Block Notes n. 15, ottobre 2010


Dipartimento Welfare e nuovi diritti della Cgil Lombardia
A cura di E. Lattuada, E. Naldi, G. Roversi e M. Vespa

In questo numero:
1. Dalle Agenzie di stampa regionali
Sanità Formigoni: da noi miglior mix pubblico-privato
Sla, Regione: impegno per ricerca e cura
Fondo Nasko attivo da oggi in consultori e Cav
Costi standard, Formigoni: noi Regione benchmark

2. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Le ultime news da SOS Sanità
Farmaci: una guida per contenerne i rischi
Verso il federalismo: il fisco delle regioni e delle province e i costi standard in sanità
Liste d’attesa: Fazio annuncia nuovo Piano
Fazio su approvazione nuovi Lea
Federalismo: Errani, posti temi irrisolti, ma decisivi
Lazio: sanità, piano di rientro sotto esame
Alzheimer e prevenzione
Forum sulla non autosufficienza
Rapporto nazionale Passi 2009: rischio cardiovascolare
Attività fisica, ecco i livelli raccomandati dall’Oms per le fasce di età
Soprappeso e obesità: aspetti epidemiologici

3. Links:
Astrid-online.it
Lavoce.info

1. Dalle Agenzie di stampa regionali
Da “Lombardia notizie”, notiziario della giunta regionale del 28 settembre 2010
Sanità Formigoni: da noi miglior mix pubblico-privato.
La Lombardia non è la regione con la maggior quota di sanità privata (si trova al sesto posto), ma è quella in cui “si realizza la migliore integrazione e il miglior equilibrio tra strutture pubbliche e private”. La qualità di questo sistema, a tredici anni dalla riforma che ne ha cambiato il volto, è testimoniata da molti dati, come quelli sull’attrattività, che “confermano il primato italiano della Lombardia con un saldo tra ingressi e uscite di quasi 70.000 unità annue, cifra superiore del 70% rispetto alla seconda Regione e di quasi quattro volte rispetto alle terze”. Sono i tratti di un sistema “stabile, maturo e competitivo” quelli delineati oggi dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, che ha descritto le caratteristiche principali della sanità lombarda, intervenendo all’incontro di presentazione del libro, curato da Gabriele Pelissero e Alberto Mingardi, “Eppur si muove - Come cambia la sanità in Europa, fra pubblico e privato”. Il modello lombardo. “Il modello lombardo - ha aggiunto Formigoni - come anche questo volume testimonia, sta suscitando sempre più interesse anche al di fuori dei confini nazionali, diventando una caso di studio di eccellenza”. Basato sulla libertà di scelta, su regole uguali per tutti (è chiesto il rispetto di standard molto rigorosi) e sui pagamenti a prestazione (secondo il modello DRG), il sistema lombardo ha continuamente visto innalzarsi la propria qualità, mantenendo i conti in ordine, senza aggravi di costi per i cittadini e potendo usufruire di una percentuale di fondi sensibilmente inferiori alla media delle altre Regioni. Nonostante ciò, il bilancio è in equilibrio da diversi anni. “La ricerca costante della massima appropriatezza e la costruzione di percorsi terapeutici integrati tra ospedale e territori - ha spiegato Formigoni - ha saputo generare nel tempo una stabilizzazione e una progressiva riduzione dei tassi di ospedalizzazione”, che è scesa dal valore di 176,7 per 1000 residenti nel 1997 al valore di 135,3 per 1000 residenti nel 2008. Collaborazione pubblico/privato. Regione Lombardia ha voluto favorire e promuovere con forza lo sviluppo di innovative forme di collaborazione tra pubblico e privato in molteplici modalità. Tali forme di collaborazione hanno generato molti frutti, consentendo ad esempio: lo sviluppo di strutture multidisciplinari di altissimo livello; la condivisione di progettualità comuni, ad esempio sulle attività di ricerca clinica e sul loro trasferimento in ambito diagnostico-terapeutico; la possibilità di rinnovare profondamente l’intero tessuto dell’edilizia sanitaria regionale con il ricorso a forme di appalto innovative - concessione e project finance - alle quali il mercato ha risposto in modo molto positivo. “Oggi più che mai - ha sottolineato Formigoni - le alleanze tra fondi istituzionali e privati rappresentano la strada maestra per stare al passo con una medicina sempre più all’avanguardia, capace di studiare, curare e ricercare, e che permetta di poter competere a livello internazionale sul fronte dell’eccellenza della ricerca clinica e delle cure offerte”. Insieme alle altre eccellenze mondiali. Formigoni si è infine detto persuaso del fatto che “gli elementi costitutivi del nostro modello sanitario rappresentino una concreta possibilità di evoluzione esportabile e applicabile anche a contesti differenti. Per questo una delle nostre priorità è quella di cercare dialoghi e collaborazioni sempre più intense con le altre eccellenze mondiali, in una logica di ulteriore sviluppo, di reciproco scambio di conoscenze e di creazione di valore, volta anche a reperire nuove risorse. Credo che la sanità rappresenti uno degli ambiti principali in cui Regione Lombardia può giocare questa nuova sfida con il mondo, mettendo a disposizione le proprie eccellenze e cogliendo a sua volta tutte le opportunità per migliorarle ulteriormente”.

Da “Lombardia notizie”, notiziario della giunta regionale del 29 settembre 2010
Sla, Regione: impegno per ricerca e cura.
Regione Lombardia ha tra le sue priorità più avanzate la promozione e il sostegno a iniziative che possano aprire nuovi fronti nella lotta alle malattie più gravi e invalidanti come la SLA e attraverso le quali si possa dare la migliore assistenza possibile alle persone che ne sono colpite secondo il principio fondamentale della “persona al centro delle politiche. La volontà è dunque quella di “andare avanti in questa direzione, confermando le risorse necessarie ai vari interventi, anche in un periodo di difficoltà per le casse pubbliche”. Lo ha confermato questa mattina il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, intervenendo al primo Convegno dell’Agenzia di Ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica (AriSLA) “Nuove prospettive di ricerca. Per un futuro senza SLA!”. In Lombardia ci sono quasi 700 pazienti affetti da SLA; di questi almeno il 25% presenta un’elevata complessità assistenziale. Per rispondere nello specifico alle esigenze di queste persone, Regione Lombardia, grazie alla collaborazione con il prof. Melazzini, ha dato vita nell’aprile del 2006 a un gruppo di lavoro interassessorile interamente dedicato alla SLA, che individuasse le modalità più opportune per affrontare alcuni problemi che incidono nella vita dei malati e delle loro famiglie: le esigenze di una radicale semplificazione burocratica, il sostegno all’assistenza domiciliare, il rapporto attivo con il mondo del volontariato e delle associazioni familiari. Assistenza domiciliare. Sul fronte del potenziamento dell’assistenza domiciliare Regione Lombardia stanzia 12 milioni di euro all’anno, a partire dal bilancio del 2007, come risorse aggiuntive destinate all’ambito della lunga assistenza, in cui è importante il valore, anche terapeutico, di quella domiciliare. Dal 2008 invece sono stati attivati altri interventi sperimentali a favore delle persone affette da malattie dei motoneuroni ed in particolare da SLA: contributo economico mensile alle famiglie di 500 euro, per valorizzare la cura a domicilio; ricovero di sollievo fino a 90 giorni presso strutture accreditate da Regione Lombardia (RSA e RSD), che non comporta costi per la persona assistita e per la sua famiglia. Ricerca e cura. Un altro importante esito del lavoro congiunto tra Regione Lombardia e gli operatori del settore sul tema delle malattie neurodegenerative è stata la nascita del Centro Clinico Nemo, un luogo dove si possono applicare le terapie cliniche e riabilitative più nuove ed appropriate, ma anche un luogo dove l’informazione, la prevenzione e la consulenza genetica possono essere parte integrante dell’attività e di facile accesso ai cittadini. Un luogo, infine, dove la ricerca scientifica abbia possibilità di impegnarsi per cercare nuove terapie per queste malattie, completando così il percorso scientifico/sanitario. Gruppo di approfondimento sulla disabilità. Regione Lombardia ha inoltre istituito un Gruppo di Approfondimento Tecnico per il coordinamento e l’integrazione delle politiche regionali a favore delle persone con disabilità, presieduto dallo stesso Mario Melazzini. Il suo obiettivo è di individuare le giuste modalità per attivare forti sinergie tra i diversi ambiti di intervento della Regione, coinvolgendo attivamente le comunità dei disabili, con le finalità di: promuovere un’armonizzazione e razionalizzazione delle risorse a vantaggio di un’efficacia delle politiche, per migliorare la qualità della risposta ai bisogni e alle aspettative delle persone con disabilità; migliorare l’attività di comunicazione da parte della Regione, affinché l’informazione arrivi chiara e completa e i pazienti stessi possano esercitare consapevolmente il diritto di libera scelta.

Da “Lombardia notizie”, notiziario della giunta regionale del 1° ottobre 2010
Fondo Nasko attivo da oggi in consultori e Cav. Fino a 4.500 euro e un percorso di sostegno alla maternità.
E’ attivo dal 1° ottobre il Fondo Nasko, attraverso il quale Regione Lombardia mette a disposizione un assegno mensile di 250 euro (per un massimo di 18 mesi) alle donne che rinunciano ad una interruzione di gravidanza che sarebbe stata causata da problemi economici. “La nascita e l’avvio concreto dell’attività di questo Fondo - spiega il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni - risponde al traguardo ideale che ci siamo posti e cioè il fatto che nessuna donna dovrà più essere costretta ad abortire in Lombardia a causa dei problemi economici. Grazie anche a questo strumento vogliamo contribuire a eliminare qualunque ostacolo che renda difficoltoso fare una scelta a favore della vita. Si tratta di un provvedimento importante, che conferma la nostra politica di tutela e promozione della maternità, della natalità e della famiglia. Ed è tanto più significativo, perché cade in un momento in cui la crisi economica e la conseguente instabilità sociale potrebbero ripercuotersi sulla scelta delle donne riguardo la maternità”. Nasko ha una dotazione di 5 milioni di euro e prevede appunto la possibilità di garantire un contributo complessivo fino a 4.500 euro nell’arco di 18 mesi (suddivisi tra il periodo precedente il parto e quello successivo alla nascita del bambino). Concretamente, l’assegno sarà erogato direttamente alle donne che accetteranno e seguiranno un “progetto personalizzato” di aiuto realizzato tramite i Consultori familiari e i CAV (Centri di Aiuto alla Vita). Questo “progetto personalizzato” comprende una serie di interventi o servizi, erogati anche da altri soggetti pubblici o privati coinvolti nel progetto stesso, che il contributo regionale di 250 euro integra e completa. Il fondo viene gestito direttamente dalla Regione, attraverso una piattaforma web ad accesso riservato ai Consultori familiari e ai CAV iscritti negli elenchi regionali, che segnaleranno i nominativi delle donne beneficiarie del sostegno economico. Le beneficiarie riceveranno entro pochi giorni una carta prepagata messa a disposizione gratuitamente, grazie a un accordo di collaborazione con la Banca Popolare di Milano. Sulla carta sarà caricato mese per mese l’importo del contributo che le madri potranno spendere secondo le necessità concordate con il Consultorio o il CAV. La Regione effettuerà controlli sul corretto utilizzo del fondo Nasko, sul sostegno economico erogato alla donna e sulla effettiva attuazione di quanto contenuto nei progetti di aiuto personalizzato.

Da “Lombardia notizie”, notiziario della giunta regionale dell’8 ottobre 2010
Costi standard, Formigoni: noi Regione benchmark. Vigileremo perché ci sia riconosciuto il premio alla virtù.
“È stato stabilito con chiarezza che la prima Regione sarà il benchmark. E la prima Regione, per riconoscimento di tutti e per i dati oggettivi, è la Lombardia. Dopodiché si sta discutendo quali saranno le altre due: uno schema logico dice che dovrebbero essere la seconda e la terza Regione, perché i costi standard sono un punto di riferimento oggettivo, ma c’è qualcuno che, per motivi politici, vorrebbe recuperarne anche altre, che sono più in basso nella classifica”. Così il presidente della Lombardia Roberto Formigoni commenta il percorso delineato per stabilire quali Regioni ricopriranno il ruolo chiave di benchmark nella definizione del sistema dei costi standard per la sanità. “Noi vigileremo perché sia dato un premio alla virtù: questo deve essere l’elemento distintivo del federalismo, premiare i virtuosi e punire i viziosi e cioè quelli che hanno accumulato deficit straordinari mettendoli a carico dell’intera collettività nazionale”. Parlando di virtù il presidente della Lombardia accenna ai risultati ottenuti: “Siamo l’unica Regione che ha i propri bilanci in pareggio da 9 anni, siamo la Regione che attrae malati di più dal resto d’Italia, perché i cittadini sanno che in Lombardia possono essere curati. Siamo il punto di riferimento nella sanità ormai riconosciuto da tutti. Il meccanismo dei costi standard deve essere tale, finalmente, da premiarci: vogliamo il premio alla virtù. Su questo sarò caparbio fino alla fine”.

2. Dalle Agenzie di stampa nazionali
Da “SOS Sanità”, www.sossanita.it
Le news
del 28 settembre 2010.
Sanità privata Aiop, firmato il Contratto di Lavoro CCNL 2006-2007. Federalismo: sui fabbisogni standard di Comuni, città Metropolitane e Province lo schema di Decreto e l’ Intesa Stato Conferenza Unificata con i pareri di Regioni e Comuni Federalismo il dibattito in corso

Le news del 6 ottobre 2010. Costi standard: nome nuovo per vecchi metodi. di Massimo Bordignon e Nerina Dirindin. Convertito in legge il decreto che “attenua” le norme per le Regioni con i Piani di rientro. Proposta di Piano Socio Sanitario Regionale 2010-2014. Le opinioni, i commenti e i contributi di CGIL CISL UIL Lombardia. Digitale terrestre: a rischio l’accessibilità per le persone con disabilità sensoriali. Federalismo: continua il confronto con le Regioni sui Decreti attuativi. Federalismo. ANCI, mancano certezze per intesa su federalismo fiscale comuni. Quando la salute mentale torna ad essere Assistenza Psichiatrica. Svantaggio meridionale e prospettive di welfare. Petizione salvare i redditi tassare le ricchezze.

Da “Governo.it”, la newsletter del governo italiano
Newsletter n. 36 del 5 ottobre 2010
Farmaci: una guida per contenerne i rischi.
Nel mese di settembre 2010, presso l’Auditorium del Ministero della salute, si è tenuto il seminario: “Qualità, gestione del rischio clinico e sicurezza delle cure nell’uso dei farmaci: formazione, raccomandazioni ed integrazione” ed è stato presentato il 1° Corso nazionale di Formazione a distanza dal titolo: “Sicurezza dei pazienti e gestione del rischio clinico: la qualità dell’assistenza farmaceutica”: un manuale per la formazione dei farmacisti, elaborato dal Ministero della Salute in collaborazione con la Federazione degli Ordini dei Farmacisti e della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie. Tale esperienza coinvolge i farmacisti del territorio o impegnati nell’ambito delle strutture sanitarie, con l’obiettivo di fornire le informazioni necessarie a sviluppare competenza e consapevolezza in merito alle problematiche legate alla gestione del rischio clinico e tradurre tali acquisizioni nella pratica professionale. La gestione del rischio clinico in sanità (clinical risk management), rappresenta l’insieme delle azioni tese a migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie e garantire la sicurezza dei pazienti. Solo una gestione del rischio può modificare la pratica clinica, promuovere la crescita di una cultura della salute vicina al paziente, diminuire i costi delle prestazioni e sviluppare organizzazioni e strutture sanitarie sicure ed efficienti. Il personale comunque coinvolto nella gestione del farmaco deve essere sottoposto a programmi aziendali di formazione ed addestramento, che comprendano l’analisi di casi clinici che aumentano la consapevolezza e la conoscenza di possibili conseguenze.

Link: http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/farmaci_sicurezza/

Newsletter n. 37 del 12 ottobre 2010
Verso il federalismo: il fisco delle regioni e delle province e i costi standard in sanità.
Il Consiglio dei Ministri del 7 ottobre 2010 ha approvato in via preliminare lo schema di decreto legislativo recante l’autonomia di entrata per le Regioni a statuto ordinario e le province, nonché la determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario. Il decreto prevede, fra l’altro, che dal 2012 siano soppressi i trasferimenti statali alle regioni, che potranno aumentare o diminuire l’aliquota dell’addizionale regionale all’IRPEF di base, disporre detrazioni per l’attuazione di politiche sociali, a carico del proprio bilancio e senza forme di compensazione. Nel caso in cui la regione sia impegnata nel piano di rientro sanitario le detrazioni sono sospese. A decorrere dal 2012 sono soppressi i trasferimenti statali alle Province delle Regioni a Statuto ordinario e contestualmente diventa tributo proprio l’imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, esclusi i ciclomotori. L’imposta provinciale sulle trascrizioni rimane alle Province, mentre spetta a ciascuna Provincia una compartecipazione all’accisa sulla benzina. Quanto alla Sanità, a decorrere dal 2013 il fabbisogno del settore è determinato in coerenza con il quadro macroeconomico e nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica e degli obblighi a livello comunitario, distinguendo la quota destinata alle province e alle regioni autonome.
Dossier “Federalismo fiscale: autonomia di entrata per regioni e province e costi standard sanità”:

http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/federalismo_fiscale_decreto/

Dalla Conferenza delle Regioni: http://www.regioni.it/newsletter
Regioni.it n. 1658 del 5 ottobre 2010.
Liste d’attesa: Fazio annuncia nuovo Piano.
Un nuovo piano sulle liste di attesa messo a punto dal ministero della Salute, liste di attesa differenziate a seconda dei casi clinici, sinergia tra cup nazionale e sistemi di prenotazione regionali, identificazione di 60 specifiche prestazioni per le quali la lista di attesa avrà un tempo di durata massimo e un’attenzione particolare verso le patologie cardiovascolari e oncologiche. “Abbiamo identificato 60 prestazioni per le quali ci dovranno essere liste di attesa massime”, sottolinea il ministro Fazio, aggiungendo che un’altra parte del piano riguarda “il monitoraggio delle iniziative che verranno fatte con diversi strumenti a livello nazionale e regionale anche con l’aiuto dell’Agenas”. Nel piano, aggiunge Fazio, “è previsto poi un focus particolare su patologie come quelle cardiovascolari o oncologiche, che dovranno essere oggetto di particolari percorsi diagnostici e terapeutici che dovranno essere terminati in un certo periodo, non oltre i 60 giorni”. L’applicazione del piano, aggiunge Fazio, “sarà progressiva e dipenderà molto anche da una serie di strumenti che le Regioni posseggono, come i Cup, i centri unici di prenotazione, che noi abbiamo messo in rete facendoli parlare l’uno con l’altro”. “Bene che si muova, insomma, benissimo”. Cosi’ il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha commentato l’annuncio del piano. “So che il ministro Fazio - ha aggiunto Rossi - ha espresso anche apprezzamenti positivi sulla sanita’ toscana, lo ringrazio: ha fatto visita al Sant’Anna e sta utilizzando i nostri parametri per la valutazione anche nazionale”. “Io do un giudizio anche buono su come il ministro si sta muovendo, ha detto Rossi, purtroppo mancano un po’ di risorse: bisogna che il ministro batta qualche pugno sul tavolo un po’ più forte”.

Regioni.it n. 1659 del 6 ottobre 2010.
Fazio su approvazione nuovi Lea.
Un nodo da sciogliere per il federalismo fiscale è la definizione dei Lea. E sui nuovi livelli essenziali di assistenza, in vista anche dell’attuazione del federalismo fiscale, è intervenuto il ministro della Salute, Ferruccio Fazio: “Non c’è alcuna novità sull’approvazione dei nuovi Lea, livelli essenziali di assistenza, e il nomenclatore tariffario da parte del ministero dell’Economia”. L’unica novità riguarda le regioni, “che hanno intenzione di sollevare il problema nella discussione con il Governo”. Fazio ha detto, in merito al Piano di indirizzo per la riabilitazione, le Linee guida che aggiornano il sistema riabilitativo fermo al 1998: “Lo scopo della riabilitazione è quello di guadagnare salute complessiva vedendo più la persona che l’ammalato. Si tratta di mettere al centro dell’interesse la disabilità rispetto al danno d’organo che l’ha determinata. Questo è un aspetto importate che si riflette sulla necessità della continuità assistenziale”. Un piano innovativo e condiviso dalla comunità scientifica e dalle regioni, che nasce dalla “necessità di revisione dei percorsi ospedale-territorio dal punto di vista delle cure mediche in generale determinati dalla situazione demografica e quindi dal complessivo aumento dell’età della popolazione”. Al centro delle linee guida la personalizzazione delle cure e il collegamento col territorio. “Il documento affronta un aspetto importante di personalizzazione di cure, ha affermato Fazio, la definizione di persone ad alta complessità, ma soprattutto il percorso riabilitativo unico che consta della presa in carico da un lato e poi del percorso riabilitativo individuale con un collegamento ospedale-territorio. Una delle novità principali e’ proprio questa: una volta uscita dall’acuzie il paziente non può essere buttato sul territorio a fare una qualsiasi riabilitazione, ma ci deve essere un collegamento preesistente tra reparto di acuto e quello riabilitativo. Un malato di cuore deve essere ricoverato in cardiologia, ma poi deve avere una riabilitazione pronta che lo accolga nelle sue esigenze particolari, così il malato oncologico e neurologico”. Fazio ha anche assicurato una maggiore attenzione alla riabilitazione ad alta specializzazione. “La grande conquista - ha affermato il ministro - è stata quella di dimensionare adeguatamente la riabilitazione ad alta specializzazione, che nella bozza iniziale aveva una dimensione inferiore”. In tempo di tagli alla sanità e piani di rientro per le regioni, il Piano per la riabilitazione, assicura Fazio, punterà a razionalizzare gli interventi. “I risparmi e la razionalizzazione, in senso di una migliore sanità, vanno di pari passo - ha detto il ministro -. Non è vero che una sanità migliore necessariamente deve costare di più. Migliorare il sistema riabilitativo creerà un risparmio da un punto di vista dei costi e un miglioramento delle qualità assistenziali. Si tolgono spese inutili, ripetizioni di esami e di procedure e quindi si genera un risparmio da un lato, dall’altro un miglior percorso assistenziale”.

Regioni.it n. 1661 dell’8 ottobre 2010.
Federalismo: Errani, posti temi irrisolti, ma decisivi.
“Nei recenti incontri con il Governo sul decreto attuativo del federalismo fiscale, al di là delle questioni di metodo, abbiamo posto due temi ancora irrisolti, ma decisivi”, lo ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. “Il primo è quello della definizione dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e dei LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni). Si tratta cioè di stabilire a quali e a quanti servizi pubblici i cittadini avranno diritto in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Senza questo è impossibile determinare costi standard, fabbisogni complessivi e conseguenti scelte fiscali. Il secondo punto è legato all’incrocio con i tagli della manovra di luglio che, come del resto si dice nel testo del provvedimento stesso, non debbono in alcun modo essere considerati alla base del nuovo impianto che altrimenti partirebbe senza risorse fondamentali. Sono due punti decisivi, senza risolvere i quali il federalismo fiscale rischierebbe di essere uno schema astratto che non fa fare al Paese quel passo in avanti che tutti vogliamo. Siamo di fronte ad una riforma importante sulla quale non sono ammissibili incertezze, errori o approssimazioni. Per questo i due tavoli con il governo, concordati nel corso dell’incontro del 5 ottobre, sulla manovra e sul trasporto pubblico locale debbono dare risposte risolutive e positive. E’ necessario far uscire questa riforma da ogni possibile strumentalizzazione perché in gioco ci sono il livello e la qualità di servizi fondamentali per i cittadini: la sanità, la scuola, il trasporto pubblico, il welfare (politiche per la famiglia, asili nido, sostegno alla disabilità, lotta alla tossicodipendenza) la tutela dell’ambiente, la valorizzazione dei beni culturali, le politiche di sviluppo sul territorio”.

Regioni.it n. 1662 dell’11 ottobre 2010.
Lazio: sanità, piano di rientro sotto esame.
Nelle prossime ore il tavolo ministeriale di verifica del Piano di rientro della regione Lazio si pronuncerà sui decreti commissariali presentati lo scorso 30 settembre dal presidente della Regione, Renata Polverini, tra cui il piano di riordino della rete ospedaliera (criticato dai sindaci dei comuni interessati). Si tratta di un momento decisivo di verifica: se i tecnici dei ministeri dell’Economia e della Salute promuoveranno i provvedimenti messi in campo da Polverini, infatti, ci sarà lo sblocco dei Fondi Fas e di una parte dei trasferimenti dovuti alla Regione Lazio e sarà evitato l’aumento automatico delle addizionali Irap e Irpef, nelle misure di 0,15 e 0,30 punti. Inoltre sarà consentito un margine di manovra più ampio sul blocco del turnover e nelle spese per gli investimenti. Secondo il decreto di riordino della rete ospedaliera, su cui si concentrerà il tavolo ministeriale di verifica del Piano di rientro, sono 2.865 i posti letto in eccesso (791 per acuti, 1.501 per riabilitazione, 573 lungodegenza). “I posti letto- ha spiegato il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini- saranno riconvertiti”. Questo il dettaglio per quanto riguarda le strutture più importanti del territorio: Policlinico Gemelli (-158 posti letto), Cto Alesini (-71), Pertini (+11), Sant’Eugenio (+39), Grassi (+26), Santo Spirito (-60), Fatebenefratelli (+14), San Camillo (+25), San Giovanni (-73), San Filippo Neri (-42), Umberto I (-105), Irccs Santa Lucia (-146), Irccs San Raffale Pisana (-93), Idi (-93), Campus Bio Medico (+20), Sant’Andrea (+24), Tor Vergata (+46). Il Presidente della Regione Lazio ha assicurato poi che incontrerà i Sindaci. Sono 33 i Presidi territoriali di prossimità (Ptp) previsti dal Piano sanitario 2010-2012 presentato con decreto commissariale dal presidente della Regione. Il documento è stato rielaborato dopo le indicazioni dell’ultimo tavolo ministeriale di verifica del Piano di rientro. I Presidi territoriali di prossimità sono delle strutture di raccordo tra il pronto soccorso e un vero e proprio ospedale. Al loro interno, infatti, si svolge assistenza medica e infermieristica, attività diagnostiche, specialistica ambulatoriale ed è prevista la degenza nelle ventiquattro ore con funzioni di Day hospital e Day surgery. Inoltre possono essere attivati Rsa e Hospice. Il Piano sanitario 2010-2012 ne prevede 33, che verranno realizzati o ex novo o dopo riconversioni di strutture ospedaliere.

Newsletter del “Centro Maderna” http://www.centromaderna.it/
Indice della Newsletter del 5.10.2010. Alzheimer e prevenzione. Dal prossimo anno cambiano le pensioni.
Alzheimer e prevenzione. (Centro Maderna)
La Conferenza del National Institute on Aging sulla prevenzione della malattia di Alzheimer ha concluso che non esiste evidenza scientifica sulla possibilità di prevenire la malattia e le altre demenze. E’ possibile però fare qualcosa per mantenere corpo e cervello sano. “Can Alzheimer’s Disease Be Prevented?” (Si può prevenire la malattia di Alzheimer?) è il titolo dell’opuscolo on line sul sito di National Institute on Aging. L’opuscolo fornisce utili e sintetici consigli, oltre a informazioni scientifiche, sulla possibilità di prevenire l’insorgenza dell’Alzheimer attraverso un adeguato stile di vita. (Alzheimer Italia, 2010) Scarica l’opuscolo (in inglese): http://www.nia.nih.gov/Alzheimers/Publications/ADPrevented/

Indice della Newsletter del 7.10.2010.
Forum sulla non autosufficienza. Strumenti, idee e soluzioni per il lavoro di cura e l’integrazione socio sanitaria.
Dal 3 al 4 novembre presso il Centro Congressi Savoia Hotel Regency Bologna si terrà la II edizione del “Forum sulla non Autosufficienza. Strumenti, idee e soluzioni per il lavoro di cura e l’integrazione sociosanitaria”, punto di riferimento per gli operatori pubblici e privati della cooperazione sociale, dagli assistenti sociali ai medici, dai fisioterapisti agli infermieri, dagli animatori ed educatori per le varie categorie di disabilità, alle professioni tecniche della riabilitazione. Promosso dalle riviste Servizi sociali oggi e Sanità pubblica e privata, il forum ribadirà la collaudata formula delle due giornate, suddivise tra assemblee plenarie (al mattino) e workshop di approfondimento (al pomeriggio). Nella prima giornata verrà presentato da parte di NNA (Network non Autosufficienza)il 2° rapporto sull’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia, e da qui partiranno le analisi su tutte le molteplici dimensioni del lavoro con gli anziani. La seconda giornata esplorerà i temi più generali, con particolare attenzione alla qualità dell’integrazione sociosanitaria. Sul sito della manifestazione sono stati pubblicati tutti i programmi riguardanti sia le sessioni plenarie che i workshop.
Link: http://www.nonautosufficienza.it/sessioni.php/
Per iscriversi al Forum: http://www.nonautosufficienza.it/iscrizione_form.php/

Da “Epicentro-Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità: http://www.epicentro.iss.it/default.asp
Epicentro é uno strumento di lavoro per gli operatori di sanità pubblica, messo a punto dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità, nell’ambito del progetto per un osservatorio epidemiologico nazionale. È un portale di epidemiologia che offre aggiornamenti rapidi su differenti argomenti di salute.

Sul numero 357 del 23 settembre 2010. Giornata mondiale del cuore. “Io lavoro con il cuore” è lo slogan dell’edizione 2010 del World heart day che si celebra domenica 26 settembre. Per l’occasione, ecco i nuovi dati Passi 2009 sul rischio cardiovascolare. HPV: atti del workshop Iss 2009. Tassi di mortalità e incidenza del tumore della cervice uterina: sono alcuni dei temi trattati negli atti del workshop Iss sulla prevenzione dell’Hpv, che si è tenuto a Roma il 28 settembre 2009. Salute materno infantile. Salute riproduttiva della donne in aree a rischio: la guida dei Cdc per gli operatori sanitari. Mortalità materna: l’andamento 1990-2008 nel rapporto pubblicato da Oms, Unicef, Unfpa e Banca Mondiale.
Rapporto nazionale Passi 2009: rischio cardiovascolare
Le malattie cardiovascolari comprendono un ventaglio di patologie gravi e diffuse (le più frequenti sono infarto miocardico e ictus cerebrale), che rappresentano la prima causa di morte nel mondo occidentale. In Italia provocano oltre il 40% di tutti i decessi e hanno anche un notevole impatto in termini di disabilità, risultando responsabili di circa un sesto dei Daly (Disability Adjusted Life Years), indicatore che misura il carico complessivo di malattia nella popolazione. I fattori di rischio modificabili per le malattie cardiovascolari sono numerosi: ipertensione arteriosa, fumo di tabacco, ipercolesterolemia, diabete, sovrappeso/obesità, sedentarietà, dieta. Riguardo all’alimentazione va sottolineato che diverse sue componenti influiscono sul rischio cardiovascolare (in modo positivo: consumo di frutta, verdura e pesce; in modo negativo: eccessivo contenuto di sale, grassi saturi e idrogenati ecc). Oltre agli stili di vita, rivestono un ruolo rilevante nella genesi delle malattie cardiovascolari altri fattori come depressione, basso livello socioeconomico, condizioni di stress cronico legate a marginalità e isolamento sociale.
Link: http://www.epicentro.iss.it/passi/cardiovascolare09.asp

Sul numero 358 del 30 settembre 2010. Settimana mondiale dell’allattamento. Dal 1 al 7 ottobre si celebra la Settimana dell’allattamento materno. Leggi l’approfondimento e il commento di Angela Giusti (Cnesps-Iss) sul sostegno tra pari per l’alimentazione infantile. Passi d’argento: dati preliminari 2010. Mettere a regime a livello nazionale la sorveglianza Passi d’Argento, che ha da poco concluso la seconda indagine. Se ne è parlato in un workshop in cui sono stati presentati i dati preliminari 2010. Il punto sulla poliomielite. Focus sui casi di polio in Tagikistan e nella Regione europea dell’Oms, aggiornati al 20 settembre. La redazione di EpiCentro coglie l’occasione per rivedere gli aspetti epidemiologici della polio. Attività fisica: le raccomandazioni Oms. L’Oms pubblica i livelli di attività fisica raccomandati per la salute nelle diverse fasce di età. Il documento, orientato alla prevenzione primaria, si rivolge principalmente a operatori e decisori.

Attività fisica, ecco i livelli raccomandati dall’Oms per le fasce di età .
Il documento dell’Oms indica i livelli di attività fisica raccomandati per la salute nelle fasce di età 5-17 anni, 18-64 anni e oltre 65 anni. Le raccomandazioni sono orientate alla prevenzione primaria delle malattie cardio-respiratorie, metaboliche, muscolo-scheletriche, tumorali e dei disturbi depressivi, si rivolgono principalmente ai decisori politici e si propongono come uno strumento di orientamento per le politiche nazionali di sanità pubblica. La sezione dedicata a ciascuna fascia di età (5-17 anni, 18-64 anni e oltre 65 anni) include: una sintesi delle evidenze scientifiche, le attuali raccomandazioni sull’attività fisica, l’interpretazione e la giustificazione delle nuove raccomandazioni. Leggi la sintesi delle raccomandazioni in italiano a cura del Dors Piemonte: http://www.dors.it/pag.php?idcm=3336

Sul numero 359 del 7 ottobre 2010. Obesity day 2010. 10-11 ottobre 2010, Obesity Day: leggi su EpiCentro tutti i dati aggiornati sulla diffusione di sovrappeso e obesità. On line anche i dati Passi 2009 sulla situazione nutrizionale degli adulti. Giornata mondiale della salute mentale. Nel mondo i disturbi psichici colpiscono oltre 450 milioni di persone: la Giornata mondiale della salute mentale 2010 (10 ottobre) pone l’accento sul rapporto tra salute mentale e malattie croniche. Passi: rapporto nazionale 2009. Continua la pubblicazione del rapporto nazionale Passi 2009. È la volta dei primi tre capitoli della sezione “Guadagnare Salute”, dedicati a: fumo, fumo passivo, sovrappeso e obesità. Vai al sito Passi: http://www.epicentro.iss.it/passi/
Soprappeso e obesità: aspetti epidemiologici.
Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, nel 2005 circa 1,6 miliardi di adulti (età maggiore di 15 anni) erano in sovrappeso, almeno 400 milioni erano gli adulti obesi e almeno 20 milioni di bambini di età inferiore a 5 anni erano in sovrappeso. Le proiezioni dell’Oms mostrano che, per il 2015, gli adulti in sovrappeso saranno circa 2,3 miliardi e gli obesi più di 700 milioni. Obesità e sovrappeso, prima considerati problemi solo dei Paesi ricchi, sono ora drammaticamente in crescita anche nei Paesi a basso e medio reddito, specialmente negli insediamenti urbani, e sono ormai riconosciuti come veri e propri problemi di salute pubblica. In particolare, l’obesità infantile è una delle più gravi questioni del ventunesimo secolo. La prevalenza ha raggiunto livelli preoccupanti: secondo l’Oms in tutto il mondo, nel 2005, ben 20 milioni di bambini sotto i 5 anni erano in sovrappeso. Il problema è globale: si stima che nel 2010 i bambini con meno di 5 anni di età in eccesso di peso sono oltre 42 milioni e, di questi, quasi 35 milioni vivono in Paesi in via di sviluppo. La gravità della diffusione dell’obesità infantile sta anche nel fatto che i bambini obesi rischiano di diventare adulti obesi. E l’obesità è un fattore di rischio per serie condizioni e patologie croniche come le malattie ischemiche del cuore, l’ictus, l’ipertensione arteriosa, il diabete tipo 2, le osteoartriti e alcuni tipi di cancro (corpo dell’utero, colon e mammella).
Leggi tutto: http://www.epicentro.iss.it/problemi/obesita/epid.asp

3. Links
Rassegna di Astrid on-line: www.astrid-online.it/rassegna/
Astrid (Associazione per gli Studi e le ricerche sulla Riforma delle Istituzioni Democratiche e sull’innovazione nelle amministrazioni pubbliche, presidente Franco Bassanini) è una Fondazione costituita il 28 maggio 2009, sull’esperienza dell’Associazione fondata nel 2001 da studiosi di varia estrazione politica e culturale, da parlamentari ed esponenti politici, e da dirigenti delle pubbliche amministrazioni, da tempo impegnati nella progettazione e implementazione delle riforme istituzionali e amministrative. Rassegna di Astrid on-line è la rivista elettronica quindicinale sui problemi delle istituzioni e delle amministrazioni pubbliche nella quale sono riprodotti ogni quindici giorni saggi, studi, relazioni, documenti, testi normativi, indagini e ricerche accessibili a tutti (dunque non coperti da password).
Dalla Rassegna n. 122 dell’11 ottobre 2010:
- Lo schema di decreto sui fabbisogni standard: osservazioni critiche. di Marco Causi
Link: http://www.astrid-online.it/rassegna/11-10-2010/CAUSI_Fabbisogni-standard.pdf

- Una soluzione possibile: l’agenzificazione del servizio sanitario nazionale. di Ettore Jorio
Link: http://www.astrid-online.it/rassegna/11-10-2010/Jorio_AGENZIA-NAZIONALE-DELLA-SALUTE.pdf

Lavoce.info
Dalla Newsletter dell’8 ottobre 2010
Se il costo standard diventa inutile. di Vittorio Mapelli
Il governo ha approvato la bozza di decreto sui costi standard in sanità. Saranno applicati solo dal 2013 e potrebbero aprire la strada a tagli al budget del Sistema sanitario nazionale. Ma la vera sorpresa è che i costi standard diventano irrilevanti per la ripartizione dei fondi e per stimolare l'efficienza delle Regioni, tanto che lo stesso risultato si può ottenere applicando qualsiasi costo standard, basso o alto.

Questo numero di Block notes è pubblicato sul nostro sito, all’indirizzo:

http://www.cgil.lombardia.it/Home/AreeTematiche/WelfareeSanità/

Blocknotessanità/2010/N14settembre/tabid/8993/Default.aspx
 

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