Istat. comuni, welfare da 5,7 mld. nel 2005.

fonte: Sole 24 ore Sanità

n. 28, del 15-21 luglio 2008

Il valore della spesa sostenuta dagli enti locali nel 2005 per l’assistenza sociale è stato di 5,741 mld. di euro, pari allo 0,4% del Pil. La ricerca dell’Istat fa emergere il grande divario territoriale e, all’interno di una stessa regione, fra comune ricco e comune povero, negli stanziamenti per il welfare: a fronte di una spesa media nazionale di 98 euro l’anno, si passa dai 146 euro per abitante al Nord-Est ai 40 euro del Sud. Il capitolo più importante è quello dedicato alle famiglie con figli (38,5%), seguono gli anziani con il 23,4% ed i disabili con il 20,4%; sulle altre aree di utenza (povertà, immigrati, tossicodipendenze, …) si distribuisce il restante 17,8%. Sul piano della gestione si rileva ancora una differenza fra le diverse aree del Paese: mentre al Nord il 30% della spesa è affidata ad enti associativi comunali e distretti sociosanitari, al Sud prevalgono i singoli comuni. Ma in Toscana, Umbria, Campania e Basilicata hanno un ruolo forte i distretti sociosanitari. Per quanto riguarda i servizi per gli anziani la Valle d’Aosta è al top, con 1.061 euro pro-capite, seguita dal Trentino A.A. con 298 e dal Veneto, con 216; al Sud, invece, ovunque i livelli di spesa sono sotto i 100 euro. L’assistenza domiciliare con il 37% fa la parte del leone, riguarda 190.000 utenti ed è garantita dal 93% dei Comuni del Nord-Est rispetto al 68% di quelli del Sud. L’Adi interessa invece 70.000 utenti ed è erogata solo nel 34% dei Comuni (17% al Sud). Solo in alcune regioni è presente il voucher, per un valore medio di 1.360 euro, per 55.000 utenti anziani. La spesa media per disabili è di 2.070 euro, con queste variazioni: 4.610 nel Nord-Est, 2.080 nel Nord-Ovest, 2.296 al Centro e 520 euro al Sud.