Block Notes n. 12, giugno 2010


Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
1. Dalle Agenzie di stampa regionali
Sla, in regione modello di cura da esportare
Lombardia. Esclusione sociale, Formigoni: riformare welfare

2. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Dati 2009 su spesa, finanziamento e risultato d’esercizio del Ssn
Tossicodipendenze in Italia: Relazione Annuale 2010
Fazio: sanità; condizionare blocco turnover a tavolo tecnico Regioni In arrivo decreti attuativi legge 69: farmacie strutture socio-sanitarie
Federalismo fiscale: ora i livelli essenziali di assistenza
Badanti in Piemonte
Obiettivi del millennio: i progressi della Regione europea dell’Oms
Determinanti sociali della salute e programmi sanitari: il rapporto Oms
Malattie croniche in Europa: il report dell’Osservatorio europeo

3. Links:
Agenas
Cergas Bocconi
Lavoce.info

1. Dalle Agenzie di stampa regionali
Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 23 giugno 2010
Sla, in regione modello di cura da esportare.
Regione Lombardia mette a disposizione dei malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica e delle loro famiglie un contributo mensile di 500 euro per lo svolgimento delle normali attività di vita quotidiana. Inoltre, al fine di sollevare temporaneamente le famiglie dall’attività di cura del proprio congiunto, può essere programmato un “ricovero di sollievo” (fino a 90 giorni in un anno) presso strutture accreditate (residenze sanitarie assistenziali per anziani, Rsa e nelle residenze sanitarie assistenziali per persone con disabilità, Rsd), senza costi aggiuntivi. Sono questi alcuni degli interventi messi in atto da Regione Lombardia a favore dei malati SLA ricordati questa mattina dall’assessore alla Famiglia della Regione Lombardia, Giulio Boscagli, nel suo intervento al convegno, promosso dalla Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere (Fiaso), per presentare una ricerca, condotta dalla stessa Fiaso in 10 Aziende ospedaliere e in 14 Asl di Lombardia e Veneto per approfondire i percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali relativi a questa patologia. Secondo una stima per difetto, in Italia ci sono quasi 2.400 casi di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), di cui oltre 900 in Lombardia, mentre nei prossimi anni ne sono attesi altri 3.600. La SLA è una malattia neuromuscolare degenerativa, classificata come rara, di cui non si conoscono le cause. Dall’esordio della patologia, la speranza di vita è di pochissimi anni ed in questo tempo i muscoli si atrofizzano progressivamente e conducono alla totale paralisi del corpo. Già dal 2006 Regione Lombardia ha costituito un gruppo di lavoro interassessorile, interamente dedicato alla SLA, che individuasse le modalità più opportune per affrontare alcuni problemi specifici che molto concretamente incidono nella vita dei malati e delle loro famiglie. E’ stato inoltre sottolineato il ruolo del Centro Clinico Nemo dell’ospedale Niguarda di Milano, come fiore all’occhiello del Sistema Sanitario, in grado di garantire un approccio globale a questa e ad altre gravi malattie. “Si deve poter disporre - è il commento dell’assessore alla Sanità, Luciano Bresciani - di due livelli di assistenza: il primo livello per acuti, nel quale trovare il massimo dell’offerta tecnologica, e il secondo livello territoriale, in cui disporre di un’assistenza multidisciplinare completa ed efficace, che pone al centro del sistema il paziente e il suo medico di fiducia. Solo così sarà possibile offrire risposte chiare ed immediate in grado di incidere sulla qualità della vita dei malati di SLA. La sfida per il futuro è portare la medicina sul territorio, studiando un sistema che porti a creare dei satelliti attorno all’hub ospedale che aiuti ad affrontare la vera questione dei prossimi anni, la cronicità”.

Da “Lombardia notizie”, Notiziario della giunta regionale del 23 giugno 2010
Lombardia. Esclusione sociale, Formigoni: riformare welfare.
E’ un quadro in chiaroscuro quello che emerge dal rapporto 2009 sull’esclusione sociale in Lombardia. La disoccupazione, ad esempio, è passata dal 3,7% del 2008 al 5,4% del 2009 con una diminuzione del tasso di occupazione dal 67% del 2008 al 65,8% del 2009. Ma, anche in questo contesto, la Lombardia mostra una situazione migliore rispetto a quella delle altre Regioni. L’analisi dei redditi mostra infatti una struttura delle diseguaglianze più contenuta. E anche dalla lettura multidimensionale del fenomeno, considerando cioè come fattori reddito, bisogni primari, salute, istruzione e lavoro, è emersa una condizione migliore rispetto alla media nazionale: sono infatti presenti segnali di povertà in almeno due ambiti per il 5,4% dei cittadini lombardi, mentre il dato nazionale è il 12,1%. Per fare “ancora meglio e ancora di più”, secondo Formigoni, è però quanto mai necessario realizzare un nuovo sistema di welfare, “più moderno e efficace sul fronte degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive e che sia realmente universale e fondato su un principio di responsabilità del lavoratore, non ripercorrendo forme di assistenzialismo sorpassate e dannose. Serve un nuovo welfare che riconosca e valorizzi la centralità della famiglia, del profit e del privato sociale quali motori e fattori di sviluppo e che sappia creare quelle condizioni affinché le opportunità siano davvero a disposizione di tutti”. L’assessore Boscagli ha parlato di un “welfare delle opportunità, che sappia stimolare e valorizzare le energie presenti nella società, per costruire la Lombardia e l’Italia del dopo crisi e che permetta di realizzare politiche stabili nel tempo che coinvolgano tutti gli attori principali del nuovo welfare, le istituzioni a tutti i livelli, il terzo settore e il mondo imprenditoriale”. Come? Integrando gli interventi realizzati, che permetta nel breve periodo di arrivare anche a un indicatore di reddito unico, e ampliando la collaborazione con terzo settore e mondo imprenditoriale. “E’ necessario un nuovo approccio - è la sintesi di Boscagli - che valorizzi ad ogni livello la responsabilità della persona che stimoli ciò che il tessuto sociale è capace di generare. E la miglior politica pubblica non è l’assistenzialismo, ma il sostegno sussidiario a chi concretamente porta aiuto, a chi porta cibo, a chi è capace di rimettere in carreggiata la persona in difficoltà orientandola, formandola, mettendola nelle condizioni di camminare da solo”.

2. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Dalla Cgil. Dipartimento welfare.
Manovra: scheda CGIL su Previdenza, Sanità e Sociale.
Una Scheda CGIL illustra e commenta le misure relative alla Previdenza, alla Sanità e al Sociale contenute nel Decreto Legge 78 del 31 maggio 2010 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica) in discussione ora al Senato. Sarà aggiornata in base alle modifiche introdotte nel corso del dibattito in Parlamento. Leggi la scheda:

 http://www.cgil.it/tematiche/Documento.aspx?ARG=WELF&TAB=0&ID=14112

Da “governo.it” la newsletter del Governo italiano.
Dalla newsletter n. 24, del 22 giugno 2010.
Dati 2009 su spesa, finanziamento e risultato d’esercizio del Servizio sanitario nazionale.
E’ stato presentato il 15 Giugno 2010 alla presenza del Ministro della Salute Fazio il Rapporto Sanità 2009. La spesa complessiva effettiva del SSN sostenuta nel 2009, desunta dai dati del Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS) del 4° trimestre 2009, alla data del 22 marzo 2010 viene intesa quale somma dei costi di produzione delle funzioni assistenziali con i saldi della gestione straordinaria e di quella relativa all’intramoenia ed ammonta a 109,669 miliardi di euro, di cui 109,064 riferiti alle regioni e alle province autonome e 0,606 agli altri enti del SSN finanziati direttamente dallo Stato. L’ammontare della spesa delle regioni sottoposte ai piani di rientro anche per l’anno 2009 è stata oggetto di analisi volte ad individuare l’eventuale presenza di rischi di contabilizzazione che saranno oggetto di specifico riscontro in sede di invio del dato di conto consuntivo previsto per il prossimo 30 giugno 2010. A partire dall’anno 2008, la rilevazione dei conti del SSN è effettuata attraverso un nuovo modello CE (conto economico) molto più analitico del precedente e con la possibilità di isolare meglio alcune tipologie di ricavo e di costo oltre che permettere un più agevole consolidamento sia regionale dei conti aziendali che nazionale dei conti regionali. Il rapporto tra spesa complessiva del SSN e PIL si attesta al 7,2 %. L’incremento percentuale della spesa complessiva del SSN a livello nazionale rispetto al 2008 è del 2,4 %, mentre quello regionale è pari al 2,3 %, rilevandosi tra gli aumenti, quello più elevato nella P.A. di Trento e la riduzione per la P.A. di Bolzano anche in virtù di riclassificazioni contabili che hanno determinato la fuoriuscita di spesa sociale prima presente in ambito sanitario. La spesa media pro-capite nazionale è di 1.826 euro, mentre il valore medio riferito alle regioni e alle province autonome è di 1.816 euro. A livello territoriale si riscontra un’ampia variabilità tra il valore minimo di 1.671 euro della Sicilia ed i valori massimi notevolmente oltre la media nazionale.

Link:

http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/rapporto_sanitario_2010/

spesa_servizio_sanitario.pdf

Dalla newsletter n. 25, del 29 giugno 2010.
Tossicodipendenze in Italia: Relazione Annuale 2010.
Nel 2009 i consumatori di droga in Italia sono diminuiti rispetto all’anno precedente. E’ quanto emerge dalla Relazione annuale al Parlamento sull’uso di sostanze stupefacenti e sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, messa a punto dal Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri. I motivi dell’inversione di tendenza nei consumi sono molteplici. Hanno contribuito tutte le azioni di prevenzione messe in atto sia a livello centrale che regionale, oltre alle nuove regole per il controllo, dai drug test per i lavoratori a rischio e per avere la patente ai test su strada e sicuramente la crisi economica, che ha ridotto gli acquisti di droga soprattutto per quei consumatori occasionali dello “sballo del fine settimana”. Il calo dei consumi vale sia per la popolazione generale che per quella studentesca (15-19 anni) e si riferisce a tutte le sostanze stupefacenti. Negli ultimi 12 mesi, è da rilevare una diminuzione particolarmente significativa della cannabis nella popolazione generale, mentre per gli studenti diminuiscono tutti i consumi tranne quello di stimolanti. Per entrambe le categorie, si conferma la forte tendenza al policonsumo (più droghe o droga insieme ad alcol). Alla diminuzione dei consumi di droga, dunque, va in contro tendenza il consumo di alcol: l’assunzione quotidiana è aumentata, dal 2007 al 2010. Questo andamento contrapposto potrebbe trovare spiegazione nella minore capacità di spesa, soprattutto negli utilizzatori occasionali di sostanze stupefacenti, a causa della crisi economica e nella minore percezione del rischio per la salute rispetto alle droghe. Scarica il Dossier del 22.6.2010: http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/relazione_tossicodipendenze_2010/

Dalla Conferenza delle Regioni: http://www.regioni.it/newsletter/
Regioni.it n. 1603 del 22 giugno 2010.
Fazio: sanità; condizionare blocco turnover a tavolo tecnico Regioni. In arrivo decreti attuativi legge 69: farmacie strutture socio-sanitarie.
Lentamente, ma qualche impostazione della manovra correttiva del Governo sta cambiando, perlomeno a parole, nelle ipotesi di lavoro di alcuni provvedimenti che interessano direttamente la sanità. “Stiamo verificando come è la situazione allo stato attuale, ma stiamo lavorando anche all’ipotesi di condizionare il blocco del turnover a un tavolo tecnico con le Regioni - lo ha annunciato il ministro della Salute Ferruccio Fazio -. Poichè ci sono Regioni già soggette al blocco per via del piano di rientro dal deficit sanitario, dobbiamo discutere di questo con tutti i Governatori e tutte le categorie, rimandando la scelta al tavolo tecnico”. Segnali positivi anche per quanto riguarda il piano di rientro del Lazio: “Si intravedono segnali di cambiamento di rotta e quindi di ottimismo”, ha detto sempre il ministro della Salute. “Insieme alla Polverini - spiega Fazio - abbiamo attivato una serrata collaborazione. Anche se è presto, perchè non ci siamo ancora espressi ufficialmente, si intravedono comunque segnali di cambiamento. Per la valutazione finale - conclude - bisognerà aspettare ancora, dice, prevedendo circa due settimane di attesa”. Fazio annuncia anche che entro “la prossima settimana o addirittura entro quella in corso il Ministero emanerà i decreti attuativi della legge 69 che rende le farmacie strutture socio-sanitarie”. Con le nuove norme, ha ricordato Fazio, “sarà possibile l’assistenza alle pratiche di automedicazione da parte degli infermieri nelle farmacie, che avranno anche la possibilità di effettuare prenotazioni e consegnare referti”. Inoltre Fazio annuncia che il disegno di legge che trasforma i collegi degli infermieri in ordini professionali “è stato inserito tra le priorità e sarà tra i primi ad essere incardinato al Senato. E spero che entro sei mesi diventi legge”. Per quanto riguarda la formazione degli infermieri che sono “in numero inferiore rispetto alle necessità perchè se ne laureano 14 mila circa ogni anno mentre ne servirebbero almeno 22 mila” Fazio ha assicurato che “insieme al ministero dell’Università stiamo valutando l’ipotesi di altre forme di docenza” non più basate “sui concorsi per la ricerca ma sulla capacità di insegnamento”. Percorsi, ha detto Fazio, nei quali saranno coinvolti gli infermieri stessi.

Regioni.it n. 1605 del 23 giugno 2010.
Federalismo fiscale: ora i livelli essenziali di assistenza.
“I costi standard come uno degli strumenti per arrivare al federalismo fiscale sono stati proposti proprio dalla Conferenza delle Regioni. Intendiamo partecipare attivamente alla loro identificazione, ma senza improvvisazioni e determinazioni unilaterali”, lo ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, commentando l’Ordine del giorno approvato oggi all’unanimità. “La manovra per come è stata congegnata rende però il percorso verso il federalismo fiscale difficilmente praticabile. Non sarebbe accettabile - prosegue Errani - un percorso basato su una logica che, sfogliando il carciofo, vada definendo i decreti delegati attuativi della legge sul federalismo fiscale per singoli comparti. Perché il sistema tenga c’è bisogno di un disegno complessivo del nuovo assetto fiscale, attraverso una serie di provvedimenti che intendiamo condividere. Ecco perché è quanto mai urgente arrivare a definire i livelli essenziali di assistenza per la sanità (Lea), fermi da molto tempo al Ministero dell’Economia, nonostante il via libera di Regioni e Ministero della Salute. Così come è urgente definire i Liveas, ovvero le prestazioni essenziali da garantire nell’ambito delle politiche sociali. Se non si raggiungeranno questi traguardi rapidamente non sarà possibile definire i costi standard che dovranno coprire sul piano finanziario le prestazioni da garantire in modo omogeneo su tutto il territorio a tutti i cittadini”.

Newsletter del “Centro Maderna” http://www.centromaderna.it/
Indice della Newsletter del 22.6.2010. Londra: nonni-guida in soccorso di giovani disagiati. Badanti in Piemonte. Focus Affettività: confrontarsi con sentimenti ed emozioni.
Badanti in Piemonte. (Centro Maderna)
La maggioranza delle assistenti familiari operanti in Piemonte (58,4%) vive con l’anziano assistito; il 31% lavora solo di giorno; il 2,8% fa il turno di notte. Lo rivela lo studio realizzato dalla Cisl regionale, in collaborazione con l’Università di Torino, su un campione di 500 badanti che svolgono la loro attività in Piemonte. Secondo lo studio, il 56,7% delle badanti dispone di una stanza propria, il 33,8% dorme nella stessa stanza dell’anziano o è sistemata in maniera precaria vicino alla sua stanza. Per queste ed altre ragioni sono numerose le assistenti familiari che denunciano malattie psicosomatiche, squilibri del comportamento (alcoolismo) o vere e proprie malattie psichiatriche. Per quanto riguarda il contratto di lavoro, il 74,8% del campione dichiara di essere in regola, invece il 18,7% ha affermato di lavorare senza tutela. Per il versamento dei contributi, il 47,5% delle assistenti afferma che è il datore di lavoro a versare i contributi, mentre il 25,9% versa autonomamente la propria quota spettante. (Newsletter Qualificare, 25, Giugno 2010)

Da “Epicentro-Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità: http://www.epicentro.iss.it/default.asp
Epicentro é uno strumento di lavoro per gli operatori di sanità pubblica, messo a punto dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità, nell’ambito del progetto per un osservatorio epidemiologico nazionale. È un portale di epidemiologia che offre aggiornamenti rapidi su differenti argomenti di salute.
Sul numero 347 del 17 giugno 2010. Piano caldo 2010. Entra nel vivo il piano nazionale di prevenzione per le ondate di calore. Leggi: il piano caldo 2010, il sistema di sorveglianza con i bollettini della Protezione civile, gli strumenti a livello europeo. Salute globale: report Oms. Dall’Oms: i progressi della Regione europea a 5 anni dal termine fissato per il raggiungimento degli obiettivi del millennio; il rapporto su determinanti sociali della salute e programmi sanitari. Attività fisica in Europa e negli Usa. On line due nuovi documenti: l’indagine Eurobarometro 2010 su sport e attività fisica e un rapporto dei Cdc con i dati sull’abitudine quotidiana dei cittadini americani all’esercizio fisico. Ben: Passi d’argento. Dal Bollettino epidemiologico nazionale (Ben), due articoli sul sistema di sorveglianza Passi d’Argento: i risultati della prima indagine multiregionale e l’anziano, risorsa in Emilia-Romagna (2009).

Obiettivi del millennio: i progressi della Regione europea dell’Oms.
A cinque anni dal termine del 2015 fissato per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio, l’Oms Europa descrive la situazione nella Regione europea. Malgrado alcuni importanti progressi siano stati raggiunti, servono più investimenti in molti settori: dalla lotta a malattie come la tubercolosi, agli sforzi per colmare le disuguaglianze di genere, dalla lotta alla povertà, agli investimenti per garantire un’istruzione primaria universale.

Determinanti sociali della salute e programmi sanitari: il rapporto Oms.
Pubblicato dall’Oms il documento “Equity, social determinants and public health programmes”. Il rapporto analizza l’impatto dei fattori sociali sulla salute degli esseri umani, propone interventi per creare una maggiore equità e intende tradurre le proposte avanzate dalla Commissione sui determinanti sociali della salute dell’Oms nel 2008 in azioni concrete e praticabili. Il Ccm ha dedicato ai contenuti del nuovo rapporto uno speciale. La Commissione, istituita dall’Oms nel 2005, aveva infatti precedentemente pubblicato il rapporto “Closing the gap in a generation: Health equity through action on the social determinants of health”, in cui venivano documentate le variabili sociali, economiche, culturali e politiche connesse all’ingiustizia nel settore sanitario.
Leggi gli articoli: http://www.epicentro.iss.it/focus/globale/globale.asp/

Sul numero 348 del 24 giugno 2010. Sistema di sorveglianza Passi. Per gli operatori Passi, ecco la sintesi dei risultati 2009 del pool di Asl. Emilia-Romagna: i report 2007-2008 delle Asl di Parma, Modena, Imola, Ravenna e Cesena. Tutti i dettagli sul sito Passi. Prevenzione nei luoghi di lavoro. Programmazione degli interventi sui luoghi di lavoro: on line un documento sull’utilizzo dei sistemi informativi, che rappresenta una guida condivisa e destinata a un’ampia platea di interlocutori. Malattie croniche in Europa. Un’analisi sanitaria, epidemiologica, sociale ed economica delle malattie non trasmissibili in Europa: l’Osservatorio europeo sui sistemi e sulle politiche sanitarie pubblica il nuovo rapporto 2010.

Malattie croniche in Europa: il report dell’Osservatorio europeo.
Le malattie croniche sono la prima causa di morte e morbosità in Europa e numerose ricerche prevedono che l’impatto di queste patologie diventerà ancora più pesante nei prossimi anni. Fino a qualche tempo fa le malattie croniche erano considerate un problema legato ai ricchi e agli anziani, ma oggi sappiamo che nei Paesi ad alto reddito colpiscono anche i poveri e i giovani, con importanti ricadute economiche sia nel pubblico sia nel privato. Proprio per il loro grande impatto, sociale ed economico, le malattie croniche hanno un ruolo determinante nella gestione della sanità pubblica. Fino ad oggi il sistemi sanitari sono stati creati e gestiti in risposte a malattie di tipo più acuto e per questo la sanità ha bisogno di strategie e interventi innovativi. Per contribuire a creare nuove risposte alle malattie croniche, l’Osservatorio europeo su sistemi e politiche sanitarie ha pubblicato il rapporto “Tackling chronic disease in Europe” un’analisi sanitaria, epidemiologica, sociale ed economica delle malattie croniche in Europa.
Leggi l’articolo: http://www.epicentro.iss.it/temi/croniche/Observatory2010.asp/

3. Links
Agenas: www.agenas.it/archivio_monitor.html
Sul sito di “Agenas” è pubblicato Monitor, la rivista trimestrale dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali
Indice di Monitor n. 25 del 2010: Editoriale: Il patto per la salute e il ruolo dell’Agenas, di Renato Balduzzi e Fulvio Mirano. Focus on: Il nuovo patto per la salute. Il Patto per la salute: un punto di partenza, di Ferruccio Fazio. Le Regioni e il Patto per la salute, di Vasco Errani. Il Patto per la salute: un’occasione per rilanciare la programmazione, di Filippo Palombo. Il testo integrale del Patto per la salute. Allegati: Riparto 2010 Fsn. Dalle Regioni. La rete oncologica in Umbria. Le Regioni e il Patto per la salute, di Maurizio Tonato, Maria Concetta Patisso, Marcello Catanelli, Paolo Di Loreto. La rete dell’emergenza sanitaria in Piemonte: il sistema 118, di Francesco Enrichens, Danilo Bono. Agenas on line. ECM, I nuovi criteri di accreditamento dei provider. La continuità assistenziale: sintesi dei risultati della ricerca Agenas. di Piergiorgio Duca, Carlo Liva, Pietro Barbieri, Gabriella Geraci, Simona Gorietti. L’osservatorio buone pratiche: il feedback dei professionisti. di Barbara Labella, Roberta De Blasi, Quinto Tozzi, Giovanni Caracci.

Cergas Bocconi: www.cergas.unibocconi.it Sul sito del CERGAS sono disponibili i seguenti documenti: La ricerca sui costi e gli standard assistenziali delle strutture protette e delle RSA per anziani.
• La ricerca sul gap di competenze manageriali nel middle management del SSN e la relativa metodologia di rilevazione.
• Gli studi sui costi delle prestazioni di laboratorio e di radiologia.

Lavoce.info
Dalla Newsletter del 25 giugno 2010
Un ministro comprensivo. Di Michele Polo
La manovra prevede per i farmaci non più coperti da brevetto la rimborsabilità solo dei quattro prodotti offerti al minor prezzo sulla base di gare organizzate dalle Asl. Le proteste di Farmindustria sono state subito raccolte dal ministro della Salute. Eppure agendo su questo segmento del mercato non si erodono le rendite necessarie a pagare i costi della ricerca. Gli ostacoli alla concorrenza e alle liberalizzazioni non sembrano arrivare dunque dai vincoli imposti dalla Costituzione, ma dall’intreccio tra interessi corporativi e disponibilità della politica ad ascoltarli. Leggi l’articolo:

http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001799.html
 

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