Sperimentazioni gestionali. analisi dell’assr sulle collaborazioni pubblico-privato.

fonte: “Sole 24 ore Sanità”

n. 40 del 14-20 ottobre2008
È ora che pubblico e privato si mettano attorno ad un tavolo per tirare le fila delle partnership nel settore sanitario, rimuovere gli ostacoli e le diffidenze reciproche; è il consiglio contenuto in un documento di lavoro prodotto nell’ambito della commissione sulle sperimentazioni gestionali istituita presso l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Il gruppo di lavoro dell’Assr ha lavorato non nel segno delle privatizzazioni (a differenza del premier Berlusconi e del ministro Sacconi, che avevano parlato nei giorni scorsi di privatizzazione degli ospedali pubblici inefficienti), ma nell’ottica di un recupero di funzionalità ed efficienza delle strutture sanitarie, evidenziando due ostacoli fondamentali che contribuiscono a tarpare le ali alla crescita delle partnership: la scarsa redditività per il socio privato delle sperimentazioni gestionali in atto e la brevità temporale delle stesse (tre anni previsti dalla legge). Tra i rilievi avanzati, la logica dei tetti alle prestazioni erogate e lo scarso rilievo dato finora alle Fondazioni come alternativa alla società mista pubblico-privata, dotata di una possibilità in più: il coinvolgimento delle comunità locali e l’istituzione di comitati di vigilanza e controllo indispensabili per i contratti a lungo termine. Secondo gli esperti è necessario rileggere la disciplina di settore e superare le diverse criticità, tra cui la prevista riserva della maggioranza in capo al soggetto pubblico (consiglio da far tremare i polsi, alla luce delle dichiarazioni dei protagonisti governativi).

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