Direttiva ue: le cure all’estero diventano un diritto.

fonte: Sole 24 ore Sanità

n. 29, del 22-28 luglio 2008

La Commissione europea ha adottato una proposta di direttiva sull’applicazione dei diritti dei pazienti all’assistenza sanitaria transfrontaliera. La direttiva stabilisce per i cittadini dell’Ue il diritto a farsi curare in un Paese diverso da quello di residenza e ad ottenere il rimborso delle spese fino alla concorrenza dell’importo che avrebbero ricevuto nel proprio Paese. Il campo di applicazione della direttiva riguarda sia le cure non ospedaliere, sia quelle ospedaliere, in regime di ricovero o ambulatoriale, in relazione a cure sanitarie che comportino l’utilizzo di un’infrastruttura sanitaria o di apparecchiature altamente specializzate o a cure che comportino un rischio particolare per il paziente o la popolazione. Per le cure ospedaliere è previsto che gli Stati membri possano introdurre un’autorizzazione preventiva, nel caso vi sia un rischio per i bilanci nazionali. Per facilitare l’accesso da parte dei cittadini alle informazioni sulle cure sanitarie transfrontaliere è prevista l’istituzione di “punti di contatto nazionali”, cui rivolgersi anche per avere indicazioni sulle modalità per ottenere un risarcimento per eventuali danni causati da trattamenti sanitari ricevuti in un altro Stato membro.

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