt della cassa in deroga. A questo proposito ci sono accordi che valgono sino a metà anno: mancano risorse per onorarli e comunque dobbiamo tutti avere la consapevolezza che è già tempo di pensare a come affrontare almeno il secondo semestre di quest’anno.
La Regione intervenga con gli strumenti a sua disposizione per attivare un circuito virtuoso con il sistema bancario che dia un po' di ossigeno al tema irrisolto dell'accesso al credito per le imprese ed al problema dell'anticipo degli importi della cassa che INPS oggi non garantisce più a seguito delle decisioni del governo Monti.
Infine è secondo noi necessario aprire con le parti sociali un confronto su come far ripartire la crescita e l'occupazione in Lombardia.
La crisi ci impone scelte, dobbiamo convenire sulle priorità che ci diamo, dove orientiamo la nostra azione e gli investimenti necessari per ripartire.

Lei, signor Presidente - ha concluso il Segretario generale regionale della CGIL rivolgendosi direttamente a Roberto Maroni - ha scelto oggi il metodo del confronto con le parti sociali.
Mi auguro che questa sia una scelta che diventi nel tempo metodo di lavoro permanente: abbiamo bisogno di lavorare seriamente, pensando meno alle passerelle mediatiche.
Il confronto con le parti sociali - ha concluso - deve divenire un punto di forza nell'azione per determinare le condizioni di uscita dalla crisi e di rilancio della crescita e dell'occupazione”.

Sesto San Giovanni 28 marzo 2013 

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