Fondo sociale: assessori regionali denunciano taglio di 300 mln.

fonte: Newsletter Regioni.it n. 1208 dell’11 settembre 2008.

Gli assessori regionali alle politiche sociali si sono riuniti il 10 settembre a Roma nella sede della Regione Piemonte. Dopo una discussione di oltre tre ore, hanno deciso di rimandare ai prossimi giorni la stesura di un documento ufficiale da inviare al governo a proposito degli annunciati tagli al fondo sociale (meno 300 milioni rispetto all’anno scorso). L’assessore alla Regione Veneto, Stefano Valdegamberi, ha spiegato che la presa di tempo è legata alla trattativa che si è già avviata con il governo. Le Regioni chiedono che siano ridiscussi i criteri del Patto di stabilità e che vengano recuperati almeno 200 milioni per il Fondo sociale. “Con questi 200 milioni, dice Valdegamberi, potremmo riavvicinarci al tetto dell’anno scorso”. Secondo quanto riportato dall’agenzia “Redattore sociale”si passa dai 956 milioni di euro stanziati l’anno scorso dal governo Prodi ai 655,451 milioni di quest’anno. La cifra è contenuta in un decreto varato di concerto dai ministri dell’Economia, Lavoro, Salute e politiche sociali. Nel frattempo la trattativa è molto complessa e le preoccupazioni tra gli assessori crescono di giorno in giorno. Siamo di fronte ad “Un’azione non condivisibile nè accettabile, afferma Gianni Salvadori, assessore della Toscana, perchè va a colpire le categorie più deboli ed i bisogni primari dei disabili, degli anziani, dei minori. È come se il governo tagliasse di un terzo gli interventi di sostegno alle famiglie italiane. Le questioni sociali sono fondamentali, toccano la vita della gente. Il governo evidentemente pensa ad altro”. “É su materie come il sociale che si misura il federalismo vero- aggiunge- fatto di risposte concrete ai cittadini. Ed è evidente la contraddizione tra un federalismo fiscale che non arriva ed atti di governo centralistici che limitano le risorse a livello locale”. Il provvedimento ha comunque sollevato critiche da parte di tutte le Regioni. “E’ indispensabile ora incalzare il governo, la Regione Toscana attiverà tutte le iniziative necessarie ed utili per aprire un confronto con il governo e recuperare quelle risorse che assicurano oggi i servizi essenziali alle fasce più deboli e fragili della popolazione”.

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