Sanità: si danno i numeri. di stefano cecconi

fonte: “ASI”

n. 41, del 9 ottobre 2008.

La manovra finanziaria del governo taglia le risorse perla sanità, il Libro Verde annuncia scenari catastrofici per la spesa sanitaria futura, mentre è in corso una campagna mediatica sui presunti “eccessi” di spesa sanitaria. I dati sull’andamento della spesa dal ’92 al 2006 segnalano una crescita costante della spesa sanitaria assoluta, ma anche una maggiore stabilità del rapporto spesa-Pil, tornato negli ultimi anni tra il 6,5 ed il 6,8%, cioè nella media Ue. Emerge inoltre una crescita del finanziamento meno costante della spesa, un disavanzo in rapporto al Pil pur consistente, ma in riduzione nel 2006 e 2007 (0,28% e 0,23%) rispetto al 2005 (0,4%). La spesa pubblica ed il finanziamento sono cresciuti nel corso degli anni, ma non c’è stato alcun boom della spesa sanitaria, che si è mantenuta relativamente costante in rapporto al Pil e che è anzi diminuita nel 2006 e 2007. Lo stesso disavanzo è in crescita in valori assoluti e rispetto al Pil negli anni 2004-05, ma è in calo nel 2006-07. La stessa Corte dei Conti riconosce che il Patto per la salute ha avuto un impatto positivo sulla spesa sanitaria, anche se resta un problema molto serio: le differenze tra le regioni. Negli anni 2000-06 si manifesta un gradiente Nord-Sud pesante, con un disavanzo pregresso di oltre 20 mld. concentrato in 6 regioni ed il 50% a carico del Lazio. La stessa vicenda dei piani di rientro conferma che il vero risanamento passa per una profonda riorganizzazione dei servizi sanitari regionali. Le regioni, pur partendo da un finanziamento pro-capite analogo ottengono risultati di esercizio molto diversi, che non dipendono quindi tanto da livelli di finanziamento, ma da differenti “performance” delle singole regioni.

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