Block Notes n. 10, giugno 2010


Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
1. Dalle Agenzie di stampa regionali
CdLM di Milano su Fondazione Policlinico
Cgil lombardia “Ancora Infrastrutture Lombarde. Oggi tocca al Policlinico, domani?
Sanità, Maccari: giusto premiare regioni virtuose
Patrimonio del Policlinico, nota della Regione
Boscagli: rivoluzione culturale per nuovo welfare
Formigoni. Programma: Famiglia, welfare, riforme ed Expo
Nasko, Boscagli replica a Cavalli e Valmaggi
Pd. Policlinico e infrastrutture lombarde, questo patrimonio non s’ha da fare
Pd. Policlinico: vicenda confusa e risposte evasive ed omissive

2. Dalle Agenzie di stampa nazionali
ISTAT. Rapporto annuale. La situazione del Paese nel 2009
Adulti e anziani hanno bisogno di più vitamina D
Cadute degli anziani: colpa degli occhiali?
Persone non autosufficienti: la cura famigliare vale 900 milioni
Save the Children: la condizione delle madri in Italia e nel mondo
Salute globale: rapporto Oms. Il punto sugli obiettivi di sviluppo del millennio

3. Links: Lavoce.info
Farmaci: qui la spesa è alta e squilibrata
Dilettanti allo sbaraglio sulla non autosufficienza
Sanità: gli spreconi

Dalle Agenzie di stampa regionali
Dalla CdLM di Milano
14.05.2010 Dichiarazione di Onorio Rosati e Tiziana Scalco
“Patrimonio della Fondazione Policlinico, evitare speculazioni e convocare immediatamente un tavolo di confronto per favorire la massima trasparenza. Apprendiamo oggi dai giornali che il Patrimonio della Fondazione Policlinico, del valore di un miliardo e mezzo di euro, verrebbe passato in gestione alla Holding Infrastrutture Lombarde, vicina al Presidente Formigoni, inizialmente incaricata solo della gestione della proprietà della Regione e che oggi ha allargato i propri interventi a macchia d’olio. Sono d’esempio: la costruzione del Pirellone Bis, le ristrutturazioni dell’Ospedale S. Anna di Como, il Niguarda, ecc… La CGIL di Milano esprime forte preoccupazione e contrarietà per questo passaggio di competenza nel quale si sospetta l’intento di messa in vendita del patrimonio del Policlinico, già peraltro gestito con poca chiarezza sin dall’inizio della Fondazione. E’ evidente che dietro questa operazione di cambio di gestione si nasconde l’intento di vendere immobili e terreni favorendo forti speculazioni. La preoccupazione è ancora maggiore se si pensa che c’è in programma la futura Cittadella della Salute che prevede l’unificazione del Besta, Istituto dei Tumori e Sacco, un’operazione che sposterà finanziamenti per oltre 500 milioni di Euro. A questo si aggiunge la gigantesca operazione Expò 2015. La CGIL di Milano, alla luce anche degli ultimi scandali che stanno riempiendo le pagine dei nostri giornali, nei prossimi giorni chiederà un incontro urgente alla Direzione Generale del Policlinico e all’Assessorato alla Sanità al fine di avere chiarezza sulle operazione avviate, pretendendo per esse la massima trasparenza.

Dalla Cgil Lombardia
14.05.2010. Dichiarazione di Elena Lattuada
“Ancora Infrastrutture Lombarde. Oggi tocca al Policlinico, domani? E’ già accaduto più volte in passato - dice Elena Lattuada - che la Cgil Lombardia si sia trovata a sollevare il problema del ruolo sempre più preminente di Infrastrutturte Lombarde nella gestione del patrimonio pubblico nella nostra regione. Oggi, ancora una volta, viene posta nelle mani di IL una fortuna ingente del valore di un miliardo e mezzo di euro: il Policlinico di Milano, già precedentemente trasformato in Fondazione. La CGIL Lombardia ha già espresso e conferma oggi le proprie forti riserve sulla funzione della holding e la propria contrarietà alla scelta di affidare le sorti del nosocomio milanese a Infrastrutture Lombarde; una scelta che potrebbe preludere a operazioni speculative che contrasteremo con determinazione. La Cgil Lombardia, auspicando che l’Assessorato alla Sanità e lo stesso Presidente Formigoni vogliano al più presto fare chiarezza sull’insieme dell’operazione, chiedono la convocazione urgente di un tavolo di confronto con le parti sociali, al fine di garantire il futuro del patrimonio sanitario, sociale ed economico di uno degli enti più importanti in Lombardia”.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 14 maggio 2010
Sanità, Maccari: giusto premiare regioni virtuose.
L’assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione della Regione Lombardia, Carlo Maccari, commenta positivamente la decisione assunta ieri dal Governo in merito al blocco del ricorso ai Fondi Fas, destinati alle aree sottoutilizzate, per ripianare il deficit nel bilancio sanitario di quattro Regioni italiane. “Il provvedimento - commenta Maccari - si rende necessario per garantire una regola che deve sempre più valere per tutti, quella del rigore nella spesa. Solo in questo modo si può davvero dare un valore etico all’utilizzo del denaro pubblico, che si deve tradurre sempre più in efficienza e non in spreco”. “Certamente - continua Maccari - spiace che tanti cittadini di Regioni importanti debbano essere penalizzati da un aumento del carico fiscale, ma del resto proprio la Lombardia è l’esempio di come nel settore sanitario la realizzazione di un sistema efficiente sia l’unico modo per mantenere un livello di servizio che è oggi preso come modello in Europa”. Maccari ha infatti ricordato come la Lombardia, nella classifica sullo stato dei bilanci sanitari, vanti nel periodo 2003-2009 un attivo di quasi 237 milioni di euro, precedendo Friuli Venezia Giulia (104 milioni di attivo) e provincia Autonoma di Bolzano (104 milioni), le due sole realtà nazionali con dato in attivo. “Come tutti sanno - conclude Maccari - i cittadini della Lombardia hanno contribuito in maniera sostanziale e lo stanno facendo tuttora, a pagare con i propri sacrifici gli sprechi di situazioni meno rigorose. Oggi nessuno si può permettere che questo continui senza porre davvero in essere politiche di rigore, razionalizzazione ed efficienza”.

Patrimonio del Policlinico, nota della Regione.
“Chi parla di trasferimento dei beni del Policlinico ad altri parla di un’ipotesi che non esiste e che non è mai stata presa in considerazione. E solleva una polemica fondata sul nulla e quindi strumentale”. E’ quanto afferma una nota di Regione Lombardia. Si badi piuttosto - prosegue la nota - alla sostanza del problema, e cioè alla volontà della Fondazione Policlinico di valorizzare un patrimonio immenso fino ad oggi decisamente non valorizzato”.

Boscagli: rivoluzione culturale per nuovo welfare.
Un welfare che nasca dalla società civile e dall’impegno di ciascuno. Questa, “più che una sfida è la rivoluzione necessaria” indicata dall’assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale di Regione Lombardia, Giulio Boscagli, intervenuto oggi a Osnago nel corso di “Manifesta 2010” al Convegno “La vita buona nella società attiva: Responsabilità e carità”. “Una delle nuove deleghe di questo mio mandato - ha spiegato l’assessore Boscagli - è quella alla conciliazione, ed è questa una vera sfida, una sfida in cui molti imprenditori si stanno cimentando, anche inventandosi cose incredibili pur di tenere le lavoratrici. Penso agli asili aziendali, ai servizi per pagare le bollette o alle lavanderie. Dal canto suo nel corso degli anni, Regione Lombardia ha costruito una politica che mette in rete tutte le risorse presenti per dare risposte ai bisogni. Ma pensare che il sostegno alle famiglie o l’educazione possa venire solo dall’ente pubblico è un pericolosissimo ritorno allo statalismo. Occorre invece mettere al centro la persona e la società. Nel nostro territorio siamo circondati da esempi nei quali l’iniziativa parte dal basso, dalla società e dagli imprenditori ed è a questi esempi che dobbiamo guardare. Soggetti che, nel corso della storia, si sono messi insieme per rispondere ai bisogni degli altri”.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 18 maggio 2010
Il Presidente in Consiglio presenta il programma di governo.
Famiglia, welfare, riforme ed Expo gli altri temi cardine.
Sono il lavoro, l’occupazione e il sostegno all’economia le prime priorità della Giunta Formigoni IV. E’ stato lo stesso Formigoni a indicare questi come gli ambiti di azione fondamentali per l’avvio della IX legislatura nel discorso tenuto oggi in Consiglio regionale per presentare il Programma di governo. Famiglia. “Grandissima attenzione” sarà riservata anche alle famiglie, soggetti di cui si stanno sempre più affermando i diritti e le capacità di intervento. “Una delle priorità del programma - ha detto Formigoni - è quello di lavorare insieme a tutti i soggetti della società civile per aiutare le donne a superare gli ostacoli che le costringono a scegliere tra il tempo del lavoro e il tempo per la famiglia. Il nostro impegno è che nessuna donna sia costretta a scegliere tra lavoro e famiglia. E’ un processo complicato che va fatto con il concerto di tutti perché, tra le altre cose, è necessario cambiare i tempi della città e aumentare le possibilità di orari di lavoro parziali o di telelavoro”. Welfare. Potenziare ulteriormente il sistema sanitario e socio-sanitario è un altro degli impegni indicati dal presidente, che ne ha ricordato “le eccellenze assolute non solo in Italia ma anche in Europa”. Quindi, occorre “mantenere e migliorare l’eccellenza dei servizi, dando grande attenzione al pareggio di bilancio”. Regione Lombardia è l’unica con i conti in ordine dal 2003 ma “lavoreremo ancora per eliminare le sacche di diseconomia e liberare ulteriori risorse”. Le politiche per gli anziani e i non autosufficienti – si proseguirà sulla strada tracciata da un importante accordo già firmato con i sindacati su questo tema - saranno all’insegna di apertura e innovazione, “i due motti che rappresentano il trend principale della nostra filosofia politica applicata a questi ambiti”.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 1° giugno 2010
Nasko, Boscagli replica a Cavalli e Valmaggi.
“Come al solito chi guarda alla realtà affidandosi agli occhiali dell’ideologia dimentica di proporre soluzioni e si limita a critiche senza senso”. L’assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia, Giulio Boscagli, risponde così alle critiche mosse dal consigliere dell’Italia dei Valori, Giulio Cavalli, all’iniziativa della Giunta regionale di dare un assegno mensile di 250 euro per 18 mesi alle donne in difficoltà economica che decidono di non abortire. “Il nostro provvedimento - continua Boscagli – nasce dall’esperienza e dai risultati sul campo ottenuti da chi opera da decenni a stretto contatto con i problemi delle donne. Il consigliere dovrebbe fare come noi: provi a informarsi alla clinica Mangiagalli e a tutti i Centri di aiuto alla vita e scoprirà che con metodo analogo al nostro sono stati salvati migliaia di bambini, poi accuditi ed educati attraverso un’opera di assistenza alle mamme e alle famiglie. La demagogia non serve. E’ necessario invece che ognuno si senta chiamato in causa da un dramma come quello dell’aborto e provi a dare il proprio contributo personale. Questa è una battaglia che cittadini e istituzioni devono combattere e vincere insieme. Quanto poi ai servizi per la famiglia e l’infanzia ricordo che la Lombardia vanta una lunga tradizione di centri e operatori che, spesso in condizioni non facili, compiono un lavoro di importanza assoluta per tutta la società. Come Regione diamo un sostegno convinto e totale a queste realtà e non temiamo nessuna imposizione dall’alto. Difendere la vita per la Giunta Formigoni è da sempre un impegno prioritario e continuerà ad esserlo”. Riferendosi poi alle critiche mosse dal consigliere del Partito democratico, Sara Valmaggi, l’assessore Boscagli si dichiara “stupito dello scetticismo della collega Valmaggi e di altri esponenti della sinistra, incapaci di vedere che questo intervento completa le linee guida date ai consultori fin dallo lo scorso febbraio e i diversi interventi per la qualificazione dei consultori pubblici e privati. La messa in rete e l’iscrizione agli albi regionali dei CAV è un’ulteriore documentazione della politica di collaborazione sussidiaria in atto in Lombardia e coinvolge Enti Locali, strutture pubbliche e Terzo Settore nell’unico impegnativo obiettivo dell’applicazione della legge 194 in tutte le sue parti, anche in quelle che l’ideologia diffusa ha troppo spesso censurato. E’ curioso notare come quelli che fanno della legge 194 una bandiera del progresso si dimentichino sempre i primi due articoli della legge nei quali si afferma a chiare lettere, tra l’altro, l’impegno delle Regioni ad assumere tutte le ‘iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite’. E inoltre che nello svolgimento dei loro essenziali compiti i consultori ‘possono avvalersi della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita’. E’ proprio quello che stiamo facendo in Lombardia con l’obiettivo primario di ridurre al minimo il dramma dell’aborto”.

Da “Settegiorni PD” newsletter del gruppo PD in consiglio regionale
Newsletter n. 94, del 14 maggio 2010
Policlinico e infrastrutture lombarde, questo patrimonio non s’ha da fare.
La Fondazione che gestisce il Policlinico, la Mangiagalli e il Regina Elena di Milano, ha bisogno di fare cassa. Servono soldi per continuare la realizzazione di un progetto di revisione totale dell’impianto ospedaliero. Probabilmente, una parte dei denari sono già stati spesi per ristrutturazioni che tengono aperti i cantieri dei vari padiglioni da anni. Tant’è: la Fondazione (che dal 2005 governa il polo ospedaliero in rappresentanza di Regione, Curia, Comune, Ministero della Salute e Fiera) deve recuperare liquidità e per farlo ha pensato di vendere qualche pezzo del suo smisurato patrimonio immobiliare che si estende per 85 milioni di metri quadrati, in 90 comuni e 8 province, tra terreni edificabili, appezzamenti agricoli, case e fabbricati di campagna, frutto di 500 anni di donazioni e lasciti, dagli Sforza a Napoleone, per un totale di un miliardo e 500 milioni. Niente di male se a occuparsi di tutto ciò non fosse stata chiamata (almeno per ascoltare l’eventuale proposta) Infrastrutture Lombarde, la Spa della Regione Lombardia che si occupa dello sviluppo e della gestione del patrimonio del Pirellone. Decisamente contrario a questa eventualità il Partito democratico in consiglio regionale: “Questa è l’ennesima dimostrazione della volontà centralizzatrice della Regione che, attraverso un suo braccio operativo, si arroga il compito proprio della Fondazione: la gestione e la valorizzazione del patrimonio. Così facendo - commentano a caldo Luca Gaffuri e Maurizio Martina, rispettivamente capogruppo e segretario regionale del Pd - la Regione Lombardia trascura i suoi compiti istituzionali che sono quelli di realizzare le infrastrutture al servizio dello sviluppo della regione”. “E’ sbagliato - fa eco il vicepresidente Filippo Penati, - trasformare Infrastrutture Lombarde in un’agenzia immobiliare quando il suo vero compito è promuovere l’infrastrutturazione del territorio. Ed è sbagliato perché è già compito preciso delle fondazioni gestire e valorizzare l’ingente patrimonio a loro affidato”. E qualcosa del genere lo pensa anche la Lega che governa in Regione Lombardia: a notizia appresa ha stigmatizzato duramente l’ipotesi di trasferimento del patrimonio del polo ospedaliero a Infrastrutture Lombarde. “E’ preoccupante che su un tema così delicato, che ha un’influenza economica di proporzioni enormi e che ha ricadute sull’organizzazione dei servizi di tutta la Lombardia, la maggioranza si confronti sui mass media, mostrando i segni di un evidente scollamento fra il Pdl e la Lega, che per altro esprime l’assessore alla Sanità”, incalzano Gaffuri e Martina, che ricordano come spesso su donazioni e lasciti gravino vincoli, quindi non sia così facile disporne a piacimento, e chiedono che della vicenda si parli sia nelle commissioni competenti che, quanto prima, in consiglio regionale.

Newsletter n. 96, del 28 maggio 2010
Policlinico: vicenda confusa e risposte evasive ed omissive.
“La vicenda ‘Policlinico’ è ancora troppo confusa. Chiederemo che si torni a parlarne in Commissione alla presenza dell’assessore Bresciani e del presidente della Fondazione Cesana”. Questo il laconico commento di Sara Valmaggi di fronte alle risposte evasive del sottosegretario all’Expo, Alli, all’interrogazione sul futuro del Policlinico di Milano, presentata dal Pd e discussa martedì scorso in Consiglio regionale. Tutto parte dalla notizia che nell’ultima seduta del Consiglio di Amministrazione della Fondazione era stata avanzata l’ipotesi di un progetto mirato all’affidamento della gestione del patrimonio immobiliare della Fondazione stessa ad Infrastrutture Lombarde spa, scelta motivata dallo stesso Presidente del Cda, Giancarlo Cesana, con la “necessità di una migliore e innovativa valorizzazione”. Le motivazioni avanzate dalla maggioranza di centrodestra in Consiglio sono state però superficiali e omissive. “Siamo totalmente insoddisfatti della risposta del sottosegretario Alli, che ci pare aggiri il problema - ha detto la Valmaggi, prima firmataria dell’interrogazione -. Volevamo sentire l’assessore Bresciani, ma non si è visto in aula. In fondo, volevamo poche risposte ma precise: il quadro dettagliato del patrimonio immobiliare della Fondazione Policlinico e il relativo valore economico; se corrisponde al vero la notizia secondo cui nel consiglio di amministrazione della Fondazione fosse stata anticipata una proposta che prevedeva l’affidamento della gestione del patrimonio immobiliare della Fondazione stessa a Infrastrutture lombarde; se è vero che sia stata formulata la proposta di affidamento in concessione pluriennale a una rete di imprese non solo per la costruzione del nuovo complesso, ma anche per l’erogazione dei servizi di manutenzione, acquisto di arredi, forniture di energia e altro; se è stato valutato che l’affidamento a Infrastrutture lombarde avrebbe di fatto significato sottrarre la direzione dei lavori della nuova struttura al consorzio di imprese Techint; se sì, per quale motivo si intende procedere in questo senso. E infine se, viste le reazioni, sia stata già decisa una marcia indietro rispetto a queste proposte”. Domande a cui la maggioranza non ha saputo rispondere: “nessuna risposta - prosegue la consigliera PD - sull’ammontare del patrimonio, nessuna sulle motivazioni economiche, nessuna sulle funzioni che Infrastrutture spa avrebbe sulla realizzazione della nuova sede in regime concessorio e di conseguenza nessuna sull’appalto in essere con il Consorzio Techint per la realizzazione della struttura stessa. Una situazione che lascia sul tavolo più di una perplessità e l’esigenza di ulteriori chiarimenti”.

Dalle Agenzie di stampa nazionali
Dalla Conferenza delle Regioni: http://www.regioni.it/newsletter/
Regioni.it n. 1585 del 26 maggio 2010.
ISTAT. Rapporto annuale. La situazione del Paese nel 2009.
Secondo il Rapporto annuale dell’Istat sulla situazione del Paese nel 2009 oltre il 15% delle famiglie vive in condizioni di disagio economico, con una percentuale che supera il 25% nel Mezzogiorno. Tra i dati evidenziati un crescente riflesso della crisi economica sulla sostenibilità economica delle famiglie. L’Italia nel contempo si conferma uno dei paesi più vecchi d’Europa e quello con uno dei più bassi indici di natalità. Lo squilibrio generazionale ‘‘è tra i più marcati d’Europa’’. Nei prossimi decenni, la popolazione attiva è destinata a ridursi: si stima che arriverà entro il 2031 a 37,4 milioni ed entro il 2051 a 33,4 milioni. La popolazione in età attiva passerebbe così dal 65,8% di oggi al 54,2% entro il 2051. L’Italia, dopo la Germania, è il paese più anziano d’Europa; risente in particolare di un squilibrio generazionale: il rapporto di dipendenza tra le persone in età inattiva (0-14 anni e 65 anni e più) e quelle in età attiva (15-64 anni) è passato dal 48 al 52% in dieci anni per effetto del peso crescente delle persone anziane (da 27 ogni 100 in età attiva nel 2000 a 31 nel 2009). Il rapporto fra le persone over 65 e quelle in età 0-14 anni (indice di vecchiaia) è di 144. Era 127 nel 2000. Tenuto conto che l’indice di fecondità (1,41 figli per donna; in Italia il tasso di natalità nel 2008 è di 9,6 per mille; sta meglio solo di Austria, 9,3 per mille, e di Germania, 8,3 per mille) risente positivamente della popolazione straniera, per l’Istat questo squilibrio è destinato ad aumentare raggiungendo a metà secolo un indice di vecchiaia di 256 (112 punti in più). Fra l’altro, si va verso un aumento della speranza di vita: nel 2050 84,5 anni per gli uomini, 89,5 per le donne. Tra oggi e il 2051 si prevede una diminuzione di circa 400 mila giovani under14 (passeranno dal 14 al 12,9% della popolazione; saranno 7,9 milioni). Mentre gli anziani, dovrebbero raggiungere i 20,3 milioni. Un residente su cinque avrà più di 64 anni. I grandi anziani, oltre gli 85 anni, saranno il 7,8% del totale (4,8 milioni). Il Rapporto è on line al link:
http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20100526_01/

Newsletter del “Centro Maderna” http://www.centromaderna.it/
Indice della Newsletter del 26. 5. 2010. Il Centro Maderna presente a Exposanit 2010. Adulti e anziani hanno bisogno di più vitamina D. Longevità, salute, gerontecnologie. Un workshop al CNR. Memoria, creatività, informazioni... I corsi del Centro Maderna
Adulti e anziani hanno bisogno di più vitamina D. (Centro Maderna)
Una ricerca pubblicata sulla rivista “Molecular Nutrition and Food Research” ha evidenziato che le persone più anziane, nel tempo, hanno bisogno di maggiori quantità di vitamina D3 per raggiungere i livelli ottimali. L’equilibrio nell’assunzione di vitamina D può proteggere dall’insorgere di diverse patologie tra cui osteoporosi, ipertensione, malattie autoimmuni e cancro. I dati raccolti mostrano che negli adulti al di sotto dei 65 anni sono sufficienti 50 mg giornalieri di vitamina D3 per raggiungere i livelli ottimali; gli anziani oltre i 65 anni invece necessitano di almeno 125 mg giornalieri. Secondo i ricercatori, l’insufficienza di vitamina D ha assunto proporzioni epidemiche a livello mondiale. (La Stampa, 19 maggio 2010).
Leggi l’articolo: http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/news/articolo/lstp/220352/

Indice della Newsletter dell’1.6.2010. Cadute degli anziani: colpa degli occhiali? Persone non autosufficienti: la cura famigliare vale 900 milioni. L’esperienza e i saperi dell’operatore sociale.
Cadute degli anziani: colpa degli occhiali? (Centro Maderna)
Il 40% delle cadute degli anziani sarebbero dovute alle lenti progressive; le cadute potrebbero essere evitate se gli anziani indossassero occhiali con lenti monofocali. Lo afferma uno studio australiano pubblicato su British Medical Journal, secondo cui i maggiori rischi di cadute si hanno in attività all’aperto. I ricercatori hanno reclutato più di 600 persone sopra i 65 anni, portatori di occhiali con lenti progressive, che avevano già avuto episodi di cadute. Il campione doveva uscire di casa almeno tre volte alla settimana. A metà dei soggetti sono state date lenti monofocali, mentre gli altri hanno continuato con gli occhiali abituali. Il primo gruppo in totale ha avuto l’8% in meno di cadute e incidenti rispetto al secondo, ma la differenza era molto più marcata, fino al 40%, considerando le persone che uscivano di casa regolarmente. (AGI salute, 27 maggio 2010)

Persone non autosufficienti: la cura famigliare vale 900 milioni (Centro Maderna)
Se i familiari che assistono a casa i propri cari non autosufficienti smettessero improvvisamente di farlo, la spesa per l’assistenza dovrebbe sostenere il peso di 900 milioni di euro in più. È questo, infatti, il valore economico della cura famigliare, calcolato e reso noto dalla Fondazione Zancan di Padova nel corso del convegno “Nessuno sia lasciato solo”, organizzato il 5 maggio dalla Fnp Cisl. E’ stato inoltre smontato un falso mito, quello che la non autosufficienza sia un’emergenza nazionale incontrollabile e ingestibile: “Oggi la spesa sanitaria e l’indennità di accompagnamento rappresentano l’1,7% del Pil, calcolabili in 23-24 miliardi di euro. Entro cinquant’anni la spesa non supererà i 50 miliardi”. Il vero problema, invece, dovrà essere affrontato in futuro dai comuni, poiché i familiari saranno sempre meno disposti a pagare la quota sociale per l’accesso dei propri cari ai servizi. Il direttore della Fondazione Zancan, Tiziano Vecchiato, ha insistito sull’urgenza della definizione dei Livelli essenziali di assistenza “per consentire alle famiglie di tirare un po’ il fiato e garantire la parità dei diritti”. (SuperAbile.it)

Da “Epicentro-Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità: http://www.epicentro.iss.it/default.asp
Epicentro é uno strumento di lavoro per gli operatori di sanità pubblica, messo a punto dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità, nell’ambito del progetto per un osservatorio epidemiologico nazionale. È un portale di epidemiologia che offre aggiornamenti rapidi su differenti argomenti di salute.
Sul numero 343 del 20 maggio 2010. Uso di cellulari e tumori. L’uso del telefonino non risulta legato allo sviluppo di tumori cerebrali. È quanto emerge da un articolo pubblicato sull’International Journal of Epidemiology dal gruppo di studio internazionale Interpone. Alcol: adottata strategia mondiale. Dopo un lungo dibattito e un processo di consultazione e creazione di consenso, l’Assemblea mondiale della sanità ha adottato la prima Strategia globale per ridurre i consumi di alcol a rischio. Sistema di sorveglianza Passi. Sul Ben i dati del Veneto sui consigli degli operatori per la modifica degli stili di vita. È uscito il numero 16 di Passi-one. Trento, 3 giugno: “Guadagnare salute in provincia di Trento”. Leggi tutto sul sito Passi. Rapporto Save The Children 2010. Ogni anno, 50 milioni di donne partoriscono senza l’assistenza di personale qualificato e quasi 350 mila muoiono per complicazioni legate a gravidanza o parto. Lo dice il rapporto 2010 di Save the Children.

Save the Children: la condizione delle madri in Italia e nel mondo. Durante la gravidanza, il parto e il periodo neonatale, la maggioranza delle donne e dei bambini dei Paesi in via di sviluppo non ha accesso alle cure minime. Ogni anno, 50 milioni di donne partoriscono senza l’assistenza del personale esperto e quasi 350 mila muoiono per complicazioni legate alla gravidanza o al parto. Muoiono prima di compiere 5 anni, 8,8 milioni di bambini, di questi, il 41% non sopravvive al primo mese. È quanto emerge dal rapporto 2010 sullo stato delle madri nel mondo “State of the World’s Mothers 2010 - Women on the Front Lines of Health Care” pubblicato da Save the Children. Leggi tutto: http://www.epicentro.iss.it/temi/materno/SaveChildren2010.asp/

Sul numero 344 del 27 maggio 2010. No tobacco day 2010. Lunedì 31 maggio si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale senza tabacco. Per l’occasione, saranno on line su EpiCentro i nuovi dati Passi. Leggi i dettagli su iniziative ed eventi. Assemblea mondiale della sanità. L’Assemblea mondiale della sanità adotta risoluzioni su temi di sanità pubblica, tra cui consumi di alcol a rischio, sicurezza alimentare e regolamento sanitario internazionale. Salute globale: rapporto Oms. Il rapporto Oms World Health Statistics 2010 fa il punto sugli obiettivi di sviluppo del millennio, a cinque anni dal termine fissato per il loro raggiungimento, riportando i dati dei 193 Paesi membri. Meno sale, piú salute. È in programma il 14 giugno a Roma il convegno “Abuso di sale, obesità e ipertensione. Meno sale, più salute: vicini alla soluzione?”, promosso nell’ambito del programma Guadagnare salute.

Salute globale: rapporto Oms. Il punto sugli obiettivi di sviluppo del millennio.
A cinque anni dal raggiungimento del termine del 2015 fissato per gli obiettivi di sviluppo del millennio (millennium development goals), il rapporto World Health Statistics 2010 dell’Oms registra alcuni progressi incoraggianti: la percentuale dei bambini sottopeso è scesa dal 25% del 1990 al 16% del 2010, dal 2001 al 2008 le infezioni da Hiv sono diminuite del 16% e, nello stesso periodo, a livello globale la percentuale di persone che ha accesso all’acqua potabile è passata dal 77% all’87%.
Leggi tutto: http://www.epicentro.iss.it/focus/globale/WorldHealthStatistics2010.asp/

Links
Lavoce.info
Dalla Newsletter del 14 maggio 2010
Farmaci: qui la spesa è alta e squilibrata. Di Pietro Panei.
La spesa totale per farmaci nel 2009 è stata di quasi 13 miliardi di euro. Scende la quota a carico del sistema sanitario nazionale e cresce quella a carico dei cittadini, essenzialmente per l’aumento dei ticket regionali. Per alcune Regioni si tratta di una misura obbligatoria dovuta a gravi disavanzi o allo sforamento dei tetti di spesa programmati. Si conferma comunque un continuo aumento dell’uso di medicinali, non sempre giustificato da effettiva necessità. I possibili ulteriori risparmi.
Leggi l’articolo: http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001708.html/

Dilettanti allo sbaraglio sulla non autosufficienza. di Chiara Saraceno
Una proposta di legge affronta due temi finora trascurati nel nostro sistema di welfare: le necessità di cura delle persone non autosufficienti e la conciliazione con il lavoro remunerato. Ma la norma riesce a essere contemporaneamente vecchia, ingiusta e inefficace. Perché lo strumento scelto è il pre-pensionamento, che favorisce l'uscita dal mercato del lavoro e non la conciliazione. Perché non adotta un approccio universalista e garantisce condizioni più vantaggiose ai lavoratori pubblici. Perché scarica ancora una volta sulle famiglie l'onere del lavoro di cura.
Leggi l’articolo: http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001738.html/

Dalla Newsletter del 21 maggio 2010
Sanità: gli spreconi. di Massimiliano Piacenza e Gilberto Turati
Ancora disavanzi nei bilanci sanitari di alcune regioni, sempre le solite. Ma a quanto possono ammontare i risparmi di spesa non sfruttati? Nessuno lo sa con certezza, ma una stima per le regioni a statuto ordinario mostra che per quasi tutte il valore medio dell'inefficienza risulta sensibilmente più elevato negli ultimi anni. Forse è l'effetto della crescita delle aspettative di salvataggio da parte del governo centrale. E i risparmi potenziali di spesa pro capite più consistenti sono proprio in quelle con i conti in disordine. Cosa accade se il governo riduce i trasferimenti.
Leggi l’articolo: http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001724.html/
 

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