Block Notes n. 4, febbraio 2010
 

Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
1. Dalle Agenzie di stampa regionali
Governo e Regione tagliano la spesa sociale: fronte comune Cgil enti-locali
Fondazione nanomedicina, parte prima ricerca
Servizi sociali, la scure della Regione si abbatte sui Comuni
Boscagli: i fondi per i comuni sono garantiti
Asili nido, assessore Boscagli replica a Valmaggi
Neuropsichiatria infantile. Fatebenefratelli, prima realtà pubblica con servizi integrati
Elisuperficie Sondrio, Formigoni chiede rapporto all'AO.
Formigoni a Brescia. Cambia volto gli “Spedali civili”, lavori per 143 milioni
Ospedale diChiari, nuova radiologia

2. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Istat: indicatori demografici del 2009
Errani: preoccupati per fondi non autosufficienza
Fondi per la non autosufficienza: disponibilità da Sacconi
Provincia di Trento: eletta la Consulta degli anziani
Quanti sono gli anziani ricoverati in istituto?
Taglio cesareo: le linee guida dell’Iss

3. Links
www.astrid-online.it/rassegna/: “Il ruolo della spesa sanitaria privata e della sua relazione con la componente pubblica”
Cergas Bocconi: www.cergas.unibocconi.it: “Rapporto Oasi 2009”

Dalle Agenzie di stampa regionali
Da Cgil e Spi Cgil Lombardia
19 febbraio 2010 Dichiarazione di Elena Lattuada della Segreteria della Cgil Lombardia e di Anna Bonanomi Segretaria generale dello Spi Cgil Lombardia, in risposta all’Assessore regionale alla Famiglia e solidarietà sociale “Governo e Regione tagliano la spesa sociale: fronte comune Cgil e amministrazioni locali per rivendicare più risorse”.
“Le dichiarazioni di Boscagli, secondo il quale nulla verrebbe tolto ai Comuni, non corrispondono a verità. Infatti, il Fondo Sociale da distribuire passa da 105 milioni del 2007 a 73 milioni del 2009, dei quali 34 milioni gestiti direttamente dalla Regione per il bonus-famiglia ed altri provvedimenti. Questo taglio non è compensato né dal fondo nazionale non-autosufficienze, né tanto meno dal fondo regionale sociale, che passa anch’esso dai 90 milioni del 2007 agli 85,6 milioni del 2009. In particolare il fondo per le non-autosufficienze, importante e significativo, è vincolato nella spesa sia ai soggetti coinvolti - anziani e disabili - sia nella sua erogazione in servizi dedicati, mentre i fondi sociali hanno permesso in questi anni una rete di servizi alla persona che rispondeva ai diversi bisogni della popolazione locale. Risulta quindi evidente che i Comuni subiranno un significativo decremento delle risorse a loro disposizione, non compensabile con altre entrate, dato prima di tutto dal taglio operato dal Governo e, in subordine, dalla Regione Lombardia. A un governo e ad una Regione che del federalismo, della sussidiarietà e del decentramento hanno fatto una battaglia di “bandiera” oggi chiediamo conto e risposte precise”.

Da “Novità Settegiorni PD”, notiziario del gruppo PD nel Consiglio regionale della Lombardia
E’ uscito il n. 87 del 18 febbraio 2009
Servizi sociali, la scure della Regione si abbatte sui Comuni.
La Regione Lombardia ha deliberato in questi giorni il riparto per le varie province lombarde delle risorse nazionali e regionali destinate alle politiche sociali: un 'portafoglio', come è stato chiamato, di 217 milioni di euro. Un portafoglio che resta per la gran parte dentro le tasche della Regione, lasciando a secco i comuni lombardi, i cui fondi sono stati drasticamente dimezzati. Dei 73 milioni di euro del Fondo nazionale Politiche sociali, che il Governo ha assegnato alla Lombardia (cioè 21 milioni in meno dell'anno scorso), la Regione ne trattiene 35 e ai distretti locali non ne rimangono che poco più di 30, da destinare a una vasta gamma di servizi fondamentali per i cittadini. "La Regione quest'anno - spiega Ardemia Oriani - ha deciso di centralizzare ancora di più la gestione delle risorse per favorire quelle che ha chiamato 'iniziative sperimentali di rilevanza regionale', mentre nel 2009 per le stesse finalità aveva utilizzato solo il 10% degli stanziamenti, lasciando la gestione del resto agli ambiti territoriali. Ai comuni verranno meno dunque le risorse per aiutare i propri cittadini a pagare le rette delle Rsa e dei centri per disabili, il trasporto sociale, i servizi di accoglienza diurni e notturni, il sostegno per il pagamento dell'affitto e delle utenze. Per contro la Regione, in questi mesi di campagna elettorale, potrà finanziare le solite iniziative spot, come il buono famiglia, erogate direttamente ai beneficiari dalle mani di Formigoni e trasformate puntualmente in evento mediatico". Non va meglio se si guarda agli altri Fondi. Complessivamente, sommando le risorse dei tre fondi, quello nazionale per le Politiche sociali, quello regionale per le Politiche sociali e quello nazionale destinato alla Non Autosufficienza, il taglio è del 14%. Secondo il Pd la Regione sta mostrando il suo vero volto antifederalista e a farne le spese saranno come sempre i cittadini lombardi.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 18 febbraio 2010
Fondazione nanomedicina, parte prima ricerca.
Lo sviluppo di nuovi materiali e nuove tecnologie per migliorare la diagnosi e la cura delle malattie neurologiche è l'obiettivo del primo programma di ricerca del Centro Europeo di Nanomedicina, la Fondazione promossa e finanziata da Regione Lombardia che riunisce 10 istituti di ricerca pubblici e privati di primissimo piano. La Fondazione, nata nel luglio 2009, ha appunto l'obiettivo di ricercare e sviluppare soluzioni innovative per la prevenzione, la diagnosi e la cura di patologie tumorali, cardiovascolari e Neurologiche. "Con l'attività della Fondazione per la quale abbiamo già investito 6,6 milioni di euro e l'avvio di questo progetto in particolare - ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni in una conferenza stampa - stiamo costruendo il futuro. Non a caso il settore biotech è considerato tra le 10 tecnologie che cambieranno il mondo e che sicuramente potrà rappresentare la forza economica del nostro Paese nei prossimi anni". L'obiettivo è dare vita la più grande hub europeo nel settore della ricerca biomedica. Dalla Lombardia parte un messaggio chiaro rivolto all'Europa: per far crescere l'economia e la società occorre promuovere la conoscenza e l'innovazione". Guiderà il progetto, attivato in collaborazione con l'Istituto Besta, il prof. Francesco Stellacci, docente al MIT di Boston e a Losanna, che lavorerà con il suo team di tre ricercatrici nel laboratori del Campus IFOM-IEO. Ricerca in Lombardia. La nascita della Fondazione Centro Europeo di Nanomedicina si inserisce in una più ampia strategia di Regione Lombardia a favore della ricerca e dell'innovazione in tutti i campi, a cominciare da quello della salute. In Lombardia sono presenti 56 dipartimenti universitari delle facoltà di medicina, 17 Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (42% del totale nazionale), 47 istituti e 32 centri di ricerca e 11 centri di eccellenza nei settori delle biotecnologie, della genomica e delle nanotecnologie promossi da Regione Lombardia. La Fondazione realizza pienamente l'esigenza di valorizzare l'eccellenza lombarda nel settore della ricerca: la Lombardia è la prima regione italiana per numero di addetti alla ricerca e sviluppo (37.149) e anche per spese intra-muros (3.623 milioni di euro); si spende più di un terzo degli investimenti nazionali dei 4284 brevetti italiani pubblicati dall'EPO nel 2007, 1.363 sono lombardi (36%); la Lombardia, con 78 companies, è il principale biotech cluster italiano. Oltre alla nascita del Centro Europeo di Nanomedicina, Regione Lombardia sostiene la ricerca in tutti i campi. Tra le altre iniziative, la Città della salute che nascerà a nord di Milano, il rilancio del centro ricerche di Nerviano, lo sviluppo del parco scientifico internazionale CERBA e il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica, inaugurato lunedì scorso a Pavia. A queste iniziative si aggiungono i bandi aperti per un totale di 128 milioni, i fondi specifici come il fondo Seed e il fondo Next e gli accordi di collaborazione con istituzioni nazionali e internazionali.

Boscagli: i fondi per i comuni sono garantiti.
"I fondi per i Comuni sono garantiti". Lo ribadisce l'assessore regionale ala Famiglia e solidarietà sociale, Giulio Biscagli, in replica alle dichiarazioni diffuse da sindacati e opposizioni in questi giorni. "Sul tema dei fondi per le politiche sociali, afferma Boscagli, c'è poco da equivocare: è pacifico e sicuro che i Comuni non perderanno nulla delle risorse per le politiche sociali trasferite da Regione Lombardia. Anzi, ne avranno di più: 90 milioni anziché 82. E tempestivamente: entro la fine di marzo. Infatti le risorse utilizzate in questa primissima fase per interventi straordinari, saranno compensate ai Comuni con la prossima erogazione dei fondi nazionali, entro la fine di marzo. Grazie alla gestione oculata di Regione Lombardia il Fondo delle politiche sociali assegnato ai Comuni lombardi per il 2010 arriverà così a 90 milioni di euro, rispetto agli 82 finora stabiliti. Del resto sarà bene non dimenticare che i fondi necessari ad avviare il Buono Famiglia 2010 vanno direttamente alle persone di famiglie in difficoltà che storicamente si rivolgono agli sportelli dei Comuni. La scelta della Regione è dettata dalla necessità di intervenire con urgenza a favore delle famiglie maggiormente colpite dalla crisi economica. Per questo abbiamo avviato il Buono: un aiuto a coloro che si trovano a sostenere le spesa della retta in strutture (RSA e RSD) e comunità (CSS) di un familiare disabile o anziano".

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 19 febbraio 2010
Asili nido, assessore Boscagli replica a Valmaggi.
"Attualmente in Lombardia sono presenti oltre 57.000 posti per la prima infanzia, tra nidi, micronidi, nidi famiglia e classi primavera, un'offerta che copre circa il 20 % di bambini tra gli 0 e i 3 anni. Nella sola Milano siamo al 36% di copertura grazie a 12.300 posti”.Così l'assessore alla Famiglia e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia, Giulio Boscagli, risponde alle dichiarazioni del consigliere del PD Sara Valmaggi sui servizi per la prima infanzia. "Numeri - prosegue Boscagli - in constante crescita, grazie agli investimenti che ogni anno la Giunta regionale stanzia per rispondere alle necessità delle famiglie lombarde. Solo nel 2009 abbiamo messo sul tavolo 18 milioni di euro così da realizzare 2.000 nuovi posti. La scelta di Regione Lombardia è quella di rispondere alle domande di cittadini lombardi, non primariamente di inseguire la richiesta del Protocollo di Lisbona che ha il limite di non guardare alle differenti realtà locali. Attualmente i bambini in lista d'attesa sono 8.847, dati che ci vengono direttamente dai gestori, per questo siamo convinti che raggiungere percentuali dettate da lontano non sia il modo migliore per rispondere alla domanda. È unicamente necessario continuare sulla strada che abbiamo avviato dal 2005 ad oggi, passando da circa 29.500 posti agli attuali 57.000, per coprire in pochi anni la richiesta e andare incontro ai reali bisogni dei cittadini lombardi."

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 22 febbraio 2010
Neuropsichiatria infantile. Fatebenefratelli, prima realtà pubblica con servizi integrati.
Sarà la prima struttura pubblica in Italia, in grado di rispondere in maniera articolata, integrata e completa ai bisogni complessi di bambini e giovani affetti da patologie neurologiche gravi e croniche. Grazie all'impegno comune di Regione Lombardia e AO Fatebenefratelli, si è avviato ufficialmente il percorso che porterà alla nascita, nei prossimi 12/18 mesi, del "Centro per le gravi disabilità dell'età evolutiva" all'interno dell'ospedale. Il 18% della popolazione italiana in età evolutiva presenta patologie neuropsichiatriche e circa il 2% è affetto da gravi disabilità: 3.500 bambini in Lombardia di cui 1.300 a Milano. Il Centro, il cui ingresso sarà in via Fatebenesorelle e che avrà un'entrata dedicata con un punto unico di accoglienza, sorgerà su una superficie di circa 500 mq; l'investimento è di 2,5 milioni. La nuova realtà, diretta da Alberto Ottolini, comprenderà l'U.O. di Neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza (UONPIA), il Centro Regionale per l'Epilessia dell'età evolutiva con la Neurofisiologia e la Divisione di Pediatria. La realizzazione di questo Centro si presenta come "un nuovo modello culturale". L'obiettivo sarà quello di non accogliere solo il minore con il singolo problema, ma la famiglia portatrice del disagio in tutti i suoi aspetti, valorizzando e integrando tutte le risorse familiari e della rete dei servizi del contesto di provenienza. "Abbiamo scelto di realizzare questo Centro al Fatebenefratelli - ha proseguito Formigoni - perché qui ci sono tutte le condizione per affrontare al meglio questa nuova sfida, dato che l'ospedale è impegnato da anni a operare sui nuovi bisogni dell'infanzia e dell'adolescenza". A questo proposito il presidente ha ricordato il progetto "Amico Charly" per i tentati suicidi, il centro di riferimento regionale per l'ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) e l'ambulatorio per i disturbi alimentari nell'infanzia. La collaborazione con i vari interlocutori sul territorio (pediatri e medici di famiglia, educatori e scuola, riabilitatori, servizi sociali) rappresenterà un ulteriore elemento indispensabile per realizzare un approccio olistico alle gravi disabilità, finalizzato a reperire tutte le risposte socio sanitarie necessarie a migliorare la qualità di vita dell'intero nucleo familiare, garantendo una continuità delle cure e dell'assistenza.

Elisuperficie Sondrio, Formigoni chiede rapporto all'AO.
"Il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha annullato la sua visita all'Azienda Ospedaliera di Sondrio prevista per giovedì 25 febbraio". Lo annuncia una nota di Regione Lombardia che precisa come "non sussistendo le condizioni per la piena operatività dell'elisuperficie, il Presidente Formigoni ha annullato la sua visita al presidio sanitario valtellinese e ha chiesto all'Azienda Ospedaliera una relazione urgente e dettagliata sui motivi che impediscono l'effettiva entrata in servizio di una struttura realizzata in tempi record e già oggi perfettamente in grado di accogliere i degenti". "Regione Lombardia - prosegue la Nota - intende continuare a garantire gli elevati standard di qualità che contraddistinguono il proprio sistema sanitario anche nella provincia di Sondrio e rinnova il proprio impegno per rafforzare l'offerta sanitaria e assistenziale sul territorio".

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 23 febbraio 2010
Formigoni a Brescia. Cambia volto gli “Spedali civili”, lavori per 143 milioni.
Un investimento di oltre 143 milioni di euro (circa la metà in project financing) e sei anni di lavori per riqualificare e ammodernare quello che rimane a tutt'oggi il più grande ospedale d'Italia con i suoi 2.000 posti letto in esercizio. La più importante tra le nuove strutture ospiterà il nuovo blocco operatorio, disposto su due piani e con 17 sale operatorie, i nuovi reparti di radiologia e neuroradiologia, un centro trasfusionale, la rianimazione e un'area adibita a degenza per un totale di 160 posti letto. Verrà inoltre realizzata un ulteriore comparto che prevede la costruzione del blocco operatorio pediatrico, del nuovo reparto di ginecologia e di 9 sale parto. Dopo un’attesa di molti anni anche Brescia, grazie a questo intervento, avrà il proprio ospedale materno-infantile. Si tratta di una realizzazione particolarmente importante anche considerando il fatto che qui si registrano oltre 4.000 parti all'anno. Le migliorie sugli edifici esistenti interesseranno in particolare l'area delle degenze, per adeguarla ai migliori standard di comfort e qualità secondo gli orientamenti con cui Regione Lombardia sta riqualificando la sua intera rete ospedaliera. Si punterà quindi al superamento delle suddivisioni per funzioni e competenze (reparti specialistici) per dare spazio a un'organizzazione per intensità di cure (aree a diversa complessità) e a una gestione per processi (percorsi di diagnosi e cura). L'operazione di riqualificazione degli Spedali Civili si inserisce nel lavoro che la Giunta regionale sta portando avanti sul tema dell'edilizia sanitaria. Negli ultimi 10 anni, Regione Lombardia ha stanziato oltre 4 miliardi di euro per la realizzazione di più di 600 interventi in edilizia sanitaria. Il nuovo piano investimenti deliberato dalla Giunta regionale riserva per la provincia di Brescia 76 milioni di euro, di cui 47 destinati agli Spedali Civili per ulteriori interventi di riqualificazione. Tra gli altri interventi per l'ospedale cittadino, c'è anche la costruzione di un auditorium e di un grosso centro poliambulatoriale con ingresso indipendente rispetto a quello dell'ospedale. Quest'ultimo è un intervento particolarmente strategico, in quanto permette di centralizzare e razionalizzare in un'unica sede una serie di attività ambulatoriali attualmente dislocate in varie parti della città. Il suo ingresso inoltre sarà prospiciente la nuova fermata della metropolitana, destinata in breve a diventare l'asse portante del sistema di trasporto pubblico cittadino.

Ospedale di Chiari, nuova radiologia.
Il presidente della Regione Lombardia Formigoni ha inaugurato il nuovo reparto di radiologia, finanziato da Regione Lombardia con 2,7 milioni di euro a fronte di una spesa di circa 4,6. Un contributo che ha permesso di introdurre la nuova Risonanza Magnetica da 1,5 Tesla che permetterà un aumento dell'offerta diagnostica e un risparmio economico in quanto verranno "dismesse" tutte le richieste di risonanza in consulenza verso altre Strutture. La nuova strumentazione tecnologica consentirà anche di avere una migliore qualità delle immagini e di ridurre drasticamente i tempi morti che caratterizzano le procedure radiologiche. Ciò significa riduzione delle liste di attesa, degli errori diagnostici e annullamento del rischio di smarrimento della documentazione. Saranno abbattuti anche i costi di esercizio ed i consumi di pellicole per le lastre, ciò consentirà la naturale evoluzione verso l'ospedale 'paperless', quello cioè del prossimo futuro che non spreca carta ma sfrutta i benefici dei supporti digitali. Cambia radicalmente anche il rapporto paziente/apparecchio, nel senso che con il portatile radiografico sarà lo strumento a muoversi e non il paziente. I lavori si sono conclusi a tempo record: 195 giorni.

Dalle Agenzie di stampa nazionali
Dalla Conferenza delle Regioni: http://www.regioni.it/newsletter
Regioni.it n. 1520 del 18 febbraio 2010.
Istat: indicatori demografici del 2009.
L’Istat pubblica alcuni indicatori demografici del 2009. Gli stranieri sono ancora una volta determinanti per la crescita demografica: sono in costante aumento e rappresentano il 7,1% dei 60 milioni 387 mila residenti al primo gennaio 2010. Secondo i dati Istat il saldo migratorio con l'estero è pari al 6,4 per mille mentre il saldo naturale è negativo ed è pari a -0,3 per mille, a causa di un aumento dei decessi e di una diminuzione delle nascite rispetto al 2008. Il tasso di incremento della popolazione residente lo scorso anno è stato del 5,7 per mille. La popolazione in età attiva mostra un incremento, per lo più frutto delle migrazioni dall'estero, di circa 176 mila unità, giungendo a rappresentare il 65,8% del totale. I giovani fino a 14 anni aumentano di circa 53 mila unità (sono il 14%). Mentre le persone di 65 anni e più sono aumentate di 113 mila (20,2%). Nel 2009 il numero medio di figli per donna è 1,41.

Regioni.it n. 1523 del 23 febbraio 2010.
Link: http://www.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/inddemo/20100218_00/
Errani: preoccupati per fondi non autosufficienza.
E’ forte la preoccupazione delle Regioni per i fondi relativi alla non autosufficienza. “Si tratta, ha spiegato il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, di risorse necessarie per far fronte sul territorio ai bisogni degli anziani non autosufficienti e dei diversamente abili. Per questo motivo, su mandato della Conferenza delle Regioni, ho ritenuto necessario sensibilizzare il Ministro Sacconi e il Ministro Fitto affinché la prossima Conferenza Unificata possa affrontare tale argomento e dare il via libera alla prevista intesa”. Nella lettera inviata ai Ministri Errani sottolinea infatti che “la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella riunione dell'11 febbraio 2010 ha espresso viva preoccupazione, in vista dell'imminente rinnovo della maggior parte delle Amministrazioni regionali, in merito ai tempi che possono intercorrere sui trasferimenti del Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza”. “A seguito di monitoraggi effettuati da Regioni e Province autonome, scrive ancora Errani, si è infatti rilevato un incremento medio del 7% per i servizi ed i finanziamenti collegati al Fondo Nazionale Non Autosufficienza, incremento relativo ai servizi per la domiciliarità e di supporto alla famiglia e alla riorganizzazione dei punti di accesso per facilitare la presa in carico delle persone”. Il ritardo dei fondi nazionali 2010 potrebbe nuocere, spiega nella lettera il Presidente della Conferenza delle Regioni,“sia alla continuità dei servizi, sia allo sviluppo della loro erogazione a favore dei cittadini che si trovano in condizioni di non autosufficienza. E’ quindi nell' ottica di un consolidamento e stabilizzazione delle risorse e delle attività intraprese” che la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome chiede “di poter sancire in tempi brevi la prevista intesa in sede di Conferenza Unificata, utilizzando i criteri del precedente triennio 2007/2009”.

Regioni.it n. 1524 del 24 febbraio 2010.
Fondi per la non autosufficienza: disponibilità da Sacconi.
La sollecitazione che le Regioni hanno rivolto al Governo ha sortito un primo effetto: quello della “piena disponibilità” del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per "evitare che si produca un ritardo nell'erogazione delle risorse previste dal Fondo nazionale per le non autosufficienze nel 2010, pari a 400 milioni". Maurizio Sacconi risponde a Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni, che nei giorni scorsi aveva messo nero su bianco i suoi timori per il ritardo del fondo in una lettera inviata allo stesso ministro. Secondo Sacconi è "necessario accelerare i tempi del confronto tecnico e politico e affrontare il tema di un più efficace utilizzo delle risorse afferenti al Fondo, pure riconfermando - data la situazione – i criteri di riparto delle risorse tra le Regioni e le Province autonome già utilizzati nel triennio 2007-09". Sacconi evidenzia i punti critici: sulla base delle risultanze del monitoraggio finora effettuato sull'utilizzo del Fondo “è abbastanza evidente una forte disomogeneità tra le diverse realtà regionali e, pur non mancando esempi virtuosi, gli interventi previsti sono stati immaginati, in molti casi, prescindendo da una logica di integrazione socio-sanitaria". D'altra parte, "è ampiamente dimostrato il ritardo di alcune Regioni, in particolare del Mezzogiorno, nell'offerta di assistenza extra-ospedaliera: dalle risultanze del Sistema informativo sanitario si evidenzia, ad esempio, come l'assistenza residenziale per gli anziani sia a livelli di eterogeneità tra le regioni tali da registrarsi oltre 2.000 posti ogni 10 mila anziani in Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Province di Trento e Bolzano da un lato e meno di 100 posti nelle grandi regioni del Mezzogiorno - Campania, Puglia e Sicilia - dall'altro". In queste condizioni "di estrema differenziazione dell'offerta- fa notare Sacconi- è difficile immaginare che investimenti non sistemici su alcuni aspetti previsti dalla precedente intesa possano produrre risultati". Il "supporto alle famiglie delle persone non autosufficienti, inoltre, si è frequentemente limitato a erogazioni monetarie variamente denominate, in questo modo fornendo risposte di breve periodo al loro bisogno, laddove le risorse del Fondo avrebbero potuto costituire un volano per migliorare l'organizzazione dei servizi in un'ottica di crescita strutturale dell'offerta". Peraltro, "il monitoraggio finora condotto sulle azioni del Fondo ha messo in evidenza una strutturale difficoltà nella rendicontazione analitica sugli interventi predisposti, rendendo necessario lo sviluppo di un sistema informativo". Per Sacconi la nuova intesa deve "includere forme e modalità di monitoraggio della spesa e di erogazione strettamente connesse, a cominciare dalla fase di programmazione degli interventi - di cui va valutata la coerenza con gli obiettivi generali - e in prospettiva prevedendo la concessione di risorse finanziarie, almeno per una minima parte, subordinatamente al raggiungimento degli obiettivi prefissati". Secondo il ministro, poi, le risorse nazionali devono essere "anche occasione per lo sviluppo di innovazione e sperimentazione nel campo delle politiche in favore delle persone non autosufficienti, al fine di evitare fenomeni purtroppo ancora frequenti di istituzionalizzazione, o per promuovere interventi in aree che rischiano di non avere l'attenzione necessaria come nel caso del supporto alle famiglie delle persone in stato vegetativo o in condizione di disabilità estrema oppure per innovare e rafforzare l'intervento all'insorgere di patologie quali l'Alzheimer. È sulla base di queste considerazioni che siamo pronti a discutere una proposta di riparto delle risorse del Fondo 2010 che, mantenendo gli stessi criteri del triennio precedente, modifica però gli utilizzi nella speranza che ci sia una condivisione da parte delle Regioni e Province autonome e si possa raggiungere una rapida intesa in sede di Conferenza Unificata". Sacconi richiama infine "l'attenzione delle Regioni sulla designazione del 2010 quale Anno Europeo della lotta alla povertà ed esclusione sociale. Questa priorità della Unione Europea è richiamata al fine di proporre alle Regioni che le risorse ripartite col Fondo in questa annualità siano per quanto possibile destinate agli interventi di chi vive condizioni di maggiore deprivazione ed esclusione, in particolare nelle aree quindi della povertà estrema, dell'inclusione sociale degli immigrati, dell'accoglienza dei minori fuori della famiglia di origine, inclusi i minori stranieri non accompagnati, favorendo forme di supporto inclusive quali l'affidamento familiare".

Newsletter del “Centro Maderna” http://www.centromaderna.it
Indice della Newsletter del 19.2.2010. Evoluzione dell'assistenza agli anziani non autosufficienti. Provincia di Trento: eletta la Consulta degli anziani. Quanti sono gli anziani ricoverati in istituto? Assistenza pi qualificata per gli anziani europei: il progetto CASA. A Milano, un'Isola in Città per i malati di Alzheimer ed i loro familiari.

Provincia di Trento: eletta la Consulta degli anziani.
La legge provinciale “Istituzione del servizio di volontariato civile delle persone anziane, istituzione della consulta provinciale della terza età e altre iniziative a favore degli anziani” ha istituito la Consulta della terza età. Si tratta di un organismo con una propria autonomia di intervento nel dibattito sui temi riguardanti questa fascia d'età della popolazione. L’assemblea elettiva dei 15 rappresentanti delle associazioni, circoli e organismi che si occupano della tutela della popolazione anziana si tenuta il 26 gennaio 2010. Ora la Consulta, che rimarrà in carica per l'intera durata della legislatura, terrà la sua prima seduta per la nomina del presidente. Sono molte le aspettative per le proposte che questo organismo potrà mettere in campo, stimolando la Giunta provinciale nella promozione di una concreta partecipazione degli anziani alla società attiva.

Quanti sono gli anziani ricoverati in istituto? (Centro Maderna)
Sono 230.468 gli anziani ricoverati alla data del 31 dicembre 2006 nei presidi residenziali socio-assistenziali in Italia. E’ il dato che emerge, tra molti altri, dall’indagine annuale dell’Istat, che viene pubblicata e resa accessibile sul suo sito. I numeri presentati riguardano tutte le strutture residenziali in cui trovano alloggio persone che si trovano in stato di bisogno per motivi diversi: anziani soli o con problemi di salute, disabili, minori sprovvisti di tutela, giovani donne in difficoltà, stranieri o cittadini italiani con problemi economici e in condizioni di disagio sociale. Le tavole dei dati sono divise in quattro capitoli: 1. dati generali sui presidi socio-assistenziali al 31 dicembre 2006; 2. dati relativi al numero di minori accolti nei presidi; 3. dati relativi al numero di adulti accolti nei presidi; 4. dati relativi al numero di anziani accolti nei presidi.
E’ possibile consultare tutte le tavole numeriche alla pagina del sito Istat: http://www.istat.it/dati/dataset/20100211_00/ (Newsletter Istat.it, 15 febbraio 2010).

Da “Epicentro-Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità: http://www.epicentro.iss.it/default.asp
Epicentro é uno strumento di lavoro per gli operatori di sanità pubblica, messo a punto dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità, nell’ambito del progetto per un osservatorio epidemiologico nazionale. È un portale di epidemiologia che offre aggiornamenti rapidi su differenti argomenti di salute.
Sul numero 330 del 18 febbraio 2010. Vaccinazione per il morbillo. L’Oms rivede la propria posizione sul vaccino contro il morbillo, aggiornando il “position paper” del 2004. Il testo contiene il parere sulla vaccinazione delle persone con Hiv e sui tempi per la seconda dose. Cesareo: linee guida Iss. Presentata all’Iss la prima linea guida sul taglio cesareo. Il documento, elaborato dal Sistema nazionale per le linee guida, offre raccomandazioni per la pratica clinica e informazioni per le gestanti. Formazione in Europa. Dall’Ecdc un corso sugli aspetti epidemiologici delle vaccinazioni. Rivolto a esperti di salute pubblica, si terrà a Londra il 19-23 aprile. Le iscrizioni scadono il 24 febbraio. Le spese sono sostenute dall’Ecdc. Alimentazione e salute. Mangiare sicuri: dall’Efsa il parere sul rischio di campilobatteriosi nell’uomo associato alla carne di pollo. Dal ministero della Salute la relazione 2009 sul sistema di allerta comunitario sugli alimenti.
Taglio cesareo: le linee guida dell’Iss.
Il Sistema nazionale linee guida dell’Istituto superiore di sanità ha pubblicato le prime linee guida nazionali sul taglio cesareo. Il documento mira a migliorare la comunicazione tra le donne e gli operatori sanitari sulle modalità del parto: una scelta dettata anche dal continuo aumento in Italia dei parti con taglio cesareo (cresciuti dall’11% del 1980 al 38% del 2008). Leggi la presentazione delle linee guida dell’Snlg: http://www.snlg-iss.it/news_pubblicazione_documenti_cesareo.
Scarica il testo completo: http://www.snlg-iss.it/cms/files/LG_cesareo_comunicazione.pdf

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Rassegna di Astrid on-line: www.astrid-online.it/rassegna/
Astrid (Associazione per gli Studi e le ricerche sulla Riforma delle Istituzioni Democratiche e sull’innovazione nelle amministrazioni pubbliche, presidente Franco Bassanini) è una Fondazione costituita il 28 maggio 2009, sull’esperienza dell’Associazione fondata nel 2001 da studiosi di varia estrazione politica e culturale, da parlamentari ed esponenti politici, e da dirigenti delle pubbliche amministrazioni, da tempo impegnati nella progettazione e implementazione delle riforme istituzionali e amministrative. Rassegna di Astrid on-line è la rivista elettronica quindicinale sui problemi delle istituzioni e delle amministrazioni pubbliche nella quale sono riprodotti ogni quindici giorni saggi, studi, relazioni, documenti, testi normativi, indagini e ricerche accessibili a tutti (dunque non coperti da password).
Dalla Rassegna n. 109 del 23 febbraio 2010.
Uno studio di Rosella Levaggi e Gilberto Turati su “Il ruolo della spesa sanitaria privata e della sua relazione con la componente pubblica”.
http://www.astrid-online.it/rassegna/23-02-2010/Levaggi_Turati_spesa-sanitaria-privata.pdf

Cergas Bocconi: www.cergas.unibocconi.it
Sul sito del Cergas è disponibile il “Rapporto Oasi 2009”, che si articola nei capitoli: 1) Quadro di riferimento, 2) Sistemi sanitari regionali, 3) Assetti istituzionali, assetti tecnici e combinazioni economiche, 4) Organizzazione, 4) Rilevazione.
 

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