Block Notes n. 3, febbraio 2010
 

Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
1. Dalla stampa di settore
Consulenze al top, intramoenia senza controlli efficaci
Rapporto Oasi 2009. Processi aziendali per la ricerca dell’efficienza
Denti e non autosufficienza: ci pensano i fondi del Ssn
SDO 2008. Ricoveri in calo soprattutto al Centro-Nord
Non autosufficienza: crescono gli assegni, cure al palo

2. Dalle Agenzie di stampa regionali
I sindacati lombardi sulla ripartizione delle risorse per le politiche sociali
Cnao Pavia: modello per cura tumori
Buono famiglia da 1300 euro, aperto il bando
Ospedale San Carlo, inaugurata elisuperficie
Un fondo di 219 milioni per i servizi sociali
Boscagli replica a Penati su fondi per sociale

3. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Senato: Ddl cure palliative malati terminali
Medici: firmato il contratto
Fazio su problemi sanità
Il Senato ha approvato all’unanimità il Ddl sulle cure palliative

4. Links
www.astrid-online.it/rassegna/
Cergas Bocconi: www.cergas.unibocconi.it

Dalla stampa di settore
Da “Il Sole 24 ore Sanità” n. 40, 27 ottobre – 2 novembre 2009
Consulenze al top, intramoenia senza controlli efficaci.
La Relazione per il 2008 dell’Ispettorato di Finanza della Ragioneria generale dello Stato contiene un lungo elenco di inadempienze e di irregolarità, che segnalano l’esistenza di sprechi nella Pubblica Amministrazione. Per il settore sanitario la verifica ha interessato 26 aziende sanitarie locali e aziende ospedaliere ed ha preso in considerazione in particolare la gestione del personale e dei bilanci, accanto alla gestione degli appalti e dei magazzini ospedalieri. I controlli sulla gestione economico finanziaria hanno evidenziato l’inosservanza dell’obbligo del pareggio di bilancio, con conseguenti aggravi di spesa per intereressi passivi su anticipazioni o per ritardato pagamento dei creditori. Nel 2007 e 2008 è stato rilevato un aumento del costo del personale in violazione della Finanziaria 2007, che aveva previsto una riduzione dell’1,4% di questa voce rispetto al 2004. Le aziende hanno fatto un ricorso eccessivo e illegittimo a prestazioni esterne, con l’affidamento di incarichi di consulenza. “senza l’attivazione di procedure comparative di selezione”. Nulla di buono anche per i tempi di attesa, che restano elevati; in alcuni casi i tempi non sono stati predeterminati, in altri non sono stati rispettati; troppo spesso manca un centro unico di prenotazione. L’obbligo di istituire una contabilità separata per la libera professione intramoenia allargata è spesso inosservato, così come l’obbligo del controllo su tempi e volumi della stessa.

Da “Il Sole 24 ore Sanità” n. 41, 3-9 novembre 2009
Rapporto Oasi 2009. Processi aziendali per la ricerca dell’efficienza.
Il Rapporto Oasi 2009 del Cergas Bocconi (disponibile sul sito www.cergas.unibocconi.it) conferma l’elevata dinamicità del Ssn, in un panorama caratterizzato da luci ed ombre. Per quanto riguarda gli assetti del sistema, emergono due tendenze complementari: la crescente pluralità del Ssn e le forti spinte alla reintegrazione e/o riconnessione delle aziende pubbliche. Sotto il primo aspetto si rileva un incremento dell’incidenza del privato accreditato e delle forme miste pubblico-privato sull’offerta complessiva, soprattutto nell’assistenza territoriale dedicata ai bisogni emergenti di cronicità e domiciliarità. Rispetto al secondo punto, vi è stata un’ulteriore riduzione delle Asl (dal 2001 sono passate da 197 a 148) e delle AO, accanto ad un rafforzamento delle strutture e dei meccanismi di coordinamento interaziendale (enti e consorzi d’acquisto, aree vaste, …), con l’affermazione di una logica di rete: reti per patologie, specializzazione differenziata tra ospedali coordinati tra di loro, processi di integrazione ospedale-territorio, forme associative tra Mmg. Continuano le dinamiche di trasformazione strutturale, con la riduzione dei posti letto ospedalieri pubblici, che si riducono del 40% dal 1995 al 2007, passando da 303 a 181mila. Contestualmente all’affermazione di alcune tendenze comuni a tutto il sistema permane la spinta alla differenziazione interregionale, con una forte disparità di performance tra le regioni. Il Rapporto evidenzia almeno cinque temi su cui investire: 1) riflettere sulle politiche necessarie per affrontare l’invecchiamento del personale, 2) dotarsi di una politica nazionale credibile sul tema della non autosufficienza, per sostenere l’attivazione in tutte le regioni di fondi strutturati sufficientemente finanziati, 3) chiarire il ruolo del livello statale nell’ambito di un sistema federale, 4) sfruttare le opportunità offerte dalla sanità elettronica, 5) politiche di sviluppo della classe dirigente pubblica.

Da “Il Sole 24 ore Sanità” n. 42, 10-16 novembre 2009
Denti e non autosufficienza: ci pensano i fondi del Ssn.
La difficile sfida di dare vita al secondo pilastro del Ssn è contenuta nel decreto attuativo sulle cure integrative firmato dal ministro del welfare Sacconi. Il decollo della sanità integrativa, previsto per la prima volta nella riforma ter del 1999 (D. Lgs 229/99) e rilanciato dal decreto Turco del 2008, è ora confermato dal ministro Sacconi, che nel sul “Libro Bianco” aveva indicato la necessità di fare crescere “un secondo pilastro” con le nuove forme integrative di assistenza sanitaria e socio sanitaria, che si affideranno sempre più alla contrattazione collettiva. Il nuovo decreto fissa un preciso paletto per chiunque voglia fregiarsi del titolo di fondo integrativo del Ssn e accedere così alle agevolazioni fiscali: destinare almeno il 20% delle proprie risorse alle cure odontoiatriche e all’assistenza sociosanitaria dei non autosufficienti o a chi è anche temporaneamente inabile per malattia od infortunio. Un requisito cui dovranno adeguarsi i nuovi fondi, ma anche quelli già esistenti che assistono oltre 10 milioni di italiani, tra iscritti e loro familiari. Si tratta di un pianeta molto variegato, composto da più di 500 tra Fondi integrativi di categoria e professionali, casse aziendali, società di mutuo soccorso e assistenza. La scadenza per diventare fondo integrativo del Ssn è fissata al 30 aprile del 2010; entro quella data Casse e fondi sanitari dovranno iscriversi alla nuova Anagrafe istituita presso il Ministero, con il compito di censire tutta la sanità integrativa, ma anche di verificarne i requisiti, a cominciare dalla soglia del 20% del portafoglio delle prestazioni da dedicare all’odontoiatria e alla non autosufficienza. Il decreto indica nel dettaglio le prestazioni che dovranno essere garantite per queste due voci, oltre alla copertura dei ticket, all’intramoenia, alle cure termali e alle visite specialistiche extra Lea.

Da “Il Sole 24 ore Sanità” n. 43, 17-23novembre 2009
SDO 2008. Ricoveri in calo soprattutto al Centro-Nord.
Ricoveri in diminuzione dell’1,7% nel 2008 rispetto al 2007: passano da 12.331.295 a 12.140.715 (gli ordinari calano dell’1,7%, quelli in day hospital del 2,3%, quelli di riabilitazione in regime ordinario dello 0,4%, in DH del 2,5%). Aumentano invece i ricoveri di lungodegenza (+3%) e di neonati sani (+2,2%). Il dato emerge dall’analisi preliminare del Ministero delle schede di dimissione ospedaliera (SDO) 2008, che evidenziano una forte differenziazione regionale nell’andamento dei ricoveri. Rispetto al calo generale dell’1,7% ci sono Regioni con riduzioni maggiori (Abruzzo -37%), ma anche in aumento (Umbria +10%). In valori assoluti nel 2008 a ridurre maggiormente i ricoveri è stata la Sicilia, seguita dall’Abruzzo e dal Veneto. Tra le Regioni interessate da Piani di rientro, l’unica ad aumentare i ricoveri è la Campania, con un +1%. Chi riduce di più la sua attività nel 2008 sul 2007 è il Sud, con –119.598 ricoveri; se si considera invece un periodo più lungo (2000-2008) in testa è il Nord con un calo di 476.000 ricoveri. In riduzione anche il tasso di ospedalizzazione per 1.000 abitanti, che nel 2008 per tutti i tipi di ricovero è stato di poco inferiore a 195 (era 198 nel 2007 e 209 nel 2006). Il tasso di ospedalizzazione per acuti è passato dai 132 ricoveri su 1.000 abitanti del 2007 a 128 del 2008 ; per il ricovero diurno da 60 a 58, con una forte variabilità regionale, rispetto allo standard di 160. Le dimissioni con Drg chirurgico sono il 40,7% del totale (40% nel 2007), i ricoveri in day surgery il 35,6% delle Sdo chirurgiche. La degenza media è stabile da anni su 6,7 giorni, con un minimo di 6,2 in Campania ed un massimo di 7,7 a Trento.

Da “Il Sole 24 ore Sanità” n. 44, 24-30 novembre 2009
Non autosufficienza: crescono gli assegni, cure al palo.
Le stime ufficiali di spesa per l’assistenza continuativa agli anziani over 65 non autosufficienti nel 2007 parlano di oltre 17,3 mld. di euro, pari all’1,13% del Pil, ripartite tra indennità di accompagnamento (la componente principale, pari allo 0,54% del Pil) e prestazioni sanitarie con valenza di Ltc (pari allo 0,46%) ed una componente residuale di prestazioni eterogenee gestite dai Comuni. La quota di spesa pubblica erogata per le prestazioni monetarie coincide con quella sostenuta complessivamente per i servizi domiciliari (0,26% del Pil) e residenziali (0,31%). La conferma del ruolo prevalente di sostegno svolto dalle reti informali, in binomio con le assistenti familiari viene dalla valutazione che la spesa privata sostenuta dalle famiglie raggiunge un livello quasi doppio delle risorse pubbliche stanziate per i servizi domiciliari. La spesa pubblica ammonta al 49% del Pil, quella per la protezione sociale al 25,8% e quella per l’assistenza continuativa all’1,13%; la spesa per la long term care è pari al 4% della spesa per la protezione sociale (il 2% se si considerano esclusivamente i servizi). La modestia dello sforzo pubblico è confermata anche dal confronto con gli altri Paesi. L’impegno pubblico raggiunge in Italia un livello inferiore alla spesa mediamente sostenuta dalla gran parte dei Paesi dell’Europa nord occidentale, soprattutto da quella sostenuta nei regimi di welfare scandinavi, ma superiore al livello medio degli altri Paesi mediterranei e dell’Est europeo.

Dalle Agenzie di stampa regionali
Da Cgil CISL UIL Lombardia
18 Febbraio 2010 Comunicato stampa “I sindacati lombardi sulla ripartizione delle risorse per le politiche sociali”.
La Giunta regionale, nell’ultima seduta, ha ripartito ai Comuni il fondo nazionale per le politiche sociali, quello regionale e il fondo nazionale per le non autosufficienze 2009, per un importo complessivo di circa 217 milioni di euro, finalizzati al concorso del funzionamento della rete locale dei servizi alla persona. I fondi nazionali sono stati pesantemente ridotti dal Governo, passando dai 105 milioni del 2007 ai 73 milioni del 2009, mentre il fondo sociale regionale è passato da circa 90 milioni del 2007 a 85,6 milioni del 2009. E’ evidente che questi tagli, accompagnati dal taglio dell’Ici, dal rispetto del patto di stabilità e da minori trasferimenti da parte dello Stato al livello locale, producono una significativa riduzione delle risorse comunali per la gestione e il buon funzionamento dei servizi. A questo si aggiunge la scelta della Giunta regionale di trattenere a sé per il 2009 ben 34 milioni di euro (nel 2007 erano 5 milioni) per interventi diretti e vincolati. Cgil Cisl Uil Lombardia, insieme ai sindacati dei pensionati, hanno recentemente sottoscritto l’accordo sul bonus famiglia 2010, ritenendolo un sostegno immediato e utile alle famiglie con persone non autosufficienti e disabili a carico e oggi in difficoltà economica, dando una più mirata finalità alle risorse già destinate da Regione Lombardia nel 2009 al Buono Famiglia dell’anno scorso, che aveva comportato una spesa complessiva a carico del Bilancio regionale di 27.000.000 di Euro. L’impegno economico previsto dall’accordo sul buono famiglia 2010 ammonta a 17.000.000 di Euro, per cui è del tutto ingiustificato che si siano tagliati i fondi per le politiche sociali ai Comuni, pure a fronte del taglio operato dal Governo nazionale. La motivazione addotta da Regione Lombardia di aver finanziato con le risorse destinate ai Comuni il bonus famiglia 2010, accanto ad altri interventi diretti e unilaterali, è perciò di totale responsabilità della Giunta regionale. Invitiamo l’Anci, le forze sociali e politiche, le organizzazioni del volontariato a costituire un ampio fronte che sostenga la necessità di incrementare le risorse nazionali destinate alla spesa sociale, e chiediamo al prossimo Consiglio regionale di avviare una seria politica di decentramento delle risorse, favorendo le risposte sociali necessarie.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 15 febbraio 2010
Cnao Pavia: modello per cura tumori.
Una volta a regime, potrà curare circa 3.000 pazienti all’anno, per un totale di 20.000 sedute nelle tre sale di trattamento. Ha aperto oggi i battenti il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (CNAO) di Pavia, il quarto al mondo - dopo i due centri in Giappone (Chiba e Hyogo) e la sede tedesca (Heidelberg) - ad utilizzare questa nuova metodologia di cura, basata sull’azione di fasci di ioni carbonio e protoni, accelerati in un sincrotrone, in grado di colpire con maggiore precisione ed efficacia le cellule tumorali, soprattutto in alcuni tipi di patologia come sarcomi, tumori pediatrici, al polmone, al pancreas, oculari, al cervello, al midollo spinale, ecc… Questa struttura, un punto di riferimento e un modello a livello internazionale, frutto della collaborazione di soggetti di primaria importanza, una sorta di ‘dream team’ che riunisce il meglio del pubblico e del privato in Lombardia”. La Fondazione CNAO vede infatti, come fondatori, i quattro IRCCS pubblici lombardi e lo IEO, tra i partecipanti istituzionali, diverse Università (Politecnico di Milano, Università di Milano e Pavia) e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e come partner Fondazione Cariplo. La sempre maggiore integrazione tra i vari aspetti - assistenza, ricerca, didattica e formazione è la frontiera decisiva per costruire una sanità sempre migliore, dare speranze ai malati e anche convogliare investimenti economici.

Buono famiglia da 1300 euro, aperto il bando.
Da oggi fino al 5 marzo è aperto il bando per il “buono famiglia 2010”, 1.300 euro per nuclei a basso reddito che hanno a carico anziani in case di riposo o disabili in residenze assistenziali, che presentino almeno una delle seguenti due condizioni: avere nel proprio nucleo familiare almeno un figlio, anche in affido, minorenne e un indicatore della situazione di reddito familiare (ISR) non superiore a 22.000 euro, o percepire ammortizzatori sociali a causa dell’interruzione o sospensione del rapporto di lavoro. Lo stanziamento regionale è di 17 milioni. Da oggi ci si può dunque recare presso gli sportelli delle Asl per presentare la domanda. Il contributo verrà corrisposto in un’unica soluzione. Il Buono sarà accreditato sul conto corrente bancario o postale della famiglia beneficiaria ovvero inviato con un assegno a coloro che non fossero titolari di conto corrente. Poiché si stima che le famiglie con i requisiti richiesti siano un numero oscillante tra 13 e 14.000, con i 17 milioni di euro stanziati sarà possibile soddisfare tutte le richieste. Per verificare la veridicità delle affermazioni e la loro rispondenza ai requisiti richiesti per ottenere il Buono, la Regione effettuerà controlli a campione su almeno il 15% delle domande presentate. ISR - Al calcolo dell’Indicatore della Situazione di Reddito concorrono: reddito familiare (eventualmente ridotto del canone annuale di locazione dell’abitazione in cui risiede la famiglia), numero dei componenti, presenza di persone con handicap permanenti o invalidità superiore al 66%, famiglie monogenitoriali e famiglie con entrambi i genitori lavoratori. Per fare degli esempi un reddito ISR di 22.000 può corrispondere ad un reddito mponibile di 58.520 euro se la famiglia è composta da due genitori che lavorano e hanno due figli a carico, o ad un reddito di 73.000 euro se a lavorare è un solo genitore ma i figli sono tre, dei quali uno disabile.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 16 febbraio 2010
Ospedale San Carlo, inaugurata elisuperficie.
Un’elisuperficie dedicata ai voli diurni - destinata a raddoppiare con una seconda piattaforma abilitata ai voli notturni - e il percorso del paziente all’interno del DEA (Dipartimento Emergenza Accettazione) per intensità di cura. Sono queste le due novità di carattere strutturale e organizzativo inaugurate all’ospedale San Carlo di Milano. Questa struttura, tra le più moderne e avanzate, diventa il punto di riferimento per un territorio molto vasto ed è in grado di garantire un volo ogni 10 minuti e che sarà presto utilizzabile 24 ore su 24 con l’aggiunta di una piattaforma per il volo notturno. Per introdurre ulteriori miglioramenti, nel nuovo piano investimenti di edilizia sanitaria, sono previsti per il San Carlo 20 milioni di euro per adeguamenti strutturali e impiantistici e oltre 2 milioni per impianti fotovoltaici. A questo si aggiunge un’altra serie di lavori previsti – alcuni già in corso di svolgimento - tra cui la riqualificazione del reparto di pediatria per un valore di oltre 3 milioni. L’elisuperficie, collocata a fianco del monoblocco ospedaliero, è solo un elemento di una più ampia e profonda riorganizzazione del Dipartimento di emergenza-urgenza dell’ospedale che comprende: l’Ambulatorio dei codici bianchi (quasi 10 mila accessi nel 2009), l’attivazione della Neurochirurgia (oltre 200 interventi dal marzo scorso), il potenziamento della Terapia intensiva con l’attivazione di altre due postazioni per la neurorianimazione (per un totale di 10 letti) per far fronte alle esigenze legate a un’attività chirurgica crescente e sempre più complessa, grazie a 4 sale operatorie nel monoblocco e ad altre 4 nel blocco operatorio del Dea. A completare il blocco dell’emergenza-urgenza, è operativa da poche settimane anche l’Area sperimentale di alta intensità di cura, la vera novità del percorso del paziente all’interno del DEA. Si tratta di un reparto in cui coesistono la medicina d’urgenza e postazioni monitorate da adibire a sub intensiva generale, altre postazioni di stroke unit e altre ancora di sub intensiva pneumologica con le attrezzature per la ventilazione assistita. L’area ha la prerogativa di non essere strutturata in comparti rigidi, bensì estremamente flessibili per consentire, grazie anche all’intescambiabilità del personale che vi opera, un immediato adeguamento di ogni singola postazione all’emergenza che si viene a creare.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 17 febbraio 2010
Un fondo di 219 milioni per i servizi sociali.
Un “portafoglio” di 219 milioni da cui attingere le risorse per i servizi sociali nel 2010: è quanto Regione Lombardia ha deciso nell’ultima Giunta, mettendo insieme in un unico fondo 86,5 milioni del Fondo sociale regionale (FSR), 73,5 del Fondo nazionale per le politiche sociali (FNPS) e 59 del Fondo per le non-autosufficienze. Le risorse disponibili vengono ripartite in un’unica soluzione alle Asl, e da queste ai distretti, consentendo loro di disporre di un budget unico e di conseguenza poter programmare i propri interventi in modo più efficace e incisivo. Questi fondi serviranno per dare continuità ai servizi e agli interventi sociali, previsti dai piani di zona, nei vari settori: sostegno alla famiglia e alla genitorialità, tutela della vita in tutte le sue fasi, aiuto all’inclusione dei disabili. Toccherà poi ai distretti decidere, in totale autonomia, secondo le priorità stabilite nella propria programmazione, quale percentuale assegnare a ciascun’area. Dal “portafoglio” i distretti potranno attingere per finanziare tutti i servizi previsti dai Piani di Zona, compresi quelli che riguardano la lotta alla droga, le politiche migratorie, gli interventi a favore di persone in situazioni di povertà estrema, ecc… Le modalità di utilizzo dei fondi sono state concordate con l’ANCI, l’Associazione dei Comuni. Il criterio della ripartizione non è più solo quello della spesa storica, ma viene introdotto anche quello della quota capitaria, in base a costi standard (50% e 50%), nella direzione progressiva di una sempre maggior efficienza e riconoscimento delle virtuosità.

Boscagli replica a Penati su fondi per sociale.
“I Comuni lombardi non subiranno, da parte di Regione Lombardia, nessun taglio dei loro budget per le politiche sociali”. Con queste parole l’assessore alla Famiglia e Solidarietà Sociale, Giulio Boscagli, risponde alle dichiarazioni rilasciate oggi da Filippo Penati. “I fondi per avviare il Buono Famiglia 2010 - spiega l’assessore Boscagli - e i bandi della legge Famiglia e del bando maternità infatti sono stati riassegnati attraverso la ridistribuzione del Fondo per la non-autosufficienza. In questo modo ai Comuni sono distribuiti circa 82 milioni di euro e non 39 milioni come riportato faziosamente da Penati. Inviterei Penati a informarsi meglio, così da evitare l’ennesima brutta figura di questa sua campagna elettorale. L’unica riduzione di fondi è venuta da parte dello Stato, a cui Regione Lombardia fa fronte con la razionalizzazione delle proprie risorse”. “Inoltre - conclude Boscagli - l’utilizzo di una parte delle risorse del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali per il Buono Famiglia 2010 è stata una scelta condivisa con l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e con le confederazioni sindacali. Decisione assunta nella attuale contingenza economica per aiutare quelle famiglie che si trovano a sostenere il carico della retta di un parente disabile o anziano ricoverato in strutture residenziali”.

Dalle Agenzie di stampa nazionali
Dalla Conferenza delle Regioni: http://www.regioni.it/newsletter
Regioni.it n. 1514 del 9 febbraio 2010.
Senato: Ddl cure palliative malati terminali.
Il Senato ha approvato il 27 gennaio il disegno di legge n. 1771 sulle «Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore». Le Cure palliative per i malati terminali sono un diritto per tutti e la prescrizione dei farmaci antidolore diventa più semplice. Le tariffe delle cure palliative nelle strutture pubbliche e convenzionate dovranno essere omogenee su tutto il territorio nazionale. Documenti disponibili: 1) Piano oncologico nazionale: http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/piano_oncologico_2010_2012/
2) testo del Ddl: http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/terapia_dolore/ddl_approvato.pdf

Regioni.it n. 1516 dell’11 febbraio 2010.
Medici: firmato il contratto.
E’ stato firmato nella notte del 9 febbraio 2009 all’Aran l’accordo per il rinnovo del contratto dei 130 mila medici e veterinari del Servizio sanitario nazionale per il biennio 2008-2009. L’aumento medio – scrive il Sole 24 ore - sarà di 179,32 euro mensili, pari a un incremento del 3,2 per cento. “Sono state introdotte novità rilevanti - ha commentato il Commissario dell’Aran(Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) Antonio Naddeo - per ciò che concerne il rapporto di lavoro ed è stata data la giusta attenzione agli strumenti di prevenzione del rischio clinico. Mi dispiace che due organizzazioni sindacali (Cgil medici e Uil medici, n.d.r) non abbiano firmato l’accordo, pur se fino all’ultimo hanno contribuito alla discussione per la conclusione delle trattative. Previste ulteriori risorse finanziarie, pari a un incremento dello 0,8%, che le Regioni - se in condizioni di virtuosità finanziaria - potranno destinare alla produttività e risultato. Nell’ambito dell’incremento del 3,2% è stata prevista la rivalutazione delle indennità di esclusività, pari a 26 euro mensili. In base alle nuove norme della Riforma Brunetta, nella parte normativa sono state introdotte le sanzioni disciplinari e la previsione del reintegro, fino a oggi non previsto.

Regioni.it n. 1519 del 17 febbraio 2010.
Fazio su problemi sanità.
Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio ha dichiarato che le irregolarità in sanità denunciate dalla Corte dei Conti ‘‘sono problemi noti, che il governo conosce e che sta affrontando” e che sono legati alla disomogeneità sul territorio nazionale. “Ci sono Asl in cui una siringa costa il doppio della media nazionale. Su questo il governo si sta concentrando soprattutto per quanto attiene le regioni oggetto di piani di rientro. C’è un’agenzia governativa la Consip, che si sta prendendo in carico la gestione centralizzata di beni e servizi, con acquisti centralizzati in dieci regioni italiane. Siamo consci di questi problemi, che è bene che la Corte evidenzi ma su cui il governo si sta muovendo da tempo, e su cui riteniamo ci sia un trend positivo’’. Il ministro Fazio infine aggiunge: “Non bisogna parlare di chiusura di ospedali ma di riconversione”. Lo afferma il l ministro della Salute in audizione in commissione per le Questioni regionali, e avverte, anche alla luce delle dichiarazioni della campagna elettorale per le regionali: “E’ impossibile parlare di chiusure, stiamo rimodulando la rete ospedaliera, è un processo fondamentale”.

Newsletter del “Centro Maderna” http://www.centromaderna.it
Indice della Newsletter dell’8.2.2010. Amburgo lancia la mappa Alzheimer. Il Senato ha approvato all’unanimità il Ddl sulle cure palliative. Dati ISTAT: un italiano su cinque ha più di 65 anni.
Il Senato ha approvato all’unanimità il Ddl sulle cure palliative. (Centro Maderna)
Obiettivo del Disegno di legge la creazione di una rete nazionale di Hospice e strutture per la terapia del dolore, partendo da quelle già esistenti sul territorio, con uno stanziamento di 50 milioni di euro l’anno più 100 milioni per l’avvio del progetto. Riguardo alla prescrizione dei farmaci oppiacei il Senato ha introdotto una limitazione. Nel testo approvato alla Camera la prescrizione era alla portata di qualsiasi medico, ma il Senato ha ritenuto opportuno legare questa possibilità solo ai medici operanti all’interno del Servizio sanitario nazionale. Altri punti qualificanti introdotti dal Ddl: il riconoscimento del diritto del malato a scegliere il luogo di cura dove affrontare la malattia, lo stanziamento di fondi per la formazione del personale specializzato e l’istituzione di un osservatorio permanente. Per maggiori informazioni:
http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Ddliter/34173.htm

Da “Epicentro-Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità: http://www.epicentro.iss.it/default.asp
Epicentro é uno strumento di lavoro per gli operatori di sanità pubblica, messo a punto dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità, nell’ambito del progetto per un osservatorio epidemiologico nazionale. È un portale di epidemiologia che offre aggiornamenti rapidi su differenti argomenti di salute.
Sul numero 329 dell’11 febbraio 2010. Nuova influenza A/H1N1V.Ecco FluNews n.15, con i nuovi dati sull’influenza in Italia. Leggi il notiziario dell’11 febbraio. I Cdc ribadiscono l’importanza di tenere alta la guardia. Consulta i siti: ministero della Salute, Ecdc e Cdc. Vaccini e autismo. Un articolo di Lancet del 1998 ipotizzava un legame tra autismo e vaccino contro il morbillo. Dodici anni dopo, la sentenza: lo studio è inattendibile. A colloquio con Stefania Salmaso (Cnesps). Rabbia in Italia. Secondo l’Oms, la rabbia è ampiamente diffusa in tutto il mondo e causa ogni anno la morte di più di 55 mila persone. In Italia, dal 2008, si sono verificati nuovi casi: i dati epidemiologici aggiornati. Piano oncologico nazionale. Colmare il divario fra le diverse aree del Paese e garantire a tutti i pazienti l’accesso alla migliore assistenza. È l’obiettivo del Piano oncologico 2010-2012 messo a punto dal ministero della Salute. Sistema di sorveglianza Passi. Continua la pubblicazione dei rapporti regionali prodotti dal sistema di sorveglianza Passi: ora è la volta di Veneto (pdf 975 kb) e Umbria (pdf 4,8 Mb), che presentano i dati relativi al 2008.

Links
Rassegna di Astrid on-line: www.astrid-online.it/rassegna/
Astrid (Associazione per gli Studi e le ricerche sulla Riforma delle Istituzioni Democratiche e sull’innovazione nelle amministrazioni pubbliche, presidente Franco Bassanini) è una Fondazione costituita il 28 maggio 2009, sull’esperienza dell’Associazione fondata nel 2001 da studiosi di varia estrazione politica e culturale, da parlamentari ed esponenti politici, e da dirigenti delle pubbliche amministrazioni, da tempo impegnati nella progettazione e implementazione delle riforme istituzionali e amministrative. Rassegna di Astrid on-line è la rivista elettronica quindicinale sui problemi delle istituzioni e delle amministrazioni pubbliche nella quale sono riprodotti ogni quindici giorni saggi, studi, relazioni, documenti, testi normativi, indagini e ricerche accessibili a tutti (dunque non coperti da password).

Dalla Rassegna n. 104 del 4 dicembre 2009.
Uno studio di Grazia Labate e Andrea Tardiola su: “La sanità integrativa in Italia”, con un’analisi della normativa e delle prospettive di sviluppo. http://www.astrid-online.it/rassegna/04-12-2009/Labate_Tardiola_Sanit--integrativa_11_11_09.pdf

Dalla Rassegna n. 108 del 9 febbraio 2010.
Un articolo di Elena Granaglia su: “I fondi sanitari integrativi: alcuni rilievi critici”
http://www.astrid-online.it/rassegna/09-02-2010/Granaglia_fondi-integrativi_rass.pdf

Cergas Bocconi: www.cergas.unibocconi.it
Sul sito del Cergas è disponibile il “Rapporto Oasi 2009”, che si articola nei capitoli: 1) Quadro di riferimento, 2) Sistemi sanitari regionali, 3) Assetti istituzionali, assetti tecnici e combinazioni economiche, 4) Organizzazione, 4) Rilevazione.
Questo numero di Block notes è pubblicato sul nostro sito, all’indirizzo: http://www.cgil.lombardia.it/Home/AreeTematiche/WelfareeSanit%C3%A0/Blocknotessanit%C3%A0/2010/N2febbraio/tabid/8309/Default.aspx
 

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