Si fa presto a dire bonus -l’età rende iniqua la card

fonte: “Lavoce info”

La Newsletter del 10 dicembre 2008
Si fa presto a dire bonus. di Massimo Baldini e Simone Pellegrino
Social card e bonus sembrano ben centrati a favore delle famiglie più povere. Le due misure consentono di ridurre la disuguaglianza in modo apprezzabile: l’indice di Gini del reddito disponibile familiare equivalente passa da 30,99 a 30,59. Ed è il Sud a trarne maggior beneficio. Il bonus appare però come una inutile e temporanea duplicazione dell’assegno al nucleo familiare. Mentre la social card da sola non può essere una adeguata forma di contrasto alle povertà più gravi. La risposta migliore resta il reddito minimo di inserimento.
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L’età rende iniqua la card. Di Paola Monti.

La social card è attribuita non solo in base a criteri di reddito e patrimonio, ma anche di età. E le stime dicono che sono gli anziani a dominare la platea dei beneficiari. Ma non è solo in questa fascia che si trovano le situazioni di disagio. L’incidenza della povertà è altrettanto grave, se non maggiore, tra le famiglie con un solo genitore o con molti figli. Perché è il numero, non l’età dei bambini a esporre i nuclei familiari al rischio povertà. Così il requisito finisce per escludere dalla misura la maggior parte delle famiglie con redditi nulli o molto bassi.
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