Block Notes n. 18, novembre 2010


Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, E. Naldi, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
1. Dalla stampa di settore
Ocse. Italia, spesa sanitaria da metà classifica
Rapporto Osmed 2009. Crescono dosi e prescrizioni

2. Dalle Agenzie di stampa regionali
Santa Rita, Regione parte lesa, bene nostri controlli
Farmaci, Regione a Codacons:spesa sotto controllo
Formigoni: governo adotti quoziente familiare
Controlli sulle prestazioni nel privato accreditato da rivedere

3. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Salute mentale: un sistema informativo per valutare l’efficienza delle strutture
Manovra: effetti sull’edilizia sanitaria, preoccupazione delle Regioni
Sperimentazione clinica e professioni sanitarie: ok “condizionato” a delega
Cerm: i numeri del federalismo in sanità
Sociale: Sacconi minimizza tagli. Forte (Lazio): tagli vera assurdità
Milano: una nuova struttura per i malati di Alzheimer
Obesità e economia della prevenzione: il rapporto Ocse 2010
Benessere sui luoghi di lavoro

4. Links:
“SOS Sanità”, www.sossanita.it

1. Dalla stampa di settore
Da “Il Sole 24ore Sanità” n. 26, del 6-12 luglio 2010
Ocse. Italia, spesa sanitaria da metà classifica.
Nei Paesi più ricchi del mondo la spesa sanitaria cresce troppo velocemente, in media il doppio rispetto alla crescita del Pil. L’allarme arriva dall’Ocse e riguarda anche l’Italia, dove in otto anni i costi sanitari sono cresciuti ad un ritmo dell’1,9% annuo, mentre il Pil aumentava solo dello 0,4%. Meno della media Ocse comunque, dove i costi sanitari sono cresciuti ad un ritmo doppio rispetto al nostro: del 4,2% all’anno, mentre il Pil saliva del 2,2%. Il nostro Ssn è tra i meno costosi; nel 2008 abbiamo speso complessivamente il 9,1% del Pil, poco più della media Ocse che è del 9%, collocandoci al 15° posto su 31 Paesi. Se si prende poi in considerazione la spesa pro-capite, la performance è anche migliore: ogni italiano consuma 2.870 dollari all’anno per curarsi, a fronte di una media Ocse di 3.060, collocandosi al 19° posto, dietro a tutti i Paesi europei, Grecia esclusa e dietro soprattutto agli Usa, che spendono il doppio di noi: il 16% del Pil e 7.538 dollari all’anno. Spendono più di noi anche la Francia (11,2% del Pil e 3.696 dollari pro-capite), la Germania (10,5% del Pil e 3.737 dollari) ed il Belgio (10,2% del Pil e 3.677 dollari) Toccano quasi quota 10% anche Portogallo (9,9%), Olanda (9,9%) e Danimarca (9,7%). Se si considera invece la sola spesa sanitaria pubblica, l’Italia, con il 7% del Pil investito in sanità pubblica, resta sopra la media Ocse (6,5% del Pil), ma dietro i Paesi più ricchi come Francia (8,7), Danimarca (8,2%), Germania (8,1%) e Olanda (7,4%). I continui cambiamenti, le aspettative della popolazione, l’invecchiamento demografico, ma soprattutto lo sviluppo tecnologico continueranno a spingere al rialzo la spesa in futuro; ad es. le apparecchiature per la risonanza magnetica sono più che raddoppiate tra il 2000 ed il 2008, raggiungendo le 13 unità per milione di abitanti, contro le 6 del 2000; l’Italia, con Usa, Giappone e Grecia si colloca ai primi posti, così come per il numero di medici: nel 2008 ce ne erano 4,2 per mille abitanti, rispetto alla media Ocse di 3,2. Abbiamo invece troppo pochi infermieri: 6,3 per mille abitanti, contro i 9 di media dei Paesi Ocse.

Da “Il Sole 24ore Sanità” n. 27, del 13-19 luglio 2010
Rapporto Osmed 2009. Crescono dosi e prescrizioni.
Oltre 25 mld. di euro, il 75% a carico del Ssn (il 25% riguarda l’acquisto privato), per una spesa media pro-capite di 420 euro ed un’assistenza farmaceutica erogata per tre quarti attraverso le farmacie ed un quarto direttamente attraverso le strutture sanitarie pubbliche. E’ questo il profilo del consumo dei farmaci in Italia tracciato dal “Rapporto nazionale Osmed 2009”, che analizza quantità e qualità dei consumi, esaminando in particolare gli atteggiamenti prescrittivi dei Medici di medicina generale sul fronte dell’appropriatezza. Quasi un terzo della spesa complessiva riguarda patologie croniche rilevanti come quelle cardiovascolari e tumorali, mentre l’acquisto privato si concentra, per quasi il 10% della spesa complessiva, sui farmaci per problemi gastrointestinali e del sistema nervoso centrale. I farmaci del sistema cardiovascolare, con oltre 5 mld. di euro, sono la categoria terapeutica più utilizzata, con una copertura di circa il 94% da parte del Ssn. Al secondo posto della spesa ci sono i gastrointestinali (12,7% del totale), i farmaci del sistema nervoso centrale (12,5%) e gli antineoplastici (11,7%), coperti per il 98,8% della spesa dal Ssn. I farmaci dermatologici, quelli del sistema genito-urinario e ormoni sessuali ed i farmaci dell’apparato muscolo-scheletrico sono invece le categorie maggiormente a carico dei cittadini. Gli over 60 assorbono circa il 60% della spesa e delle dosi giornaliere; in media un over 75 consuma 12 volte di più di una persona tra i 25 ed i 34 anni (17 volte di più in termini di dosi), mentre la popolazione pediatrica (fino a 14 anni) consuma meno del 3% delle dosi e della spesa. Il consumo territoriale di farmaci di classe A è aumentato del 3,4% rispetto al 2008, per un totale di 30 scatolette ad abitante l’anno, che conferma un trend decennale di crescita dei consumi, con una variazione media del 5% annuo; dal 2000 al 2009 l’assunzione di medicinali è aumentata del 60%. Aumenta troppo poco invece il consumo dei medicinali equivalenti, che si attesta solo al 28% della spesa, nonostante nel corso del 2009 abbiano perso il brevetto alcuni principi attivi molto prescritti.

2. Dalle Agenzie di stampa regionali
Da “Lombardia notizie”, notiziario della giunta regionale del 29 ottobre 2010
Santa Rita, Regione parte lesa, bene nostri controlli.
In relazione alla sentenza di condanna ad alcuni medici della clinica Santa Rita di Milano, una nota dell’Avvocatura regionale sottolinea che “la parte prevalente della pena riguarda la deontologia e la moralità dei singoli operatori condannati (lesioni gravissime), non certo il sistema sanitario regionale”. “Per quanto riguarda l’altro aspetto della pena, prosegue la Nota, e cioè la truffa, il Tribunale ha considerato a pieno titolo la Regione come parte lesa ed ha riconosciuto come fattore essenziale per l’accertamento della verità l’efficienza del sistema regionale dei controlli sulle prestazioni sanitarie. Del resto la consulenza tecnica alla Procura è stata data proprio da dirigenti e medici del Servizio Sanitario Regionale. E’ proprio tale consulenza che ha permesso di rilevare e provare l’uso distorto dei codici da parte dei soggetti condannati per ottenere Drg più remunerativi”.

Da “Lombardia notizie”, notiziario della giunta regionale del 4 novembre 2010
Farmaci, Regione a Codacons:spesa sotto controllo.
“Non è affatto vero, come sostiene il Codacons, che la Lombardia sia una Regione in cui c’è una spesa eccessiva per i farmaci. I veri dati, non quelli parziali e fuorvianti diffusi dall’associazione, lo dimostrano in maniera inequivocabile”. E’ quanto si legge in una Nota di Regione Lombardia, in replica a quanto sostenuto oggi nel corso di un convegno a Roma, dall’associazione di consumatori. “Innanzitutto, prosegue la Nota, va ricordato che la Lombardia è una delle poche Regioni che nel 2009 ha rispettato il tetto del 13,6% relativo alla farmaceutica territoriale, in cui sono inclusi non solo i farmaci erogati dalle farmacie con la cosiddetta “ricetta rossa” ma anche quelli distribuiti direttamente”. “Inoltre, si legge ancora nella Nota, dal Rapporto OSMED 2009, che è la relazione nazionale redatta dall’Agenzia Italiana del Farmaco che analizza i dati di consumo dei farmaci sia a livello nazionale che regionale, si evidenzia che: 1) la spesa lorda farmaceutica pro-capite in Lombardia (riferita all’anno 2009) è pari a 197,6 euro contro un valore medio nazionale pari a 215,3 euro; in Lombardia la spesa procapite è inferiore al valore medio nazionale dell’8%; 2) il numero di confezioni di farmaci pro-capite in Lombardia nel 2009 è stato pari a 14,7 contro un valore medio nazionale di 17,6, quindi in Lombardia tale valore è inferiore del 17% rispetto a quello nazionale; 3) in termini di DDD/1000 abitanti die, che è una modalità di misura del consumo intesa come dosi giornaliere di farmaco prescritte per 1000 abitanti, in Lombardia nel 2009 si è registrato un valore pari a 815,6 DDD/1000 abitanti die contro un valore medio nazionale paria 926,2 DDD/1000 abitanti die; quindi la Lombardia ha un valore di consumo di farmaci inferiore del 12% rispetto al valore medio nazionale”. “Per quanto riguarda in particolare i medicinali per l’infertilità citati dal Codacons, specifica la Nota, e cioè le gonadotropine e gli stimolanti dell’ovulazione, sempre secondo il Rapporto OSMED, il consumo, misurato come DDD/1000 abitati die, di tali farmaci in Lombardia nel 2009 è stato pari a 36,9 contro un valore medio nazionale pari a 40,3, mentre in Emilia Romagna, ricordata come realtà virtuosa, è stato pari a 41,7 DDD/1000 abitanti die”. “Da questi pochi dati - conclude la Nota - si capisce bene come le accuse del Codacons siano del tutto infondate”.

Da “Lombardia notizie”, notiziario della giunta regionale dell’8 novembre 2010
Formigoni: governo adotti quoziente familiare.
“È arrivato il momento che anche a livello nazionale tutte le forze politiche si orientino in questa direzione, mettendo la famiglia al centro delle politiche con grande decisione”. Un esempio per tutti? L’applicazione del quoziente familiare. È quanto afferma il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, intervenendo all’apertura della seconda conferenza nazionale sulla famiglia, in programma da oggi fino al 10 novembre a Milano. Formigoni parla dopo il cardinale Dionigi Tettamanzi al Milano Convention Centre, indicando con chiarezza le basi della politica per le famiglie promossa da Regione Lombardia: presente il Governo italiano con i ministri Carlo Giovanardi, Mara Carfagna e Maurizio Sacconi. Tanti interventi, due fondamenti. Non è per buonismo né per opportunismo che Regione Lombardia ha promosso una serie di interventi che vanno dal buono famiglia (17 milioni nel 2010) al fondo Nasko (5 milioni di euro), dal sostegno all’associazionismo con la legge 23 al sistema delle doti (per l’istruzione dei figli, la cura degli anziani, le cure mediche o la formazione), dall’impegno per l’edilizia residenziale pubblica (canone moderato e convenzionato) al fondo per l’acquisto della prima casa indirizzato alle coppie giovani (10 milioni per il 2011). Formigoni sgombera il campo dalla retorica indicando le architravi della sua politica: 1) “La famiglia preesiste allo Stato: è soggetto di diritti che devono essere riconosciuti e valorizzati in un’ottica sussidiaria”; 2) “Sostenere le famiglie significa chiamarle a essere corresponsabili e protagoniste nella proposta di progetti concreti”. L’obiettivo, dunque, “è mettere le famiglie al centro dell’attenzione, facendole diventare centro propulsivo, attore protagonista di interventi e contributi”. La famiglia come investimento. Fondamenti chiari, dunque, azioni altrettanto chiare: il sostegno della Regione “non è concepito come spesa sociale ma come un investimento che concorre alla competitività del sistema”. Il metodo di lavoro adottato è quello del coinvolgimento diretto delle famiglie e delle loro rappresentanze: “Grazie alla nostra azione le associazioni familiari si sono moltiplicate in Lombardia a testimonianza del fatto che basta chiamarle a un’assunzione di responsabilità per vederle scattare. Oltre 6 mila progetti sono stati finanziati con fondi regionali e hanno trovato realizzazione in questi anni”. Sì al quoziente familiare. Prima di concludere il suo intervento il presidente lancia l’appello affinché l’Italia veda l’applicazione del quoziente familiare: “L’utilizzo del quoziente familiare è la conseguenza di un riconoscimento culturale: la sfida è quella di riconoscere la famiglia sempre di più come perno del futuro e come protagonista della vita sociale ed economica del nostro Paese. Il quoziente familiare è un concetto che deve ispirare l’azione e le politiche di tutti i soggetti coinvolti, pubblici e privati. In Lombardia stiamo lavorando per rendere il quoziente familiare un principio trasversale a tutte le politiche e abbiamo iniziato ad applicarlo sperimentalmente all’interno della dote lavoro, riconoscendo cioè una differenziazione nella erogazione di ammortizzatori sociali in base al numero di componenti familiari”. Un esempio, questo, per tutto il Paese.

Da “Settegiorni PD”, notiziario del gruppo PD in Consiglio regionale.
È uscito il numero 115 del 5 novembre 2010.
Controlli sulle prestazioni nel privato accreditato da rivedere.
Dopo il caso Santa Rita, recentemente riportato alla ribalta dalle cronache giudiziarie, c’è stato un effettivo aumento dei controlli, da un lato perché Fazio aveva dato questa indicazione, dall’altro perché nel momento in cui Regione Lombardia ha dato le regole di sistema era già stato indicato un innalzamento del numero dei controlli. Ma questo, secondo il PD, non basta affatto. “Il vero tema è quello di rivedere le tipologie dei contratti di lavoro applicati ai medici delle strutture del settore privato accreditato che spesso sono costruiti sull’incentivazione economica a fronte del numero e del tipo di prestazioni erogate, attacca Sara Valmaggi. E’ un tipo di contratto che alla fine incentiva comportamenti scorretti nei medici che non hanno etica professionale adeguata. Finché non si rivede davvero lo strumento e non si riconoscono meccanismi incentivanti che riguardano, invece della quantità delle prestazioni, la qualità e l’appropriatezza, il problema non sarà risolto”. Il caso Santa Rita è scoppiato, come è noto, non per opera dei controlli ma per opera delle indagini della magistratura. I controlli effettuati spesso sono di tipo formale e risultano pertanto poco efficaci. “La modulistica non permette di comprendere se gli interventi siano appropriati o meno. Vanno pertanto inserite clausole per misurare l’appropriatezza altrimenti non ci saranno controlli attendibili”.

3. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Da “Governo.it”, la newsletter del governo italiano
Newsletter n. 41 del 9 novembre 2010
Salute mentale: un sistema informativo per valutare l’efficienza delle strutture.
Un sistema ad hoc per la rilevazione di dati sulle attività assistenziali dei dipartimenti di salute mentale, che mira alla piena condivisione delle informazioni tra aziende sanitarie, regioni o province autonome e amministrazioni centrali, in risposta ai bisogni di salute dell’utenza. È quanto prevede il Decreto del Ministro della Salute che istituisce il “Sistema informativo per la salute mentale”, pubblicato sulla GU del 29 ottobre 2010. Il sistema, nel rispetto della privacy dei cittadini-utenti, è concepito per costituire una base dati integrata, dalla quale rilevare informazioni relative all’assistenza a persone adulte con problemi psichiatrici. Esso si basa su tracciati record di scambio, consentendo così la cooperazione ed integrazione dei diversi sistemi informativi localmente in uso, che rimangono pertanto gestiti in piena autonomia dalle singole amministrazioni regionali. Le regioni e le province autonome comunicano al “Sistema informativo per la salute mentale”, mantenendole aggiornate, le informazioni anagrafiche dei Dipartimenti di salute mentale secondo le modalità indicate nel disciplinare tecnico allegato al decreto, contenente, fra l’altro, una puntuale descrizione del sistema informativo, le modalità di abilitazione degli utenti, quelle di trasmissione dei dati e le garanzie per la sicurezza della trasmissione. Entro sei mesi dall’entrata in vigore del decreto, le regioni e le province autonome hanno la facoltà di mettere a disposizione del Sistema informativo per la salute mentale i dati del 2010. Link al Dossier:
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/sistema_informativo_salute_mentale/

Dalla Conferenza delle Regioni: http://www.regioni.it/newsletter
Regioni.it n. 1677 del 2 novembre 2010
Manovra: effetti sull’edilizia sanitaria, preoccupazione delle Regioni.
Le Regioni hanno consegnato all’Esecutivo (nel corso della Conferenza Stato-Regioni del 28 ottobre) una nota in cui esprimono preoccupazione per la situazione di criticità nel settore dell’edilizia sanitaria e dell’ammodernamento tecnologico, con particolare riferimento all’articolo 20 della Finanziaria del 1988. Documento della Conferenza delle Regioni del 28 ottobre 2010. “Stato di attuazione dell’art. 20 della Legge n. 67/88 edilizia sanitaria e ammodernamento tecnologico”. 1) L’art. 2, comma 69, della legge finanziaria 2010, n. 191 del 23 dicembre 2009 eleva l’importo destinato al programma pluriennale di interventi in materia di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico, già rideterminato in 23 miliardi di euro, a 24 miliardi di euro, il finanziamento complessivo dell’art. 20 della Legge 67/88. 2) Le risorse complessivamente assegnate alle Regioni al 30 giugno 2010, già individuate dal CIPE e impegnate mediante specifici Accordi di Programma ammontano a € 15.285.958.367,91. 3) Restano pertanto da impegnare quasi 9 miliardi di euro per i quali le Regioni stavano presentando i relativi programmi. Effetti della manovra finanziaria. 1) L’art. 2 comma 1 e l’art. 14 comma 2 del D.L. 30/5/2010 n. 78 dispongono che, per perfezionare gli Accordi di Programma di cui all’art. 20 Legge n. 67/1988 ed impegnare i 9 mld di euro, deve essere valutata l’incidenza delle suddette disposizioni sul capitolo di bilancio n. 7464, sul quale vengono impegnate le risorse dell’art. 20. 2) Quindi, ad oggi, gli importi previsti negli Accordi di Programma già predisposti dalle Regioni (di cui alcuni già valutati dal Nucleo di Valutazione del Ministero della Salute) sono congelati. 3) A sua volta il citato decreto legislativo ha sospeso a tempo indeterminato anche i Nuclei di Valutazione, sospendendo di fatto tutta l’attività istruttoria degli Accordi. 4) Le previsioni, assunte in via informale, danno un’ipotesi di circa 200-300 milioni di euro in competenza per gli esercizi 2011 e 2012, a fronte di progetti già esaminati favorevolmente dal Nucleo di Valutazione per circa 600 mln di euro. Di fatto ciò equivale a sospendere l’attività di progettazione con un ritardo dei prossimi interventi di almeno 5 anni. 5) Sempre da informazioni informali, la cassa per l’anno 2011 è prevista in circa 75 mln di euro e per il 2012 in circa 300 mln di euro. I pagamenti medi di cassa effettuati dal 2007 al 2010 da parte del Ministero dell’Economia, a livello nazionale, variano tra i 600 e i 650 mln di euro annui. Ciò equivale a prevedere una probabile sospensione dei cantieri in corso nella primavera prossima, tenuto conto che molte opere sono nella fase massima di realizzazione. 6) La mancanza di risorse, sia di competenza che di cassa, delinea la necessità di sospendere l’applicazione delle normative che sono alla base dei processi autorizzativi all’uso delle strutture ospedaliere e, tra queste, le nuove norme fondamentali relative alla sicurezza antincendio e alla sicurezza sismica. Altresì vi è la necessità di considerare l’applicazione delle suddette normative anche per la parte manutentiva che verrebbe realizzata in strutture che comunque non potranno rispondere a quei requisiti minimi definiti dalla norma”. Il testo della nota è stato pubblicato nella sezione “conferenze” del sito www.regioni.it, il link è: www.regioni.it/upload/281010ART_20.pdf

Sperimentazione clinica e professioni sanitarie: ok “condizionato” a delega.
E’ un parere favorevole, ma condizionato all’accoglimento di alcuni emendamenti, quello che le Regioni hanno espresso nel corso della conferenza Stato-Regioni del 28 ottobre, sulla Delega al Governo per il riassetto della normativa in materia di sperimentazione clinica e per la riforma degli ordini delle professioni sanitarie. Gli emendamenti proposti dalle Regioni sono contenuti in un documento che è stato consegnato al Governo e che è stato pubblicato nella sezione “Conferenze” del sito www.regioni.it , il link è:
www.regioni.it/upload/281010Sperimentaz_clinica.pdf

Regioni.it n. 1678 del 3 novembre 2010
Cerm: i numeri del federalismo in sanità.
“I numeri del federalismo in sanità” è uno studio recente prodotto dal Cerm, analizzando la bozza di decreto sul federalismo fiscale - “benchmarking” e costi standard – in base ai profili di spesa sanitaria anche per fasce di età. Per determinare gli standard di spesa sanitaria si selezionano le Regioni che, nel corso degli ultimi anni, hanno rispettato la programmazione realizzando condizioni di sostanziale equilibrio di bilancio e, inoltre, hanno erogato prestazioni di qualità, testimoniate da rilevazioni e riflesse da un saldo attivo dei flussi di mobilità. Queste Regioni sono assunte come benchmark: Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Umbria, Veneto. La media, sulle 5 Regioni benchmark, dei valori di spesa pro-capite per fascia di età è assunta come valore standardizzato del fabbisogno sanitario pro-capite per quella stessa fascia di età. Il fabbisogno standardizzato è infine applicato alla struttura demografica delle altre Regioni al 2009, per ottenerne il fabbisogno standardizzato aggregato, prima per capitolo di spesa (diagnostica specialistica, farmaceutica territoriale, assistenza ospedaliera) e poi complessivo (Ssr). Si riportano anche i risultati dell’applicazione alla demografia delle varie Regioni dei valori medi di spesa sanitaria pro-capite per fasce di età calcolati sulle Regioni. benchmark. Anche per le Regioni benchmark si segnalano i valori teorici del confronto tra spesa contabile a consuntivo e fabbisogno standardizzato. Le Regioni che, dopo la standardizzazione, fanno registrare una spesa a consuntivo 2009 superiore al fabbisogno standardizzato, sono quelle che dovrebbero sostenere azioni correttive (di razionalizzazione, efficientamento, responsabilizzazione degli operatori di settore, etc…). La Regione che fa registrare lo scostamento assoluto maggiore è il Lazio, oltre 1,5 miliardi di Euro, pari al 14% della spesa contabilizzata nel 2009. Segue la Campania, che dovrebbe operare una riduzione di quasi 1,5 miliardi di Euro, equivalenti a circa il 14% del consuntivo 2009. Quindi la Puglia, 653 milioni di sovraspesa, per l’8,9% del consuntivo; la Sicilia, circa 390 milioni di Euro, per il 4,5%; la Calabria, 354 milioni di Euro, per il 9,5%. Riduzioni percentuali significative dovrebbero operare anche il Molise, 9,3% e circa 60 milioni di Euro, la Sardegna, 8,5% e circa 264 milioni di Euro, e la Basilicata, circa 5,8% e 63 milioni di Euro. Il Piemonte dovrebbe correggere del 3,6% che, data l’ampiezza della Regione, equivale a più di 300 milioni di Euro. Scostamenti percentuali a doppia cifra per la Valle d’Aosta e le due Province Autonome di Bolzano e Trento: circa 21% e 59 milioni per la prima, oltre 27% e quasi 300 milioni per Bolzano, e oltre 16% e 176 milioni per Trento. A livello Paese, se tutte le Regioni avessero condiviso gli standard di efficienza, le risorse assorbite nel 2009 sarebbero state inferiori di circa il 5,3%, passando da poco più di 110,8 miliardi di Euro a poco meno di 105 (si sarebbero liberate risorse per circa 5,8 miliardi di Euro).
Link. http://www.regioni.it/mhonarc/details_news.aspx?id=195503

Regioni.it n. 1681 dell’8 novembre 2010
Sociale: Sacconi minimizza tagli. Forte (Lazio): tagli vera assurdità.
Il ministro Sacconi minimizza il problema dell’azzeramento del fondo sociale. “Il problema - ha detto a Sacconi - non e’ il fondo sociale in senso stretto, per il quale parliamo di qualche centinaio di milioni e che peraltro si definirà nell’ambito di un decreto o della legge di stabilità a seconda di come procederemo, d’intesa con il Parlamento. Il punto è riuscire a riorganizzare in modo più efficace il sostegno alla famiglia in proporzione alla sua composizione e in riferimento ai soggetti deboli, con una specifica attenzione alla natalità. Il ministro del Lavoro inoltre sostiene che “le risorse devono essere riallocate, riorganizzate ma non dimentichiamo quanto spendiamo per la famiglia. Non avremmo il grande debito pubblico che abbiamo, se non avessimo una forte spesa diretta e indiretta, attraverso il fisco. Parliamo di circa 37 miliardi di prestazioni Inps al netto delle pensioni. Solo per la non autosufficienza le prestazioni Inps ammontano a 16 miliardi e in senso stretto per le famiglie sono 10 miliardi. Sono 18 miliardi per le agevolazioni fiscali”. Risponde Aldo Forte, assessore alle Politiche sociali e Famiglia della Regione Lazio, presente alla Conferenza Nazionale della Famiglia: “Capisco il clima da campagna elettorale nel quale purtroppo si sta svolgendo il convegno, ma far passare la cancellazione del Fondo nazionale per le non autosufficienze e i tagli al Fondo per le politiche sociali” come un aspetto marginale, “mi pare che questa sia la vera assurdità. E’ chiaro che il futuro dell’assistenza dipenderà in massima parte dall’integrazione socio-sanitaria e dalla domiciliarizzazione dei servizi, ma pensare che questi passaggi, in Italia compiuti solo in due o tre regioni del nord nel corso di anni, si possano estendere al resto del Paese dall’oggi al domani è pura utopia. Nel Lazio stiamo lavorando duramente alla riconversione di molti ospedali ma, al di là della determinazione e del coraggio della giunta Polverini, per attuare a pieno il nostro progetto di riforma del sistema non sarà sufficiente la rimodulazione della spesa sanitaria. Questa - conclude Forte - dovrà essere supportata necessariamente da maggiori investimenti in ambito sociale”.

Newsletter del “Centro Maderna” http://www.centromaderna.it/
Indice della Newsletter del 28.10.2010. Un bando europeo per il volontariato. Milano: una nuova struttura per i malati di Alzheimer. Percorsi di formazione per il sostegno dei caregivers formali e informali.
Milano: una nuova struttura per i malati di Alzheimer. (Centro Maderna)
E’ stata inaugurata a Milano, all’interno del Pio Albergo Trivulzio, una nuova struttura per i pazienti affetti da demenza. All’interno della nuova palazzina ci sono spazi dove i malati di Alzheimer possono simulare un viaggio in treno o la cura di un neonato: si tratta di terapie che aiutano a riattivare le capacità relazionali, a placare lo stato di ansia e l’aggressività, a riattivare la memoria. In particolare, la “terapia della bambola” si avvale di bambole studiate e realizzate al fine di favorire il contatto relazionale e attivare risposte tattili che favoriscano la diminuzione di aggressività e di agitazione. La “terapia del treno”, invece, è volta a limitare i disturbi scaturiti dalla scarsa accettazione dello spazio chiuso e dal conseguente desiderio di fuga. La nuova struttura del Trivulzio si sviluppa su sette pi ani ed ospita 125 posti letto destinati ad anziani non autosufficienti, oltre ad ampie aree comuni, tra cui una palestra. (Da Alzheimer 360°, 24 ottobre 2010). Link:
http://it.alzheimer-360.com/detail.php?news=3556&list=top-news&filter=day

Da “Epicentro-Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità: http://www.epicentro.iss.it/default.asp
Epicentro é uno strumento di lavoro per gli operatori di sanità pubblica, messo a punto dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità, nell’ambito del progetto per un osservatorio epidemiologico nazionale. È un portale di epidemiologia che offre aggiornamenti rapidi su differenti argomenti di salute.
Sul numero 362 del 28 ottobre 2010. West nile virus. Il 14 ottobre 2010, dal Veneto si è avuta conferma del primo caso di malattia neuroinvasiva da West Nile. Al 26 ottobre i casi segnalati sono tre. Leggi i dettagli e il notiziario di EpiCentro del 28 ottobre. Alcol e anziani. Prevenzione, condizioni di consumo a rischio e fragilità: sono alcuni dei temi in discussione al convegno Sia 2010 su alcol e anziani (Pavia, 26 novembre). La presentazione di Emanuele Scafato (Iss). Passi: rapporto nazionale 2009. Continua la pubblicazione del rapporto Passi 2009. Per la sezione “Programmi di prevenzione individuale”, è disponibile il capitolo dedicato alla vaccinazione per l’influenza stagionale. Colera ad Haiti. A dieci mesi dal terremoto che ha ucciso 250 mila persone, ad Haiti a ottobre 2010 è scoppiata un’epidemia di colera. L’Oms ha mobilitato esperti e si sta concentrando sulla prevenzione di nuovi casi. Giornata mondiale dell’ictus. Ogni anno nel mondo quasi 6 milioni di persone muoiono di ictus. Il 29 ottobre si celebra la giornata mondiale dell’ictus, giunta alla terza edizione in Italia. Leggi l’approfondimento sul sito Ccm. Obesità: l’impatto economico. Il nuovo rapporto Ocse confronta per la prima volta i dati provenienti da 11 Paesi e offre un’analisi dell’impatto economico e sanitario di una serie di interventi per la prevenzione dell’obesità.

Obesità e economia della prevenzione: il rapporto Ocse 2010
Rispetto al 1980 il tasso di obesità nei Paesi Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – Organization for economic co-operation and development, Oecd) è salito del 10%, in alcuni casi è raddoppiato o triplicato, mentre circa la metà della popolazione è in sovrappeso. Lo riferisce il nuovo rapporto Ocse “Obesity and the economics of prevention: fit not fat” che confronta per la prima volta dati provenienti da 11 Paesi e offre un’analisi dell’impatto economico e sanitario di una serie di interventi per la prevenzione dell’obesità in 5 Paesi Ocse, svolta in collaborazione con l’Oms. Link: http://www.epicentro.iss.it/problemi/obesita/Ocse2010.asp

Sul numero 363 del 4 novembre 2010. alcol: bassa percezione del rischio. La percezione del rischio legato al consumo dannoso di alcol rispetto a quello delle droghe è molto bassa: Emanuele Scafato (Cnesps-Iss) commenta un recente articolo pubblicato su The Lancet. Passi: rapporto nazionale 2009. Continua la pubblicazione del rapporto Passi 2009. Per la sezione “Programmi di prevenzione individuale”, è disponibile il capitolo dedicato alla vaccinazione antirosolia. Benessere sui luoghi di lavoro. I problemi di salute mentale sono diventati una delle principali cause di assenteismo e di pensionamento anticipato. L’Oms Europa pubblica un report sul benessere mentale dei lavoratori. Malattie infettive. L’Ecdc pubblica il primo rapporto annuale sulle minacce per la salute. 192 le malattie infettive monitorate nel 2009 dall’intelligence epidemica anche se il documento tratta prevalentemente l’influenza A/H1N1v.

Benessere sui luoghi di lavoro.
Sono circa 450 milioni le persone che in tutto il mondo soffrono di disturbi neurologici, mentali e comportamentali. Persone che sono spesso soggette a isolamento sociale, bassa qualità della vita e alta mortalità. I disturbi mentali, che comprendono schizofrenia, depressione, disturbi d’ansia, anoressia e bulimia nervose, disturbi da abuso di sostanze e di alcool e disturbi ossessivi, costituiscono un importante problema di sanità pubblica. Si presentano infatti in tutte le classi d’età, sono associati a difficoltà nelle attività quotidiane, nel lavoro, nei rapporti interpersonali e familiari, e sono all’origine di elevati costi sociali ed economici per le persone colpite e per le loro famiglie. La crescente consapevolezza dell’aumento dell’incidenza e della sofferenza che circonda i disturbi mentali ha reso necessarie azioni di prevenzione oltre che di cura di queste patologie. In Italia, uno studio pubblicato nel 2004 sul Giornale italiano di psicopatologia valuta il benessere tra il personale che lavora nel settore sanitario. In generale il personale ha mostrato un discreto livello di benessere. Lo studio indica anche che il benessere è poco legato allo status economico e professionale. Consulta la sintesi dello studio. Link:
http://www.epicentro.iss.it/temi/mentale/mentale.asp

4. Links:
“SOS Sanità”, www.sossanita.it
Le news del 27 ottobre 2010. Decisione di Finanza Pubblica 2011-2013: le osservazioni delle Regioni. Assemblea annuale Anci - Padova 10/13 novembre. SpiCgil – Ires. Il capitale sociale degli anziani. Cisl La famiglia protagonista: lavoro, fisco e welfare. Cocaina il consumo controllato, a cura di Grazia Zuffa. Retorica e realtà nella determinazione dei fabbisogni standard nella sanità, di Giuseppe Pisauro. Censis. Gli scenari del welfare tra nuovi bisogni e voglia di futuro.

Le news del 3 novembre 2010. Seminario di SOS Sanità: “Gli effetti in Sanità del decreto su Federalismo fiscale, costi e fabbisogni standard”, Roma, 22 novembre 2010. Piano Infanzia: le osservazioni delle Regioni. Lettera dei Presidenti dell’ANCI, dell’UPI e della Conferenza delle Regioni al Presidente del Consiglio. Conferenza delle Regioni: Stato di attuazione dell’art. 20 della legge n. 67/88 edilizia sanitaria e ammodernamento tecnologico. Fanno bene i farmaci equivalenti, di Paolo Siviero
 

Login
Webmaster CGIL Lombardia: Via Palmanova 22 - 20132 Milano | e-mail: cgil_lombardia@cgil.lombardia.it | telefono 39 02 262541 | fax 39 02 2480944 | CGIL LOMBARDIA Codice Fiscale : 94554190150 Web Privacy Policy e Cookies