Sabato 19 Gennaio 2013 ore 17,30
Auditorium Di Vittorio Camera del Lavoro
Corso di Porta Vittoria 43 - Milano
TRIO RENOIR
CARANNANTE/ SCALZO/ DELLA RAGIONE
GIUSEPPE CARANNANTE clarinetto
FRANCESCO SCALZO violoncello
RITA DELLA RAGIONE pianoforte
conduce Paolo Repetto
Programma:
A. Von Zemlinsky (1871-1942)
Trio op. 3 in Re minore (1895)
(Allegro, ma non troppo / Andante / Allegro)
G. Garbarino (1937)
Bounce (2003)
(per clarinetto e pianoforte)
prima esecuzione assoluta
M. Glinka (1804-1857)
Trio Patetique in Re minore (1832)
(Allegro moderato Scherzo / Largo / Maestoso risoluto)
L'Atelier propone un programma dal grande fascino romantico, presentando due trii di autori oggi dimenticati dal pubblico: l'austriaco Alexander Von Zemlinsky, considerato ai suoi tempi l'erede di Richard Strauss e Gustav Mahler, e il russo Mikhail Glinka, il precursore del nazionalismo russo incarnato dai cosiddetti “cinque”.
Il primo, che svolse anche un'intensa attività di direttore d'orchestra, consacrata dalla direzione dell'Opera di Stato di Praga, fu legato da una lunga e profonda amicizia ad Arnold Schoenberg, anche se la sua musica rimase sostanzialmente estranea dall'espressionismo viennese e dal metodo dodecafonico. Di questo autore, decisamente sottostimato, l'Atelier presenta un'opera giovanile pubblicata per interessamento diretto di Brahms, che ha rappresentato la sua maggiore influenza musicale; si tratta di una pagina dal forte senso drammatico e dall'accesa passionalità romantica, ispirata in parte da un analogo trio brahmsiano, quello dell'op. 114, che all'epoca fu vincitrice del terzo premio di un concorso di composizione dedicato alla musica da camera. Il tema principale evidenzia una melodia eroica, da suonare con calore e trasporto, mentre l'Andante si caratterizza per il suono luminoso del clarinetto e l'Allegro conclusivo ha un impatto drammatico e una sottile vena esotica.
Il secondo, Glinka, è invece considerato il primo grande compositore russo, colui che seppe valorizzare il vasto patrimonio folklorico della sua terra (ascoltato sin da bambino) unendolo alle strutture stilistiche del classicismo viennese, conosciuto attraverso l'orchestra dello zio, specializzata nell'esecuzione di pagine di Mozart, Haydn e Beethoven. Il suo Trio è una partitura scritta proprio a Milano,
durante il periodo trascorso al Conservatorio e fu inizialmente realizzato per un organico diverso, con il fagotto al posto del violoncello. Ancora lontano dallo spirito russo che contraddistingue la parte principale della produzione del suo autore, il Trio si configura come una composizione appartenente al post classicismo e contraddistinta da un forte senso melodico e dal lirismo struggente che lo anima e, forse, trova spiegazione nell'epigrafe al brano, scritta dal suo autore: Io conosco l'amore solo per le pene di cui è causa. Questa intensa pagina del romanticismo europeo ottenne un grande successo nel secolo scorso, ma oggi è quasi completamente dimenticata.
Accanto a queste due corpose opere, c'è poi una composizione contemporanea, un brano di Giuseppe Garbarino che vede la luce in concerto dopo un decennio dalla sua stesura e propone quella scrittura ritmica e brillante tipica dell'attuale periodo creativo del musicista ligure.
Protagonista dell'esecuzione il Trio Renoir, formazione che riunisce tre ottimi strumentisti in un gruppo cameristico di assoluto livello. Rita Della Ragione perfezionatasi con Aldo Ciccolini, Bruno Canino e, soprattutto, Michele Marvulli, è vincitrice di diversi concorsi pianistici e svolge attività concertistica sia come solista che in gruppi da camera. Giuseppe Carannante, perfezionatosi in clarinetto all'Accademia Chigiana sotto la guida di Giuseppe Garbarino, ha collaborato con l'orchestra del Teatro San Carlo di Napoli e con quella Giovanile Italiana di Fiesole, proseguendo la sua carriera da solista o in formazioni cameristiche. Giuseppe Scalzo, dopo importanti studi con violoncellisti di fama internazionale, ha suonato con l'orchestra Giovanile Italiana di Fiesole sotto la direzione di Daniele Gatti e Luciano Berio e ha poi collaborato con l'Orchestra Internazionale d'Italia; svolge un'intensa attività cameristica.
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Secondo Maggio
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(Gianni Bombaci)
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