Sanità: confronto assessori-sottosegretario sui lea.

fonte: Newsletter Regioni.it

Dalla Conferenza delle Regioni: www.regioni.it

Newsletter Regioni.it n. 1239 del 24 ottobre 2008.
Sanità: confronto Assessori-Sottosegretario sui LEA.

Il 23 ottobre si è tenuto un confronto fra gli Assessori alla salute e il Sottosegretario Ferruccio Fazio. Oggetto: la nuova normativa sui livelli essenziali di assistenza (LEA) che prossimamente dovrebbe approdare sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni. Il lavoro istruttorio riguarda una delle più delicate partite sul terreno della politica sanitaria e sul piano del rapporto Stato-Regioni. La riunione avrebbe portato, secondo le parole di Fazio, ad una “intesa di massima” fra governo e Commissione salute della conferenza delle regioni sui nuovi livelli essenziali di assistenza, ovvero su quelle prestazioni che saranno assicurate in modo gratuito in tutto il territorio nazionale. I nuovi Lea, ha spiegato il sottosegretario Ferruccio Fazio, dovrebbero prevedere il vaccino contro l’Hpv, nuove prestazioni per chi soffre di malattie rare e il parto indolore. 54 prestazioni obsolete dovrebbero essere eliminate e per 94 sarebbero introdotti criteri di appropriatezza mentre su altre 13 verranno introdotti passaggi obbligatori per ottenere le prestazioni. Tra le 54 prestazioni giudicate obsolete rientrano l’artroscopia percutanea, l’elettrolisi e l’altra depilazione cutanea, la risonanza magnetica mammaria mono e bilaterale e la scintigrafia ai testicoli. Fra le prestazioni ritenute “ad alto rischio di appropriatezza” c’è tutto il comparto dello studio per immagini (radiografie e tac) per apparato osteoarticolare: in linea di massima viene ritenuto utile per oncologici o traumatizzati, non per patologie degenerative. Infine, fra le 13 prestazioni che rimarrebbero nei Lea ma vincolate a “una specifica indicazione clinica” ci sarebbe la curva glicemica, che sarà gratuita solo per i pazienti diabetici o con alta vulnerabilità, e l’ecografia alle anse intestinali. “Ora – ha detto il sottosegretario Fazio - ci riserviamo nuovi incontri per un approfondimento sui costi”. Quello con le Regioni “è stato un colloquio molto costruttivo, con un certo distinguo sull’introduzione di criteri di appropriatezza nei Lea: alcune regioni – ha spiegato il Sottosegretario - soprattutto la Lombardia, si ritengono penalizzate perché questi criteri li l’hanno già”. Secondo Fazio, la sintesi raggiunta nel confronto “potrebbe essere un momento di accordo per un futuro patto per la salute”. Quanti ai costi dei nuovi Lea, l’accordo prevede, attraverso l’equilibrio tra minori costi a regime (stimabili in particolare sul versante ospedaliero) ed una espansione governata di alcuni settori assistenziali, che si realizzi un pareggio dei conti, sterilizzando quindi i maggiori costi del Dpcm 23 aprile 2008 (i Lea introdotti dall’ex ministro Turco, ndr) poi ritirato. Resta poi in piedi il confronto governo-regioni anche sulla questione dei posti letto: entro il 31 ottobre, secondo quanto previsto dalla Finanziaria, si dovrà concordare una riduzione dei posti letto, fissati attualmente a 4,5 per ogni 1.000 abitanti. La riduzione potrebbe abbassare questa soglia anche di mezzo punto, scendendo a 4 posti letto per 1.000 abitanti, e realizzando così una riduzione di circa 25.000 posti letto, in gran parte riconvertiti in posti di strutture di lungodegenza. Sembrerebbe così realizzarsi un piano senza alcun taglio attraverso la scrittura dei nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) e ciò – a parere di Enrico Rossi, assessore alla Sanità della Toscana e coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni - è “un passo avanti rispetto all’ipotesi iniziale che portava tagli importanti alla diagnostica”. Rossi ha apprezzato la strada decisa nell’intesa di eliminare alcune prestazioni obsolete e lavorare sull’appropriatezza delle cure. ‘‘Vedremo meglio prossimamente oltre all’impatto economico anche altri effetti - ha aggiunto Rossi - e al governo ora chiediamo di completare l’operazione sui farmaci generici per ottenere un risparmio di cui le Regioni ancora non beneficiano. Chiediamo anche una serie di investimenti nel Servizio sanitario nazionale senza i quali i nuovi livelli essenziali di assistenza non potranno essere applicati.

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