Istat. servizi distanti per i poveri.

fonte: Dal “Sole 24 ore Sanità” n. 49, del 18-24 dicembre 2007

Un italiano su dieci non è soddisfatto dell’accessibilità dei servizi sanitari: il 10,5% delle famiglie italiane denuncia “molte difficoltà” nel ricorrere ai servizi sanitari, a causa dell’affollamento o della lontananza dei servizi. Il disagio maggiore riguarda il Pronto Soccorso, i disagi più sentiti sono al Sud e tra le famiglie povere. I dati emergono dall’ultima indagine sugli “indicatori di disagio sociale” relativa al 2006. Anche in questo settore si registra un forte divario tra Nord e Sud del Paese, anche se è soprattutto nel Nord che si manifestano i maggiori squilibri tra le famiglie povere e quelle ricche; gli insoddisfatti tra gli indigenti sono circa il doppio rispetto alle famiglie benestanti. Nel Centro il livello di insoddisfazione per l’accessibilità ai servizi è alto: 12,3%, con una punta del 16,9% nel Lazio. Se si considera l’ampiezza del Comune di residenza, si evidenzia una situazione di disagio particolarmente accentuata per chi risiede nei piccoli comuni (il 14,5% delle famiglie riferisce difficoltà di utilizzo nei centri con meno di duemila abitanti) e nei comuni delle periferie metropolitane (15%), nei luoghi cioè dove le difficoltà sono legate alla lontananza dalle strutture, soprattutto per le famiglie povere. Un’altra variabile discriminante relativa alla difficoltà a usufruire dei servizi è la tipologia familiare: la % di famiglie che dichiara di avere problemi nell’accesso è molto più elevata tra gli anziani (il 15,4% degli over 65 soli). La conclusione cui giunge l’Istat è che il legame tra povertà e difficoltà di accesso ai servizi sanitari è più forte nelle aree dove i problemi sono lamentati da una quota minore di famiglie; quando l’offerta è mediamente soddisfacente i più penalizzati sono soprattutto i poveri.