X congresso dell’aiom. “il federalismo non generi disparità tra le cure”.

fonte: “ASI”

n. 42, del 16 ottobre 2008.

Lo Stato intervenga per garantire uguale accesso alle cure per tutte le persone colpite da tumore: è l’appello lanciato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica. Il rischio è che ogni Regione trovi la sua soluzione per contenere le spese, creando disuguaglianze. Una prima misura per contenere gli sprechi o le prestazioni inappropriate è quella di attenersi a linee guida basate sull’evidenza e produrne di nuove, sapendo che contrariamente a quanto si crede, i farmaci incidono solo per il 25% sul complesso dei costi in Oncologia, che i Drg coprono per il 50%. Già nel 2007 gli oncologi denunciarono come del tutto inadeguato il sistema dei Drg, che determina meccanismi di selezione impropria nelle cure. Dal Congresso arriva anche una fotografia aggiornata sui malati di tumore in Italia, dove si registrano circa 240.000 nuovi casi e 140.000 decessi all’anno. In totale le persone colpite da questa malattia sono quasi un milione e mezzo, un numero destinato ad aumentare, a causa dell’invecchiamento della popolazione e dell’esposizione a fattori di rischio, noti e non noti, a sostanze cancerogene come il fumo e alla diffusione di inquinanti nell’ambiente. L’incidenza dei tumori presenta importanti differenze rispetto al sesso e all’area geografica; è in calo ad es. nella popolazione maschile, grazie alla riduzione dell’incidenza di alcune patologie tumorali come il tumore del polmone e dello stomaco, mentre è in crescita tra le donne. A livello territoriale l’andamento più favorevole si registra nell’area centro-settentrionale piuttosto che nel meridione, dove il rischio oncologico complessivo si sta avvicinando a quello del Nord. L’incremento di mortalità va però rallentando, grazie al miglioramento della sopravvivenza dei malati, che in Italia ha raggiunto il livello del 55% a 5 anni dalla diagnosi, in linea con gli altri stati europei, ma non ancora ai livelli degli Usa. È questo il risultato di un complesso di fattori: il miglioramento della diagnostica e dell’efficacia delle terapie e della precocità delle diagnosi, grazie agli screening. I dati presentati evidenziano una crescita costante dei cosiddetti quattro “big killer”: cancro del colon retto, polmone, seno e prostata.

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