IN MIGLIAIA DALLA LOMBARDIA A ROMA IL 22 GIUGNO PER LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI CGIL CISL UIL

Dichiarazioni di Nino Baseotto, Gigi Petteni e Walter Galbusera, segretari generali di Cgil Cisl Uil Lombardia. 

Un importante segnale della ritrovata unità sindacale, dopo la firma dell’accordo tra le parti sociali sulla democrazia e la rappresentanza, è la manifestazione unitaria dei sindacati che si terrà sabato prossimo, 22 giugno a Roma, sotto lo slogan "Lavoro è Democrazia", per rivendicare provvedimenti "urgenti" e "indispensabili" per favorire gli investimenti, la redistribuzione del reddito e la ripresa dell’economia e dell’occupazione. Migliaia di lavoratrici e di lavoratori partiranno anche dalla nostra regione per partecipare all’appuntamento. Due cortei attraverseranno le vie di Roma (per la nostra regione il concentramento è in Piazza della Repubblica), per raggiungere Piazza San Giovanni, dove intorno alle 11, interverranno dal palco i tre segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.
Anche in Lombardia, come in tutta Italia si sono svolte e si stanno svolgendo numerose iniziative unitarie in preparazione della mobilitazione nazionale.
Il tema del lavoro, sottolineano le tre sigle confederali, deve tornare al centro delle scelte politiche; non c'è più tempo per aspettare, bisogna frenare la caduta libera dell'economia del nostro Paese.
La manifestazione del 22 sarà un’ulteriore occasione per chiedere che il governo intervenga subito per dare soluzione ai problemi più urgenti del Paese, per uscire dalla recessione e per tornare a crescere.

Per Nino Baseotto, segretario generale della Cgil Lombardia, bisogna “Ripartire dal lavoro per mettere in archivio le politiche dell’austerità e del rigore che, dopo cinque anni di crisi, hanno con tutta evidenza fallito.
Ripartire dal lavoro significa investire sul lavoro, allargare la platea di chi lavora, dando risposte concrete alla disoccupazione giovanile, perché un Paese che ha quasi il 40% di giovani senza lavoro, è un Paese senza possibilità e senza futuro.
Questo è il cuore della manifestazione di sabato, ed è importante che CGIL CISL UIL tornino a parlare e ad agire insieme.
Una nuova stagione unitaria è uno dei presupposti indispensabili per dare più forza al lavoro ed alla richiesta di cambiamento delle politiche e delle priorità.
Lo dobbiamo a lavoratori e pensionati. Ne ha bisogno l’Italia”.

Gigi Petteni, segretario generale della Cisl Lombardia, afferma “Sabato torniamo insieme a Piazza San Giovanni: è un segnale importante la ritrovata coesione delle forze sociali. Auspico che sia il presupposto per un ritrovata azione comune anche con il mondo delle imprese, a tutti i livelli, sia centrale che periferico.
Dovremmo avere imparato tutti, in questi difficili anni di crisi, che non esistono ricette magiche, ma occorre agire insieme con forza e determinazione, per attrarre le decisioni politiche verso le scelte, gli orientamenti e le azioni del mondo economico e sociale. Questa è la grande sfida. E' sotto gli occhi di tutti, infatti, che più lavoro e più equità sono indispensabili, ma per raggiungere questi obiettivi occorre un'azione comune.
Confido molto che da Piazza San Giovanni parta un nuovo spirito che si possa tradurre anche in Lombardia nell'avvio di una nuova stagione sociale”.

Walter Galbusera, segretario generale della Uil Lombardia sottolinea che “Occorrono risposte concrete ai problemi del lavoro che partano da un efficace confronto nella Conferenza dei Capi di Stato e di Governo dell'Unione europea per ridare slancio all'unità politica europea.
Il decreto varato dal Governo, pur contenendo elementi utili per affrontare il problema della crisi economica, non sembra avere una connotazione particolarmente incisiva, poiché si limita a una sorta di manutenzione delle principali questioni e non prospetta scelte necessarie per una vera svolta nella politica economica del Paese.
Occorre attribuire centralità al lavoro: questo principio nel decreto non è esplicato, non emergono indicazioni per alimentare la domanda interna, la riduzione delle tasse sul lavoro continua ad essere il nodo irrisolto della nostra politica economica, mentre la spesa improduttiva non viene aggredita come sarebbe necessario”.

Milano 18 giugno 2013 

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